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Il tamarindo in erboristeria

Il tamarindo è conosciuto soprattutto come lassativo. Quali sono le altre proprietà utili all’organismo?

Il tamarindo in erboristeria

Il tamarindo è un frutto di origine tropicale, appartenente alla famiglia delle leguminose, che racchiude un’ottima polpa commestibile, utilizzata sia in cucina sia come rimedio naturale. È conosciuto soprattutto come rimedio contro la stitichezza; oltre alle proprietà lassative, gli vengono attribuite altre qualità: antipiretiche, cicatrizzanti e antinvecchiamento.

Grazie alla presenza di tamarindina, un particolare principio attivo, i semi del tamarindo possono vantare blande proprietà antibatteriche e antinfettive.

Il tamarindo è inoltre ricco di acido tartarico, un potente antiossidante. 

La polpa del tamarindo è una miniera di sali minerali, soprattutto potassio e magnesio; vitamine, prevalentemente del gruppo B, e zuccheri. Risulta piuttosto appiccicosa e contiene pectine, tannini, mucillagini ed emicellulose.

Il (poco) tamarindo fresco che si trova in Italia è per lo più importato, anche se il clima del Sud sarebbe adatto alla sua coltivazione e si stanno diffondendo, negli ultimi anni, tentativi di produrlo e commercializzarlo.

 

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Il tamarindo in erboristeria, come lo trovo?

In erboristeria, il tamarindo si trova spesso all’interno di marmellate o sciroppi commercializzati come lassativi naturali. L’azione lassativa del tamarindo è di tipo osmotico ed è dovuta agli acidi organici contenuti nella polpa del frutto. Come tutti i lassativi va usato con cautela, solo in caso di effettiva necessità e mai per periodi prolungati.

Il erboristeria è possibile trovare anche foglie di tamarindo essiccato, da cui ricavare un decotto a cui vengono attribuite proprietà epatoprotettive e antiossidanti. Lo si trova anche all’interno di bustine pronte all’uso per la preparazione di tisane, in genere misto ad altre erbe, note per le proprietà benefiche a carico di fegato e apparato gastrointestinale, per esempio finocchio e rabarbaro.

Nella medicina popolare occidentale e orientale, il tamarindo trova diverse applicazioni, soprattutto per intervenire in maniera naturale sulla motilità dell’intestino e su disturbi epatici, della cistifellea e dello stomaco. Nella medicina indiana viene usato anche per combattere le intossicazioni da alcool. In Africa è considerato un ottimo antipiretico naturale è usato anche in caso di febbre malarica.

Secondo alcune recenti ipotesi, adeguatamente formulato, il tamarindo potrebbe essere in grado di ridurre glicemia e colesterolemia.

Va detto, comunque, che i rimedi erboristici a base di tamarindo non sono farmaci e non sono supportati da verifiche sperimentali; pertanto, la loro efficacia terapeutica non è certa e anzi potrebbero addirittura risultare dannosi per la salute. Attenzione, dunque, al fai da te.

Occorre inoltre sapere che il tamarindo influisce sull’assorbimento di alcuni farmaci e aumenta la biodisponibilità di acido acetilsalicitico (aspirina) e ibuprofene.

Il tamarindo è utilizzato anche in ambito cosmetico, all’interno di creme e altri prodotti dall’effetto anti-age.


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