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Vivere il carnevale in maniera spirituale

Carnevlae: Carnem levare, "rovesciare", "rovesciarsi", "celebrare". Tra cuore, mani e mente e tutti gli organi, incluso il più grande, la pelle. Ecco il significato di una festa speciale, che affonda le sue radici nella tradizione dei saturnali latini e dei culti dionisiaci

Vivere il carnevale in maniera spirituale

Si può vivere questa festa con una modalità intima diversa dal solito? Se in questi giorni accadessero le solite cose, belle e brutte, ma noi d'un tratto smettessimo di etichettarle come tali, ci placassimo da questa ansia del rilegarle in una qualche scatola bianca o nera? 

 

Vivere il carnevale con intima cura di sé

Accendiamo il cuore poi chiediamo al cervello che ne pensa e se gli emisferi cerebrali sbuffano e non comprendono, chiamiamo in causa gli altri organi e il più grande, la pelle.

Poi saltiamo su noi stessi e mandiamo via un pensiero silurandolo con una risata. Impariamo ad aspettare la fretta. Alleniamoci per amare chi ci riempie di scherzi. Chi ci scuote, chi mobilita, chi non è mai sazio e non pensa di sapere.

Se ci prendessimo meno sul serio, allo specchio di mattina la mensola diventerebbe un altare e le facce da provare allo specchio aumenterebbero in modo esponenziale (procurando per altro un gran sollievo e un servizio di potenziamento agli organi facciali).  

Vi suggeriamo un esercizio per vivere con intimità il carnevale, esplorandone il senso profondo, facendo i conti con la propria vitalità senza aspettarsi che i conti tornino ma puntando a dare i numeri e spararli alti...

 

Il carnevale spirituale e le tradizioni antiche

Saturno si celebrava in marzo e a dicembre per ben 7 giorni. Si festeggiava solo il martedì grasso, quello che precedeva l'ingresso in Quaresima: gli schiavi diventavano padroni e viceversa, con grandi spettacoli in piazza. Che poi queste feste fossero anche un modo per illudere i poveretti, far loro credere per un giorno di esser potenti, questa è altra storia. 

A seguire, dopo il rito e le feste chiassose, il digiuno e la penitenza. Ecco, potremmo usare questo schema e farlo nostro.

Chiediamoci: cosa voglio bruciare che non mi serve più e dal quel rogo avere energia utile per il presente? E anche: come posso proseguire la depurazione, l'igiene interno, come posso lavare via uscendo da una logica di punizione, entrando in una dinamica di luce che si autoalimenta? 

 

Cibo (non solo fritto!) e tradizioni di Carnevale

 

Carnevale spirituale, un esercizio utile

Un esercizio utile potrebbe essere diviso in queste fasi:

  1. trovarsi in una stanza dove si sa che non si verrà disturbati per almeno un paio di ore;
  2. accendere una o più candele, lasciarle andare. Su ogni candela mettere un pensiero che appesantisce e lasciarlo bruciare;
  3. fare una piccola selezione musicale e iniziare a ballare;
  4. continuare a ballare. Sudare. Continuare a ballare;
  5. ballare allo sfinimento (potrà sembrarvi ridondante ma è importante che il messaggio entri); sdraiarsi a terra. Chiudere gli occhi. Sentire solo il respiro. Lasciare che dalla bocca escano suoni che vogliono uscire. Stare così per un bel po' di tempo.
  6. farsi una doccia e un bagno con tutta la cura, lavando bene gomiti, ginocchia, petto, spalle, clavicole, tutto. Spazi tra le dita, sopracciglia, contorno labbra, ombelico, piedi, tutto. Inguine, fronte, tutto. 
  7. Asciugarsi, guardarsi allo specchio e pensarsi come un suono, scegliete voi quale, il primo che viene su. 

Finito il rituale, se avrete fame, pensate a qualcuno con cui vorreste mangiare e poi fare una passeggiata. Deve davvero essere qualcuno con cui volete prima di tutto condividere. Non parlare, non dirsi cose che la mente vuole dire, non ribadire ruoli, non cercare risposte, non nutrire aspettative. Mangiare. Forchettata per forchettata. Senza maschere.

Buon carnevale da tutta la redazione.

 

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