Dalla naturopatia specializzarsi in iridologia
naturopata mette in relazione alcune zone dell’iride con specifiche parti dell’organismo. In base alle macchie o alle sfumature presenti, l’iridologo è in grado di localizzare disturbi organici
L'iride come strumento del naturopata
Naturopatia è un termine che può trarre in inganno. L’equivoco nasce dal termine inglese “path”, che può valere sia per patologia che per sentiero. La naturopatia non descrive dunque una “patologia della natura”, bensì un sentiero naturale che ognuno di noi può percorrere, ponendosi come meta d’arrivo la salute globale dell’organismo, in una visione specificatamente olistica secondo la quale l’individuo è visto nella sua complessità e unicità.
Considerando la natura come la migliore arma di difesa dell’organismo, la naturopatia si avvale di una gamma di discipline naturali, tra cui l’iridologia, la medicina tradizionale cinese, lo Shiatsu, la cristalloterapia, la cromoterapia, l’aromaterapia e via discorrendo. Diverse di queste discipline, come l’iridologia, svolgono un importante ruolo di prevenzione, concetto cardine dell’approccio naturopatico, riuscendo a diagnosticare disturbi e problemi che solitamente non emergono dai classici controlli medici.
Se l’occhio è lo specchio dell’anima, allora l’iride potrebbe essere lo specchio della salute. L’analisi iridologica consente al naturopata di avere un quadro dell’organismo e dei disturbi in chiave di processi di alterazione psico-fisica, spesso svelando patologie di cui non si è a conoscenza. Questo può sfociare in un’indicazione verso ulteriori approfondimenti diagnostici o piuttosto in consigli pratici, quali corretta alimentazione e stile di vita. L’interpretazione dell’iride si basa in primis sulla valutazione della storia del soggetto; successivamente, tramite un apparecchio denominato iridoscopio, è possibile visionare e fotografare l’iride, interpretando le sue caratteristiche in presenza della persona. L’analisi iridologica è un metodo diagnostico indolore e non invasivo che consente di avere indicazioni sull’energia vitale del soggetto, sulle sue capacità di recupero e sul grado di intossicazione dell’organismo. Sono questi aspetti fondamentali per il naturopata, il cui fine è quello di stimolare i processi di auto guarigione.
Origini della moderna iridologia
La scoperta dell’iridologia si basa su dati statistici tramite l’osservazione: specifici eventi a carico dell’organismo inducono delle alterazioni a carico dell’iride e delle zone che la circondano. L’analisi di queste modificazioni ha consentito di redigere delle mappe, le cosiddette mappe iridologiche, su cui vengono rappresentati i principali organi umani. L’iridologia moderna deve i suoi natali al dottor Ignatz von Peczely, ungherese, che nel 1880 pubblicò le sue intuizioni in materia.
Nello stesso periodo, un altro ricercatore, il reverendo svedese Nils Liljequist pubblicò le prime osservazioni sulla variazione del colore delle iridi a seguito dell'assunzione di chinino, nell'opera On Oegendiagnosen. Entrambi gli studiosi disegnarono una mappa iridologica simile, pur non essendo a conoscenza dei reciproci lavori. La successiva corrente di pensiero del professor Bernard Jensen sottolineava l’importanza dell’apparato gastroenterico nella formazione della maggior parte delle patologie. Col tempo, viene dunque privilegiato l’approccio nutrizionale e dietetico, sia in chiave preventiva che in chiave correttiva, come sottolineato anche in Italia dagli studi di Luigi Costacurta.
La naturopatia e l'iridologia
Non è sufficiente una spiccata sensibilità per diventare naturopata. La professione richiede un tempo di formazione che va dai tre ai quattro anni, oltre a una o più specializzazioni nelle varie discipline naturopatiche. In Italia non esiste ancora una regolamentazione della professione di naturopata, mentre a livello europeo la medicina naturopatica viene disciplinata, seppur con molte differenze tra i diversi Paesi.
Negli anni, la pratica dell’iridologia si è arricchita di molte correnti, che possono disporre oggi delle più moderne tecnologie per l’indagine dell’iride. Da un punto di vista scientifico, ancora non esistono globali evidenze che correlino l’analisi dell’iride alla diagnosi di disturbi organici. Su questo punto il dibattito è molto acceso e le varie associazioni iridologiche presenti in Italia e all’estero si battono per il riconoscimento della categoria. Molte scuole in cui si tengono corsi di iridologia tendono a personalizzare la propria proposta, eliminando le teorie prive di fondamento scientifico.
Per diventare iridologo, è sufficiente frequentare uno dei corsi di iridologia esistenti sul territorio. Questi corsi sono rivolti a professionisti quali medici, psicologi, veterinari, psicoterapeuti e naturopati.
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