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Lo stretching prima dell'allenamento

Effettuare un po' di stretching prima dell'allenamento è sempre una buona abitudine? O è un mito da sfatare?

Lo stretching prima dell'allenamento

Stretching è un termine che deriva dal verbo inglese 'to stretch' che significa 'allungare, stirare'. Ognuno di noi saprà che è buona abitudine effettuare un po' di riscaldamento e di stretching prima di accingersi a qualsiasi attività fisica. Ma anche dopo l'attività fisica, lo stretching si rivela utile.

 

I benefici dello stretching prima dell'allenamento

Lo stretching prima dell'allenamento consente di evitare problemi muscolari o problemi articolari, ma permette anche di migliorare la riuscita dello stesso allenamento.

Alla base dello stretching vi è la convinzione che un corpo riscaldato risponda decisamente meglio agli stimoli dell'allenamento, dato che le fibre dei muscoli vengono irrorate di sangue e sono meglio disposte a lavorare.

Tra i più noti esercizi di stretching possiamo annoverare la corsa sul posto, il tapis roulant, la cyclette, lo stepper e il vogatore. Per il body building, è utile aggiungere qualche sessione con pesi molto leggeri, per poter riscaldare i muscoli su cui si andrà a lavorare.

 

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Qualche 'strappo' nelle convinzioni

Il concetto di stretching prima dell'allenamento inteso come “preparazione alla performance atletica e prevenzione degli infortuni”, trova sempre meno conferme. Diciamo che è vero solo in parte.

Si tratta di una condizione soggettiva che dipende molto dal tipo di lavoro muscolare che si va a compiere. 

Quando un muscolo si allunga, i recettori muscolari situati in parallelo tra le fibre, i cosiddetti 'fusi', segnalano uno stato di tensione da allungamento, determinando una contrazione di riflesso-difesa che eviti l'eccessivo stretch che potrebbe causare uno stiramento o addirittura un overstretching, ovvero uno strappo delle fibre muscolari. Se il muscolo viene prima adeguatamente riscaldato con un giusto warm-up e in seguito allungato con tecniche di stretching appropriato, esso cederà lentamente e fisiologicamente nel senso che aumenterà il suo ROM (Range of Motion), ovvero il campo di mobilità del distretto articolare connesso, dando come effetto una più ampia libertà di movimento. 

Dall'Università del Nevada, uno studio mette però in allarme gli sportivi. “Gli esercizi di riscaldamento e di stretching non solo sono una perdita di tempo – sostiene lo studio - ma possono addirittura essere dannosi. L'idea che fare stretching statico per 20/30 minuti prepari i muscoli a lavorare meglio è, dunque, sbagliata”. Empiricamente, gli atleti che avevano eseguito stretching statico hanno generato meno forza dalle loro gambe rispetto a chi non aveva fatto alcun riscaldamento. Altri studi hanno addirittura dimostrato che, dopo lo stretching, la forza muscolare diminuisce del 30%.

Che sia stato eseguito male?

 

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