Il rabarbaro in cucina
Se siete stati al nord, in Islanda o nei Paesi scandinavi, sicuramente vi sarete innamorati della marmellata alle fragole e rabarbaro: vediamo quali altri modi di usare questo ingrediente speciale esistono in cucina.
Cos'è il rabarbaro
Il rabarbaro è una pianta originaria dell'est asiatico, molto usata da tempi antichi dai popoli da cui trae origine, è nota per le proprietà digestive, purgative, depurative e decongestionanti in genere.
Presenta foglie di colore verde scuro che diventano anche enormi e coste succose, parzialmente rosse esternamente, bianche e verdi; il rizoma si usa essiccato in erboristeria, spesso sottoforma di tisane e decotti, come rimedio naturale per combattere la stipsi.
In cucina si usano sia i gambi carnosi e, con molta moderazione a causa dell’elevato contenuto di acido ossalico dal potere lassativo, anche le foglie. Se ne sconsiglia l'uso in gravidanza.
Dal sapore gradevolmente amarognolo, il rabarbaro è molto versatile; tanto in voga in Oriente, è apprezzato anche nei Paesi anglosassoni che lo commercializzavano già in tempi antichi; in inglese si chiama "rhubarb", "Rhabarber" in tedesco e "rabarbara" in islandese, popolo che ne va pazzo, soprattutto nella versione dolce, in abbinamento con le fragole.
Ecco a seguire una ricetta e qualche consiglio per gli acquisti.
Come si usa il rabarbaro in cucina
Come visto, sono molte le ricette che contemplano l'uso del rabarbaro, dalle salse per antipasti da abbinare ai formaggi, ai primi piatti - come gnocchi o risotto - e persino insieme a carni, pesce e altre pietanze.
Ecco a seguire la ricetta islandese della crostata al rabarbaro:
> 250 g di farina di farro (o in alternativa farina bianca tipo 1 o 0);
> 250 gr di farina d’avena;
> mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio;
> mezzo cucchiaino di lievito per dolci in polvere;
> 20 g di zucchero di canna integrale, un pizzico di sale marino integrale;
> 150 g di burro;
> un uovo;
> 150 g di marmellata di rabarbaro.
Preparazione:
Mettere le farine sulla spianatoia con il lievito, aggiungere il bicarbonato, il sale, lo zucchero, il burro ammorbidito e tagliato a cubetti e l'uovo; impastare velocemente con la punta delle dita e formare una palla che andrete ad avvolgere e a riporre per circa mezz'ora in frigo.
Quindi stenderla nella teglia da crostata, rivestirla con la marmellata di rabarbaro, decorarla a piacere e cuocere in forno per circa 20 minuti a 170°C, controllando ed eventualmente abbassando la temperatura se tende a dorare subito. Sfornare e servire tiepida con gelato alla vaniglia o panna montata e fragole fresche accanto.
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Dove si trova il rabarbaro
Non è semplice trovare il rabarbaro, poche bancarelle del mercato ce l'hanno, ma con un minimo di ricerca on line si scopre che, oltre alla possibilità di autoprodurselo e coltivarselo da sè, il rabarbaro può essere acquistato presso aziende e vivai nostrani.
Ecco qualche indirizzo utile a tal proposito: ResNaturae, azienda che si affaccia sul lago di Lecco che lavora anche il rabarbaro per produrre confetture e nettare, ma anche strumenti come le "campane di terracotta per la forzatura" e si serve della piattaforma Artimondo per le vendite; Vallescuria è un'azienda della Brianza che produce rabarbaro coltivato senza l’uso di prodotti chimici;
Curiosità: Se amate i liquori, sappiate che il rabarbaro è impiegato come ingrediente base per la produzione di molti amari tonico-digestivi a base di erbe, ma anche in semplici aperitivi analcolici.
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