Beta glucani, proprietà e benefici
Vi sono sostanze che fanno capolino dalle etichette degli alimenti quasi fossero dei nuovi ritrovati scientifici, e invece sono molecole naturali da sempre presenti in natura. Spesso la vera novità sono i risultati delle ricerche scientifiche che ne sottolineano i benefici per la salute: è il caso dei beta glucani.
Si parla genericamente di fibre e si dice “mangia alimenti ricchi di fibre, che ti fanno bene”.
Forse è il momento di chiederci perché le fibre alimentari fanno così bene e quali sono le caratteristiche che le rendono così salutari: iniziamo dai betaglucani.
Si tratta di una classe di polisaccaridi (costituiti da unità di D-Glucosio) indigeribili ovvero classificabili come fibre alimentari e presenti in alimenti come la crusca, l'avena, i lieviti, i funghi e le alghe, ma anche nelle pareti cellulari del comune lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae).
Quali proprietà e benefici apportano i betaglucani al nostro organismo?
Beta glucani, proprietà
Le ricerche recenti hanno evidenziato che i beta-glucani solubili da avena e orzo (1,3/1,4) beta-glucani) hanno un particolare ruolo funzionale: grazie alla loro struttura e alle loro proprietà fisico-chimiche sono in grado di formare a basse concentrazioni una soluzione viscosa nella parte superiore del tratto gastrointestinale e successivamente venire fermentati nel colon.
Sono proprio queste caratteristiche a conferire le loro principali proprietà funzionali:
> ipocolesterolemizzanti, poiché avvolgono con la loro viscosità una quota delle molecole di grassi assunte col cibo impedendone l’assorbimento e ne facilitano l'eliminazione attraverso le feci.
> ipoglicemizzanti poiché avvolgono con la loro viscosità una quota delle molecole di carboidrati assunte col cibo impedendone l’assorbimento e ne facilitano l'eliminazione attraverso le feci.
> immunomodulatorie, poiché la frazione di beta glucani digerita nel largo intestino, darebbe origine a molecole con azione immunomodulante, inoltre i beta-glucani sarebbero capaci di stimolare l'attività dei fagociti, una sottoclasse dei globuli bianchi che ha il compito di intrappolare e distruggere sostanze estranee, come funghi, virus, parassiti e batteri.
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Beta glucani, benefici
Come sempre, ci affidiamo ai pareri della scienza e delle autorità competenti che attestano i benefici per la salute derivanti dal consumo di betaglucani:
> L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), in una prima valutazione scientifica del 2009, ha affermato che è scientificamente dimostrato che “il regolare consumo di betaglucani contribuisce a mantenere le normali concentrazioni di colesterolo nel sangue”; questa indicazione si riferisce ad alimenti “che forniscano almeno 3 grammi al giorno di betaglucani, siano essi derivati da avena, fiocchi di avena, orzo, fiocchi di orzo, o misture di betaglucani non trasformati o minimamente trasformati, in una o più porzioni”
> A fine 2010 l’EFSA ha pubblicato un nuovo dossier il cui messaggio si può così sintetizzare: “i betaglucani aiutano a ridurre il colesterolo nel sangue. La riduzione del colesterolo nel sangue può effettivamente diminuire i rischi di malattie cardiovascolari”. Tali benefici sono riferiti a un apporto giornaliero di almeno 3 g di betaglucani, da assumersi con una dieta varia ed equilibrata.
Praticamente, i betaglucani hanno questi benefici sulla nostra salute:
> Riduzione delle concentrazioni ematiche di colesterolo
> Miglioramento del rapporto tra colesterolo LDL (cattivo) e colesterolo HDL (buono)
> Rendere più graduale l'assorbimento degli zuccheri
> Aumento del senso di sazietà
Facciamo però attenzione all’utilizzo dei betaglucani soprattutto in due situazioni particolari:
> Nei pazienti affetti da sindrome del colon irritabile o da altri disturbi del tratto gastrointestinale, per i quali il consumo di alimenti ricchi in Beta-glucani dovrebbe avvenire con cautela e previo consenso del medico.
> Assunzione contemporanea di farmaci oppure supplementi di vitamine e minerali poiché i beta-glucani potrebbero ridurne l'assorbimento intestinale e quindi la biodisponibilità e l’efficacia.
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