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Curare le carie con il fluoro

In oligoterapia è stata ampiamente dimostrata l’efficacia del fluoro nella prevenzione della carie dentaria, perché ostacola lo sviluppo della flora batterica che costituisce la placca e favorisce lo sviluppo ottimale delle ossa

Curare le carie con il fluoro

L’oligoterapia catalitica utilizza il fluoro per le carie dei denti, in quanto si tratta di un oligoelemento essenziale per la mineralizzazione dello scheletro e dello smalto delle ossa e insieme al calcio, è un regolatore del metabolismo osseo. Per questa ragione è impiegato anche nel trattamento dell’osteoporosi e della decalcificazione conseguente alla menopausa. 

La fonte principale di fluoro è data dalle acque potabili, nelle quali la presenza dell'elemento varia in base al suolo di estrazione. Si trova anche nell’acqua minerale, in diversi alimenti, raggiungendo concentrazioni importanti nel pesce e nei frutti di mare, tè, patate (soprattutto la buccia), cereali, birra, spinaci ed altri vegetali, rappresentano buone fonti di fluoro. 

I denti e le ossa contengono il 99% del fluoro presente nell’organismo. La sua presenza permette l’attivazione della sintesi del collagene, interviene nel consolidamento delle fratture, ed è essenziale usarlo in presenza di patologie osteoarticolari. Il fluoro contribuisce a conservare il calcio nei tessuti duri dell’organismo, ossa e denti, impedendo la sua fissazione nei tessuti molli. 

 

I denti e la carie

L’uso del fluoro per le carie è un rimedio utilizzato in oligoterapia catalitica. Le cause di questo disturbo che colpisce i denti possono essere diverse: smalto di cattiva qualità e carente di fluoro, saliva acida o povera di minerali sono fattori che favoriscono l'azione dei batteri della placca dentale. La formazione di carie è facilitata soprattutto da un'igiene orale scarsa o trascurata: i residui di cibo fermentano e producono acidi che aggrediscono lo smalto. Anche il consumo abbondante di cibi fermentanti come amidi e zuccheri raffinati favorisce la produzione di sostanze acide nocive per lo smalto.

Un eccessivo apporto di fosforo, dovuto a un'alimentazione ricca di proteine, può causare l'impoverimento di calcio dello smalto dentario. La carie è sintomatica solo in fase avanzata anche se un’ipersensibilità al caldo, al freddo o agli alimenti particolarmente dolci è un chiaro segnale di una carie iniziale è in corso. Quando la carie raggiunge la polpa il dolore diventa intenso e persiste anche senza particolari stimoli.

 

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Il fluoro e la sua azione sui denti e le ossa

Il fluoro assicura uno sviluppo scheletrico armonico, conferisce solidità alle ossa, facilita la stabilizzazione passiva articolare da parte dei legamenti e previene la carie, per questo motivo si utilizza nelle manifestazioni delle alterazioni scheletriche e dei tessuti di sostegno. In generale migliora l'udito, protegge dalle malattie degenerative del sistema cardiovascolare, incluso l'indurimento delle arterie e dell'apparato muscolo scheletrico, aiuta nei problemi ai denti ed alle gengive, nell'osteoporosi, nell'otosclerosi, nell'aterosclerosi, rafforza i tessuti ossei ed i denti, perché forma un cristallo di fluoropatite che rinforza lo smalto dentario.

Una sua carenza porta a un deterioramento del tessuto osseo e dello smalto dentario, da perdita di calcio. Infatti studi scientifici evidenzaino un’incidenza elevata della carie nelle popolazioni che vivono in aree geografiche con ridotta disponibilità di fluoro. Inoltre questo importante oligoelemento assicura resistenza ed elasticità al tessuto connettivo di sostegno, dei legamenti, delle capsule, delle fasce, dei muscoli e delle pareti vascolari e aumenta la resistenza del dente all’aggressione acida portata dai batteri. 

Infine, in associazione a calcio e fosforo, svolge un’azione riparatrice nelle carie dentarie iniziali. La solubilità dello smalto si riduce sia quando il fluoro viene incorporato nel momento di formazione dello smalto, sia quando si concentra nello strato più superficiale dello smalto già formato, per un meccanismo di sostituzione ionica.  

 

Fluoro assunzione e controindicazioni

Il fluoro contro la carie, in generale per i denti e, ancor più in generale, per la salute delle ossa è un oligoelemento molto importante e gli effetti da carenza comparirebbero per dosi inferiori ai 0,5-0,7 mg/die.

Dal punto di vista strettamente chimico il fluoro è un elemento non metallico, gassoso che appartiene al gruppo degli alogeni, come il bromo ed il cloro. Seppure sia essenziale per la vita, è anche un inquinante tossico che deriva dai prodotti di scarto dell'industria chimica in particolare deriva dall'industria dell'alluminio. Se è vero che la carenza aumenta il rischio di carie dentaria, specialmente nella prima infanzia, è anche vero che un sovradosaggio di fluoro causa un quadro patologico particolare, noto come fluorosi.

Se si considera il basso fabbisogno di assunzione quotidiano, è facile immaginare quanto sottile sia il confine tra carenza ed eccesso, così come tra rischi e benefici. Oltre ad alterazioni dentali e scheletriche, infatti, tra gli effetti collaterali di un iperdosaggio cronico di fluoro si annoverano anche casi di gravi alterazioni mentali e sistemiche (carenze enzimatiche e minerali, disordini endocrini e immunitari, aumentato rischio di fratture).  

 

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