La frutta esotica "italiana"
Siete sicuri che tutta la frutta esotica viene dall’estero? Esistono infatti delle oasi in Italia in cui la cosiddetta frutta esotica cresce perfettamente divenendo frutta nostrana. Dove possiamo trovare in Italia l’avocado, il frutto della passione, la feijoa e le annona?
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“Esotico” è una parola di origine greca con la quale si designa ciò che proviene da paesi lontani e, generalmente, ciò che ha un’aura o un aspetto stravagante e inusuale.
Quando parliamo di frutta esotica, ci riferiamo soprattutto a quella tropicale; difatti difficilmente riterremo esotici i mirtilli siberiani (Lonicera kamtschatica) o il nashi orientale (Pyrus pyrifolia).
Generalmente questa frutta esotica tropicale viene da lontano e non cresce in nessuno dei nostri ecosistemi italiani, ma c’è da ricordare che la maggior parte dei frutti che adesso consideriamo nostrani sono di origine esotica anch’essi, e che solo pochissimi frutti sono veramente originari della penisola italica:
- anguria e melone vengono dall’Africa Subsahariana;
- pesche, albicocche e susine dalla Cina, così come gran parte degli agrumi di cui andiamo fieri;
- la comune mela viene dal Kazakistan e la pera dal Bhutan.
La lista sarebbe interminabile; vale la pena però soffermarsi a notare come alcuni frutti esotici nuovi stiano attecchendo anche da noi diventando pian piano “italiani”.
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Abbiamo negli anni imparato a conoscere ed apprezzare l’avocado, meraviglioso frutto di origine caraibica e centroamericana, particolarmente grasso, importante per il suo alto contenuto di lipidi vegetali di ottima qualità.
È interessante anche dal punto di vista culinario, dato che oggigiorno, essendoci aperti a cucine di paesi lontani, abbiamo fatto nostre anche ricette nuove che prevedono ingredienti nuovi; ecco com’è che ci troviamo a gustare il guacamole, antica ricetta di origine azteca, o altre insalate a base di avocado.
L’avocado ha un po’ faticato in Italia, per via della presenza di un altro importantissimo frutto oleoso, l’oliva, che per la nostra cultura è insostituibile.
Adesso che lo conosciamo meglio, scopriamo anche che in Sicilia e in Liguria ne esistono delle coltivazioni di successo, basate su varietà adatte ai nostril climi e alle nostre stagioni: piccoli avocado rugosi, che tendono a colorarsi di rosso a piena maturazione. Sono già diversi anni che abbiamo i nostri avocado italiani.
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Molti, senza saperlo, hanno in giardino una pianta da siepe (potenzialmente un albero se potato a dovere) che a settembre produce dei frutti esotici ottimi per il nostro palato.
In tutta Italia infatti è possibile trovare la feijoa (Acca sellowiana), pianta originaria del Brasile del sud, riconoscibile per i suoi magnifici fiori, anch’essi edibili e strepitosi in insalata, e per essere un sempreverde vigoroso che si è adattato bene ai nostri climi.
Piano piano si sta diffondendo la sua conoscenza e la consapevolezza che i suoi frutti sono ottimi e salutari.
In Puglia ne esistono dei frutteti professionali, che in genere usano i frutti per marmellate e prodotti lavorati.
Ne esistono diverse varietà e ognuna produce frutti di dimensioni diverse. Quando è maturo il frutto cade al suolo, verde o lievemente giallognolo: va aperto di modo che la polpa, dal sapore intenso (che ricorda un po’ il frutto della passione, un po’ l’ananas e un po’ la banana), si possa mangiare con un cucchiaino.
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Il frutto della passione viene venduto sui nostri banchi alimentari con nomi esotici come maracujà, granadilla e altri.
Qui in Italia esistono delle specie locali appartenenti alla Famiglia delle passiflore, usate più che altro in giardinaggio come piante rampicanti che offrono bei fiori ma, purtroppo, non frutti edibili.
I frutti provenienti dal Brasile e dall’Africa sono invece grandi, succultenti, dolci o acidi, di bell’aspetto e ricchi… ma eèproprio necessario importarli da cosi lontano? Forse no.
Infatti in Italia Medirionale, specie in Sicilia, esistono vari tentativi di successo di creare frutteti di passiflore che in genere non crescono sul nostro territorio. Crescono in serra, per via dell’umidità richiesta per la crescita, ma il loro sapore non ha niente da invidiare ai loro cugini d’oltremare.
Frutto della passione, coltivazione e come si mangia
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Se vi capita di girare per la bellissima Calabria, buttando un occhio durante la giusta stagione nei banchi dei mercati, vi capiterà di notare un frutto verde, simile al capolino di un carciofo, squamato, che i locali chiamano “annona”, dal nome del genere.
Si tratta dei frutti di Annona reticulata e Annona squamosa, conosciuti altrove come custard apple e cherimoya. Al loro interno presentano una polpa cremosa, bianca, dolce, amoratica, piena di semi neri di circa un centimetro l’uno.
È un frutto di origine sudamericana ma oggigiorno è di casa in tutti i pasi tropicali: lo troviamo in India, in Thailandia, in Nord Australia, in Malesia, in molti paesi africani… dal Senegal all’Etiopia.
Anche in Calabria ha ben attecchito, è localmente commerciato ed è gradito dai grandi e dai piccoli per via della sua dolcezza intrinseca.
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