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Germogli, guida pratica

Con o senza germogliatore, l'utilizzo dei germogli in cucina è più semplice grazie ai consigli della nostra guida pratica: in pochi passaggi imparerete a produrre e consumare facilmente questi alimenti.

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Scegliere i semi per germogli

Coltivare i germogli in casa è semplice, può essere fatto con il germogliatore o senza ed è possibile scegliere tra una grande varietà di semi.

 

Tra i semi per germogli sono particolarmente indicati quelli di cereali come grano, farro e orzo o di legumi tra cui lenticchie, soia, fagioli azuki e ceci. Oltre a quelli di legumi e cereali, si possono far germogliare anche i semi di cavolo rosso, zucca o girasole.

 

La germinazione avviene alla luce ma al riparo dai raggi diretti del sole e i tempi di germinazione variano in base al tipo di seme scelto e può durare dalle 24-48 ore ad alcuni giorni.

 

I germogli possono essere consumati quando la giovane piantina avrà raggiunto i 3, 4 centimetri di altezza e le sue foglioline appariranno verdi. I semi di cereali e di legumi da acquistare sono gli stessi che si acquistano per la normale alimentazione, quindi i semi essiccati che troviamo normalmente in commercio

 

Altri semi meno comuni, come quelli di trifoglio rosso o di cavolo, si trovano normalmente nei negozi di alimentari biologici: devono essere semi destinati all’alimentazione e non varietà vendute come sementi, poiché queste ultime potrebbero aver subito trattamenti che le renderebbero inadatte al consumo. Meglio inoltre optare per varietà biologiche.

 

Bisogna poi evitare i semi per germogli tossici, come quelli delle solanaceae ,tra cui pomodoro emelanzana e quelli del basilico.

 

Durante il processo di germinazione è necessario osservare tutte le norme igieniche necessarie per evitare la contaminazione dei germogli da parte di microorganismi: lavare con cura le mani e l’attrezzatura, risciacquare frequentemente i semi ed evitare ristagni di acqua

 

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Coltivare i germogli con il germogliatore

Il germogliatore è uno strumento utile per far germogliare i semi. Si tratta di un contenitore in plastica o in terracotta, dotato di uno o più ripiani generalmente forati per consentire il passaggio di aria ed evitare i ristagni di acqua. Grazie al germogliatore è possibile far germogliare più varietà di semi risparmiando spazio. 

 

Per coltivare i germogli in casa con il germogliatore:

  1. Lasciate i semi in ammollo per una notte o per il tempo indicato sulla confezione.
  2. Dopo l’ammollo, risciacquate i semi sotto l’acqua corrente e scolateli bene.
  3. Disponete i semi sui ripiani del germogliatore, distanziandoli leggermente l’uno dall’altro.
  4. Vaporizzate i semi con uno spruzzino due volte al giorno.
  5. Attendete che i germogli abbiano raggiunto un’altezza di 3-4 centimetri prima di consumarli.

 

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Coltivare i germogli senza germogliatore

Se non si dispone di un germogliatore, è comunque possibile far germogliare i semi utilizzando ad esempio un barattolo in vetro.

 

Il barattolo deve essere ben pulito e asciutto e sarà necessario collocare una garza o un telo in cotone all’imboccatura, fissandolo con un elastico: in questo modo si garantirà all’aria di circolare.

 

Per coltivare i germogli in barattolo:

  1. Mettete i semi in ammollo per una notte o per il periodo indicato sulla confezione.
  2. Risciacquate con cura i semi e scolateli.
  3. Sistemate i semi nel barattolo e coprite con la garza o con il telo di cotone.
  4. Collocate il barattolo a testa in giù per evitare ristagni di acqua.
  5. Risciacquate e scolate i semi due volte al giorno fino a che le piantine avranno raggiunto un’altezza di 3-4 centimetri. 

 

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Consumare i germogli

Coltivare i germogli consente di consumare i semi crudi e di assimilare vitamine, minerali, enzimi, amminoacidi presenti nella giovane piantina.
I germogli coltivati in casa possono dunque essere consumati crudi nelle insalate o nei sandwich. 

 

È inoltre possibile consumare i germogli dopo una breve cottura, che è normalmente consigliata per i germogli di legumi.

 

I gerrmogli possono essere aggiunti al termine della cottura a zuppe e minestre oppure possono essere usati per arricchire frullati e yogurt. 

 

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