4 tisane per i disturbi cardiovascolari
Prendersi cura del cuore e dei vasi sanguigni vuole dire prima di tutto prevenzione naturale. Eppure certe tisane possono venir utili anche all'insorgere dei primi sintomi. Scopriamo 4 ricette utili per il sistema cardiovascolare.
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L’apparato cardiovascolare o cardiocircolatorio ha per centro il cuore ma comprende anche tutti gli organi e i tessuti che hanno come funzione lo scorrimento dei liquidi, in primis il sangue, ovvero i cosiddetti vasi.
Questo apparato può essere preso di mira da disturbi di varia natura ed entità: si elencano l’ipertensione (quando la pressione arteriosa è troppo alta); cardiopatia coronarica (malattia arteriosclerotica che comporta dolore da compressione al petto); malattia reumatica del cuore (ostruzione del flusso sanguigno dovuta alla deformazione delle valvole); palpitazioni (legate all’ansia, consistono in battiti cardiaci troppo rapidi ed intensi); ipotensione (pressione arteriosa troppo bassa).
Il cuore è il motore principale del corpo umano e i vasi sanguigni i suoi veicoli. La manutenzione e il buon funzionamento di entrambi sono essenziali per una buona vita, specialmente con l’avanzare dell’età.
Le tisane possono aiutarci in questo e ne valuteremo quattro diverse: una alla gardenia, di cui useremo il frutto; un’altra con cannella e liquirizia; una terza con biancospino e salvia; ed infine una al gelsomino.
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L’ipertensione può essere data da attività non ben bilanciate e coordinate tra i vari organi, non di rado un’iperattività del fegato può comportare forme di ipertensione collegate a sintomi come vertigini, giramenti di testa, emicrania.
Il frutto della gardenia è una bacca ricca di semi che si usa da essiccata e si trova in erboristeria. Particolarmente utilizzati nella medicina cinese, questi semi contengono genipina, un aglicone in grado di aiutare la reticolazione tra proteine e collagene.
Il frutto della gardenia agisce sul fegato, liberando il sangue dalle scorie dell’ipertattività epatica e abbassando la pressione arteriosa. Ideale quindi quando l’ipertensione è legata ai sintomi suddetti:
> 40 g di foglie di tè verde;
> 20 g di frutto di gardenia;
> miele di senape.
Si tratta di mettere le nostre erbe in un litro di acqua e lasciare bollire finché il tutto non si ritiri di almeno metà volume. Togliere dal fuoco, aggiungere il miele e bere prima che raffreddi al mattino e alla sera prima di dormire.
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Può succedere che l’ipotensione arteriosa raggiunga picchi negativi tali da togliere le forze, da dare sensazione di freddo agli arti e da inficiare la resistenza fisica allo sforzo.
Questo decotto è ideale in questi casi. Useremo della cannella sia la corteccia che i rametti, mentre della liquirizia useremo solamente le radici. Pochi grammi di queste piante forti e ricche di principi attivi e olii essenziali saranno sufficienti.
Tutti gli ingredienti sono facilmente reperibili in erboristeria. Mentre la cannella ridona energia, la liquirizia e’ la capacita’ di ridare vigore al battito cardiaco.
> 20 g di radice di liquirizia;
> 20 g di corteccia di cannella;
> 20 g di rametti di cannella.
Dopo aver risciaquato per bene i nostri ingredienti, li metteremo tutti assieme in un bollitore, con due tazze di acqua, sulla fiamma alta, e toglieremo il tutto non appena l’acqua si mette a bollire. Bere non più di una tazza al giorno.
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Quando il problema al cuore è di natura arteriosclerotica è importante aiutare i vasi sanguigni a riguadagnare almeno un po’ della loro elasticità perduta.
Quando i vasi perdono la loro elasticità si rischiano ristagni di sangue che possono ingenerare cronicità con derive dolorose, le famose fitte al petto.
Con l’avanzare dell’età è importante lavorare sulla prevenzione e non solo sulla cura, pertanto ideale sarebbe prendere familiarità con questa tisana e fare della sua assunzione una sana abitudine:
> frutto di biancospino essiccato;
> radice di salvia.
Circa 15 grammi di shan zha, o frutto di biancospino essiccato, verranno messi in un filtro per tisane assieme a 10 grammi di radice di salvia, per poi riempire di acqua bollente da bere dopo mezz’ora.
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Contro le palpitazioni possiamo usare il fiore di gelsomino. Le palpitazioni sono un sintomo associato spesso a disturbi di natura nervosa: non di rado stati di nevrosi ed eccessiava ansia possono indurre il cuore in aritmie, con conseguenti effetti quali vertigini, insonnia, perdita di energie e di memoria.
Se le palpitazioni sono accompagnate da tensione, anche fisica, bruxismo, disturbi del sonno ed esaurimento, ebbene il gelsomino può dire la sua in una terapia naturale per portare pace nello spirito e nella mente:
> rizoma di piccolo calamo;
> the verde;
> fiore di gelsomino essiccato.
Dopo aver sciacquato e spezzettato più o meno omogeneamente i nostri materiali fino ad ottenere una sorta di polvere (dose: 1 di piccolo calamo, 1 di gelsomino, 2 di the verde) che metteremo in una tazza con acqua bollente in infusione. Da non assumere per più di una volta al giorno.