La luffa, una spugna naturale
La luffa o loofah è una spugna vegetale, completamente naturale: si ottiene da una zucca ed è adatta per detergere viso e corpo, ma anche per le pulizie di casa.
Credit foto
©homestudio - 123rf
Cos’è la luffa
La luffa (o loofah) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, coltivata a scopo ornamentale e soprattutto per la produzione di spugne ecologiche.
La pianta della luffa produce infatti grandi zucchine che, a maturazione, si disidratano e diventano elastiche e spugnose. La polpa del frutto della luffa è commestibile ma a causa della consistenza sgradevole e del sapore amaro, è consumata a scopo alimentare solo quando i frutti sono acerbi.
Le zucche di luffa mature vengono invece raccolte, sbucciate, essiccate e utilizzate per ottenere spugne utili per la detersione del viso e del corpo ma anche per l’igiene della casa a per la pulizia delle stoviglie.
La fibra leggera della luffa è infatti in grado di assorbire molta acqua e ammorbidirsi, permettendone l’utilizzo come una normale spugna. A differenza delle tradizionali spugne, la luffa è però completamente vegetale, biodegradabile e molto esfoliante.
Dove trovare le spugne di luffa
Le spugne di luffa si trovano con molta facilità in erboristeria e nei negozi specializzati nella vendita di prodotti naturali e cosmetici eco-bio.
La luffa può essere venduta intera, tagliata a rondelle o anche sotto forma di guanti esfolianti per il corpo e dischetti levatrucco per il viso, oppure inserita in saponette in glicerina trasparente. È inoltre possibile coltivare la pianta della luffa in giardino, nell’orto o in grandi vasi da sistemare sul balcone o sul terrazzo, per ottenere le spugne.
La coltivazione può essere avviata acquistando una piccola pianta in vivaio oppure attraverso la semina da effettuare in primavera. Le piante di luffa hanno portamento rampicante, raggiungono dimensioni notevoli e hanno bisogno di molto sole e irrigazioni frequenti e abbondanti.
Quando i frutti cambiano colore, passando da verde a marrone, è possibile raccoglierle e lasciarle essiccare per qualche giorno all’ombra. Dopodiché si eliminano la buccia e il picciolo e si rimuovono la polpa e i semi spremendo la zucchina. I semi della luffa possono essere conservati per far nascere nuove piante l’anno successivo.
Come utilizzare la luffa
La luffa può essere utilizzata così com’è, intera, oppure tagliata a fette di circa tre centimetri di spessore. Tagliata a fette, risulta più comoda per la detersione del viso, per la pulizia della casa e per il lavaggio dei piatti a mano, mentre intera è perfetta per il corpo.
Da asciutta, la spugna di luffa è rigida, ma a contatto con l’acqua si ammorbidisce ed è in grado di assorbire sapone, bagnoschiuma o detersivo. Dopo ogni uso è consigliabile appendere la spugna per consentire che si asciughi completamente ed evitare la formazione di muffe.
Periodicamente, è bene immergere la luffa in una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio per rimuovere tutte le impurità. Quando la spugna appare rovinata o comunque non più utilizzabile, è possibile gettarla nei rifiuti organici o nel compost.
L’uso della spugna di luffa presenta molti vantaggi poiché oltre a essere ecologica e biodegradabile, si tratta di un prodotto naturalmente esfoliante, anallergico, igienico e adatto a ogni tipo di pelle. L’utilizzo della luffa rende con il tempo la pelle più liscia e morbida, previene la formazione di peli sottopelle e riattiva la circolazione sanguigna.
Altri usi della luffa
La varietà di luffa più morbida e con la trama fibrosa più larga, quindi meno utilizzabile come spugna, può essere impiegata per riempire e imbottire vari oggetti domestici, come sedie, poltrone, divani, oppure la si può utilizzare come suola per le ciabatte o come sottopiede traspirante. La luffa è spesso impiegata anche per il confezionamento di spugne per le stoviglie.
Curiosità sulla luffa
La paraguaiana Elsa Zaldívar è stata insignita del Premio Rolex 2008 per l'impresa per aver ideato un doppio progetto: istruire le donne sulla lavorazione della luffa cilindrica per ricavarne spugne da bagno e sandali, e combinare i residui della spugna vegetale con la plastica riciclata, per convertirli in robusto materiale per costruire muri, sicuramente una tecnologia eco-compatibile e salva foreste.