Sonnolenza diurna? Proviamo 3 rimedi fitoterapici
La sonnolenza diurna è un fenomeno che tutti noi conosciamo. Spesso il cambiamento di stagione stressa il nostro metabolismo che, colto impreparato, non ci supporta di fronte al risveglio vitale primaverile. Semplici rimedi fitoterapici possono aiutarci a tenere occhi e mente sveglia durante il giorno.
Aprile dolce dormire… Spesso capita, soprattutto in Primavera, di essere sorpresi dalla sonnolenza diurna. Una stanchezza che ci accompagna sin dal mattino al risveglio. Pagheremmo oro per poter “schiacciare un pisolino ristoratore”, ma il più delle volte non si può, per impegni e incombenze quotidiane.
A volte questa forma di astenia è provocata da un fegato troppo intossicato e appesantito dall’inverno, da un’alimentazione proteica che ci ha riscaldato nei mesi più freddi, ma che ora necessita di essere alleggerito e depurato.
In altre circostanze la sonnolenza non è semplicemente legata a cambiamenti climatici ma a problematiche più serie, e si entra nel campo delle ipersonnie, che come tali devono essere indagate e curate in maniera appropriata.
In casi invece di stanchezza e sonnolenza stagionali è quindi bene iniziare con alcuni rimedi disintossicanti del fegato, fase propedeutica anche per coloro che intendono iniziare una dieta dimagrante in vista dell’estate.
Per contrastare l’impellente esigenza di dormire durante il giorno possiamo ricorrere ad alcuni rimedi fitoterapici, titolati e standardizzati (altrimenti non sarebbero definibili come tali), che ci sostengano, stimolando anche le nostre capacità intellettive e di concentrazione.
Guaranà (Paullinia cupana)
Il Guarana è una pianta annoverata tra i rimedi di eccellenza contro la stanchezza e la sonnolenza diurna. Il principio attivo che la contraddistingue, la guaranina, è l’omologo della caffeina, con proprietà stimolanti e riattivanti.
Infatti è un induttore di rilascio di catecolamine, ormoni come l’adrenalina e la noradrenalina, che danno una sferzata al metabolismo, riattivandolo a contrasto della stanchezza. E’ bene assumere il guaranà al mattino e all’ora di pranzo, in modo che svolga il suo effetto energizzante nell’arco delle ore di maggiore impegno e non sovraecciti nelle ore serali, deputate al relax pre-sonno.
Un consiglio: accompagnare la dismissione del fitoterapico con gradualità, dimezzando le dosi giornaliere, in modo da non causare shock metabolici al nostro organismo una volta terminata la cura.
Assumere il guaranà in estratto secco poiché la standardizzazione e titolazione sono accurate: 2 compresse al giorno (colazione e pranzo). Evitarne l’assunzione nelle ore tardo pomeridiane o serali.
Il Guaranà può avere effetti collaterali ed è controindicato in caso di ipertensione, ulcere eupeptiche, ernia iatale, ipertiroidismo.
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Ginseng (Panax Ginseng)
Il Ginseng è una pianta di origine asiatica, e l’estratto si ricava dalle sue radici, la cui forma ricorda quella umana. E’ una sorta di panacea per molti disturbi, grazie alle sue proprietà rivitalizzanti, probiotiche, ipoglicemizzanti, antipiretiche e antiossidanti.
Come il Guaranà, anche il Ginseng ha proprietà adattogena: il principio attivo che lo contraddistingue è il ginsenoside, che insieme ad altre componenti del fitocomplesso agisce sull’asse ipotalamo-ipofisi, sollecitando il rilascio dell’ormone ACTH che a sua volta promuove la liberazione di cortisolo dalle ghiandole surrenali, per sostenere l’organismo in condizioni di stress.
Anche in questo caso consiglio di assumere il Ginseng al mattino e all’ora di pranzo in modo da informare il nostro orologio biologico in merito all’integrazione corroborante di questo rimedio e al conseguente adattamento reattivo del nostro metabolismo.
Assumere il Ginseng in estratto secco: 2 compresse al giorno (colazione e pranzo).
Il Ginseng è controindicato in casi di ipertensione, cefalea, in gravidanza. Potrebbe avere interazioni con farmaci anticoagulanti.
Genziana Lutea
In caso di sonnolenza dovuta ad appesantimento dell’apparato gastro-intestinale ed epato biliare, un rimedio interessante è rappresentato dalla Genziana Lutea. E’una pianta che cresce sui rilievi alpini e spesso utilizzata nella preparazione di liquori, per il suo gusto amaro.
Il suo principio attivo di riferimento è la genziopicrina, estratto dalla radice. Agisce sulla produzione di succhi gastrici e facilita la digestione.
La genziana svolge una leggera azione depurativa e lassativa ad ha proprietà antisettiche.
E’ un efficace tonico del sistema nervoso centrale, contrasta la stanchezza e favorisce il recupero delle energie e della brillantezza mentale. Stimola la produzione e circolazione di serotonina.
Consiglio l’assunzione della Genziana Lutea in Tintura Madre, non solo per uso interno, ma anche come corroborante ed energizzante sciolta nell’acqua di un bagno tiepido (80 gocce).
Assumere la Genziana Lutea in tintura madre: 30 gocce 2 volte al giorno
La Genziana Lutea è controindicata in caso di ipertensione, gastrite, ulcera gastroduodenale, ernia iatale.