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Colesterolo e ipertensione, il legame

Colesterolo e ipertensione sono spesso correlati ma è sbagliato considerarli in chiave causa-effetto. Sono entrambi fattori di rischio che devono essere tenuti sotto controllo modificando il proprio stile di vita e non affidandosi esclusivamente alle cure farmacologiche.

Colesterolo e ipertensione, il legame

Colesterolo alto e ipertensione sono un binomio pericoloso per la nostra salute cardiovascolare, questo è certo, ma affermare che ci possa essere un rapporto di causalità è un modo sbrigativo e superficiale che non tiene conto dei molteplici fattori di rischio che coinvolgono il nostro benessere e un corretto stile di vita.

 

Ipertensione: cos’è

Utilizziamo una definizione condivisa “L’ipertensione arteriosa è una condizione alterata della pressione del sangue nelle arterie, data dalla quantità di sangue pompata dal muscolo cardiaco e dalla resistenza delle arterie al flusso ematico”.

Non è una malattia ma un fattore di rischio che aumenta la probabilità di possibili patologie cardiache. Si parla di ipertensione diastolica quando i valori della pressione minima sono alterati, di ipertensione sistolica quando sono alterati quelli della massima e ipertensione sisto-diastolica quando entrambi i valori sono oltre i parametri.

 

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Ipertensione: perché

Chiedersi il perché dell’ipertensione è fondamentale per poter cercare il giusto rimedio. Si perché l’ipertensione sia uno di quei disequilibri pericolosi che insorge in maniera spesso silente ed è legata a molteplici fattori e in alcuni casi è possibile correggerla.

Diciamo che la cosiddetta “pastiglia per la pressione” è l’ultima spiaggia qualora non si riescano ad identificare le motivazioni fisiologiche dell’innalzamento e anche qualora non si abbia la forza di volontà di modificare e correggere lo stile di vita.

Oltre all’ipertensione, i fattori di rischio che possono determinare danni cardiovascolari sono stati identificati e su alcuni è possibile intervenire come:
> Fumo: indurisce le pareti vascolari, le rende meno permeabili ed elastiche, predispone alla formazione di placche aterosclerotiche;
sovrappeso: i meccanismi dell’aumento considerevole di peso, fino all’obesità influiscono sui valori pressorei;
sedentarietà: non è una causa diretta, ma il suo contrario, l’attività fisica è in grado di ridurre le condizioni di ipertensione; 
diabete: l’innalzamento della glicemia modifica i valori della pressione sensibilmente e spesso questi due fattori di rischio si associano;
colesterolo: il deposito di grassi nelle arterie riduce il lume vascolare;

Poi vi sono fattori legati all’età, al sesso, all’ereditarietà che devono essere presi in esame separatamente qualora non si accompagnino ai disequilibri elencati e per i quali la terapia tendenzialmente potrebbe essere farmacologica.

Come possiamo notare non è così automatico che se siamo in presenza di indici di pressione alta il colesterolo sia a sua volta al di sopra dei parametri o a parti invertite se il colesterolo è alto sia presente anche una condizione di ipertensione: possono andare a braccetto ma anche frequentare “altre compagnie”.

 

Ipertensione e colesterolo: che fare?

L’invito è quello di non lasciarsi processare da cure farmacologiche senza aver provato ad impegnarsi in prima persona modificando drasticamente il proprio stile di vita:

> Smettendo di fumare;
> curando l’alimentazione affidandosi ad un serio nutrizionista che dia le giuste indicazioni su cosa mangiare;
> Iniziare una semplice attività fisica: camminare, camminare e camminare, con ritmo, intensità e costanza;

Glicemia, colesterolo e pressione arteriosa potranno così rientrare sotto la soglia di allerta e avremo ridotto i fattori di rischio di patologie molto serie. L’importante è non improvvisarsi ma seguire un progetto di salute concordato con il medico.


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