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Colesterolo alto in gravidanza, bisogna preoccuparsene?

Il colesterolo in gravidanza è fisiologicamente più alto del normale. Scopriamo come bisogna comportarsi

Colesterolo alto in gravidanza, bisogna preoccuparsene?

Il gravidanza la colesterolemia tende a essere più alta del normale ed è un fatto assolutamente fisiologico.

II colesterolo, infatti, viene utilizzato dalle cellule animali per costruire le membrane e va da sé, dunque, che nei nove mesi di gestazione possa essere più elevato; il feto ne ha bisogno per potersi sviluppare e crescere.

Nelle prime otto settimane di gestazione il colesterolo aumenta solo lievemente, intorno al quarto mese comincia a verificarsi un incremento più sensibile; i livelli più alti si raggiungono a partire dall’ottavo mese.

Naturalmente, ciò non significa che in gravidanza si possa mangiare ogni sorta di cibo grasso: nei nove mesi in cui il corpo della donna contiene una nuova vita, contribuendo alla sua formazione, l’alimentazione corretta è più importante che mai.

 

Come deve comportarsi chi aveva il colesterolo alto già prima della gravidanza?

In genere, durante la gravidanza l’uso dei farmaci ipolipemizzanti viene sospeso, naturalmente sempre su consiglio del medico.

È, comunque, sempre importante continuare a seguire una dieta povera di grassi animali e, quando l’andamento della gravidanza lo consente, seguire uno stile di vita attivo.

Infine, è fondamentale cercare di tenere sotto controllo il peso corporeo; l’incremento ponderale non dovrebbe superare i 10/12 chili.

Questi, in realtà, sono consigli che valgono per tutte le donne in dolce attesa, indipendentemente dalla predisposizione ad avere livelli eccessivi di colesterolo nel sangue.

Uno stile di vita sano e attivo e una dieta corretta mettono, infatti, al riparo da molti dei più comuni rischi correlati alla gravidanza, in particolare quelli dovuti a un aumento eccessivo di glicemia e pressione arteriosa.

 

E se dopo la gravidanza il colesterolo non torna nella norma?

Solitamente il colesterolo tende a tornare normale dopo circa un mese/ un mese e mezzo dal parto; l’allattamento al seno può favorire questo processo.

Se ciò non dovesse accadere è importante prendere tutte le precauzioni necessarie per riportarlo a livelli normali.

Il colesterolo alto, infatti, è uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare e, se in gravidanza nella maggior parte dei casi non costituisce motivo di preoccupazione, al di fuori di questa condizione è un fattore da tenere assolutamente sotto controllo.

 

Colesterolo ed esami di routine in gravidanza

Il controllo della colesterolemia non rientra negli esami di routine da svolgere in gravidanza. È, invece, fondamentale controllare altri fattori di rischio cardiovascolare: glicemia e pressione arteriosa.

  • Glicemia in gravidanza. La misurazione di questo valore viene consigliato circa una volta al mese ed è inserita negli esami ematochimici di routine. Oltre al prelievo mensile a digiuno, spesso, tra la ventiquattresima e la ventottesima settima di gravidanza viene consigliato un altro esame, chiamato curva da carico orale di glucosio. Il controllo della glicemia è importante perché un diabete gravidico non controllato espone il feto a numerosi rischi.
  • Pressione alta in gravidanza. Può essere molto pericolosa in quanto espone al rischio di gestosi e pre-eclampsia. È dunque importante controllarla regolarmente, registrandola possibilmente in un diario da portare con sé alle visite mensili. 

 

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