La natura delle medicine
Tradizione contro modernità, Oriente contro Occidente. Ma è proprio così? Un viaggio nelle medicine naturali, cosa sono, da dove vengono, dove andranno. Un viaggio dove incontriamo illustri personaggi, da Ippocrate a Ildegarda, arrivando a Benedict Lust e Sebastian Kneipp
La medicina e il suo percorso naturale
Ritorno alla natura. In tempi recenti, si è imposto all’attenzione del grande pubblico un cospicuo numero di scuole di medicina cosiddetta “alternativa”, che si situa al di fuori della medicina tradizionale del mondo occidentale. I fondamenti di queste scuole naturali derivano da antiche tradizioni, in cui l’organismo umano viene concepito come una totalità psico-fisico-energetica, fra terra e cielo, immersa nel cosmo e nella natura da cui trae giovamento.
La medicina naturale, o meglio, le medicine naturali si affidano generalmente ai principi attivi naturali, come erbe e minerali, a cui associano terapie energetiche, come ad esempio agopuntura, pranoterapia e Reiki. È fondamentale comprendere che un trattamento con la medicina naturale non è finalizzato alla soppressione dei sintomi, bensì a ristabilire il flusso energetico che scorre dentro di noi, eliminando carenze o congestioni e creando i presupposti per una guarigione completa e del tutto naturale. Sempre più di frequente, disturbi e disfunzioni dipendono da abitudini scorrette, siano esse alimentari o di stile di vita, in grado di accumulare tossine all’interno del corpo (anche le tossine sono naturali, in quanto veleni organici).
Una dieta corretta, più riposo, sport, una passeggiata all'aperto, sono in grado di consentire validi risultati, senza costose cure o ricorso a specialisti. La naturopatia, o medicina naturopatica, rappresenta un percorso su un sentiero naturale, tramite il quale mantenere o raggiungere la salute globale dell’organismo, secondo una visione olistica per cui l’individuo viene considerato nella sua complessità e unicità. La medicina naturopatica non consta di un’unica tecnica, ma si avvale di nozioni e metodi di medicina cinese, fiori di Bach, medicina ayurvedica, Shiatsu, cristalloterapia, iridologia, cromoterapia, aromaterapia e altro ancora.
Storia della medicina naturale
Un po’ di storia. Le tracce di un approccio naturopatico chiamano in causa nel tempo personaggi come Ippocrate, Paracelso, Ildegarda di Bingen. L'innovazione di Ippocrate di Coo fu l'introduzione del concetto secondo cui la malattia e lo stato di salute di un soggetto dipendono da peculiari condizioni e non da interventi divini. Ippocrate pose l'attenzione sull'intero stile di vita del malato: la ricchezza degli elementi che il medico greco chiamava in causa (dietetici, atmosferici, psicologici e sociali) suggerisce un'ampiezza di vedute che la medicina tradizionale oggi ha perso di vista. Galeno, antico medico greco, riteneva necessaria, nella figura del medico, la presenza di etica, logica e fisica. Secondo Galeno, l'intervento medicale non deve avvenire nel senso di produrre il massimo guadagno per chi lo realizza.
Il medico deve essere un logico in grado di interpretare con visione di insieme i sintomi del paziente. La conoscenza della fisica imponeva che ogni conoscenza in sé dovesse essere collegata dal medico ad altri ambiti, quali il cosmo e la terra, quindi natura. Padre della naturopatia è considerato Benedict Lust, fondatore della prima scuola a New York. Contributi essenziali alla naturopatia sono sicuramente quelli forniti da Vincent Preissnitz e Sebastian Kneipp. La naturopatia subì un consistente declino dopo la seconda guerra mondiale, quando gli antibiotici dimostrarono di essere molto più efficaci delle cure naturopatiche. Dopo la morte di Lust, si scatenarono diversi conflitti tra le varie scuole di medicina naturale e l’avvento della tecnologia all’interno della medicina tradizionale assestò un duro colpo ai seguaci della natura. L’integrazione di criteri scientifici nel metodo, negli anni Cinquanta, permise di riprendere terreno.
Medicina naturale: il rapporto con le convenzioni
La medicina naturale si differenzia da quella ufficiale, o allopatica, in quanto la prima non si limita a individuare la malattia e cercarne meccanicamente i rimedi, bensì considera l’intero essere umano, la sua storia, le sue emozioni, i suoi pensieri e le sue abitudini. Per questo la medicina naturale spesso si accompagna all’aggettivo “olistico”, che sta per “globale”. La medicina convenzionale di sovente adotta rimedi che provocano effetti direttamente contrari a quelli causati dalla malattia, e per questo viene etichettata di spregiativamente dai colleghi “alternativi” come allopatica (dal greco allos, altro e pathos, malattia). In realtà, anche la fitoterapia, agendo sul piano fisiologico, rientra nella medicina allopatica, utilizzando droghe vegetali e principi chimici. E non è la sola.
La medicina convenzionale ha sempre ritenuto bizzarro il termine “allopatico”, in quanto questa scuola non si definisce nel rimedio, bensì nel metodo che utilizza. È di metodo scientifico che si parla. Non è rilevante che la cura e il male siano simili e opposti, ma conta solo che il rimedio funzioni in maniera efficace, sicura e, soprattutto, in modo riproducibile e documentato. Cosa che non avviene spesso per i colleghi “alternativi”.
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