Ildegarda di Bingen
Mistica, veggente, profetessa, fu anche una vera scienziata, un’erborista con una profonda cultura medica, tanto da essere definita “la più grande testa femminile del XII secolo”.Ildegarda di Bingen (Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen, 17/11/1179)
Nasce nel 1098 vicino a Magonza da una famiglia aristocratica, ultimogenita di 10 figli. Fin da piccola è spesso afflitta da malattie e tormentata da visioni che accompagneranno e segneranno profondamente la sua esistenza. A 8 anni entra nel convento benedettino di Disibodenberg (Germania) e a 15 prende i voti.
Da novizia segue con fermezza il motto benedettino “ora et labora”, quindi accanto alla vita contemplativa unisce l’impegno, diretto soprattutto allo studio e all’assistenza dei bisognosi. A 38 anni diventa badessa del convento. All’inizio il compito le appare gravoso, ma ben presto il suo carattere positivo e pragmatico portano nuovo lustro al monastero.
Nel 1147 ne fonderà uno nuovo a Bingen. Negli anni successivi la sua fama di mistica si diffonde. Grazie al forte carisma che la caratterizza attira un gran numero di persone: alcune bisognose di cure mediche altre alla ricerca di una guida spirituale. Nonostante la sua delicata costituzione fisica, muore a 81 anni, una veneranda età per quel periodo.
Ildegrada: il Cosmo, l’Uomo e la forza vitale “verdeggiante”
L’uomo e l’universo, secondo il pensiero di Ildegarda, sono così indissolubilmente legati che lo stato di salute o di malattia dell’uno si ripercuote sull’altro. L’interdipendenza, infatti, rende il cosmo un’unità e per questa ragione la causa dei disagi dell’uomo è dovuta alla perdita di questa connessione con l’ambiente che lo circonda.
Con questo stesso spirito Ildegarda si dedica alle ricerche in campo medico e terapeutico, convinta che le malattie, fisiche o psichiche, da cui l’umanità spesso è afflitta, siano la conseguenza visibile di una rottura di quel legame meraviglioso, che trasmette la sua carica vitale e tiene unite insieme tutte le cose esistenti.
Infatti, ogni oggetto del creato per lei è connesso da un unico filo, che ne tesse la trama straordinaria; tutto è messo in moto da un’energia suprema, che Ildegarda esprime attraverso il termine, quasi intraducibile, di viriditas (l’energia verdeggiante).
Questa forza, riconoscibile a tutti i livelli, sia fisico che spirituale del cosmo, si palesa in modo evidente e immediatamente percepibile nelle cose naturali, come principio che conferisce il potere terapeutico alle sostanze naturali; mentre nell’uomo è l’anima o principio di vita e movimento.
Inoltre secondo la sua visione, la salute dell’essere umano si regge sul benessere non solo corporeo ma anche mentale, anticipando così la medicina olistica moderna, perché anche preoccupazioni e cattivi pensieri possono condurre alla malattia.
Ildegarda e la sua medicina mistica
Rifacendosi alla medicina umorale elaborata da Ippocrate e Galeno, Ildegarda attribuisce agli elementi (aria acqua terra e fuoco) quattro qualità: il caldo, il freddo, il secco e l’umido che ne caratterizzano l’azione e l’effetto sugli esseri viventi. Ma a questa teoria unisce il suo concetto di veriditas, che come abbiamo visto costituisce la potenza vivificante responsabile dell’equilibrio e del benessere psicofisico dell’uomo e della natura.
Nell’opera “Physica” sono trattate le scienze naturali e vengono descritte le proprietà curative di erbe, alimenti e pietre. Per ottenere ciò che serve per vivere sani, bisogna perciò attingere alla Natura in modo da ristabilire l’equilibrio fra l’Uomo, il Cosmo e le Forze che regolano questa relazione.
Tuttavia Ildegarda di Bingen divenne famosa nel Medioevo e ancora oggi viene ricordata per una particolarità: le visioni che gli derivavano da Dio le indicavano anche come strutturare il suo sistema di cura.
La medicina di Ildegarda, infatti, ha due anime: una scientifica, come dimostra il fatto che alcune sue preparazioni sono ancora attuali, e una mistica, perché crede che il suo sapere abbia origine divina.
I rimedi terapeutici di Ildegarda: piante cristalli e alimenti
In “Herbora sempliciorum”, Ildegarda di Bingen elenca e illustra le erbe coltivate nei monasteri e da cui vengono tratti i rimedi. Studia le proprietà puramente materiali delle piante o delle pietre, ma non si ferma all’esame esteriore: le interessa piuttosto scoprire i poteri terapeutici nascosti in esse; virtù che ritrova anche nella musica e nel potere intrinseco alla parola.
Come abbiamo visto attribuiva anche alle pietre un effetto curativo, proprio perché anch’esse possiedono l’energia verdeggiante diffusa in tutto il creato, anticipando quella che oggi è chiamata la “cristalloterapia”. In generale, Ildegarda suggeriva di usare i cristalli indossandoli oppure preparandoli in modi diversi a seconda dei casi.
Nel suo “Causa e curae” spiega come si generano le malattie e cosa fare per riacquistare la salute. La badessa utilizza un metodo completamente innovativo per l’epoca: non descrive solo la forma delle piante e le caratteristiche del rimedio, come si usava nei trattati di erboristeria del Medioevo, ma illustra anche l’effetto che la sostanza produce quando entra in relazione con l’uomo, distinguendo l’efficacia del rimedio in base al sesso, alla costituzione, e allo stato di salute o di malattia di chi lo riceve.
Ildegarara: uno spirito eclettico e curioso
In un tempo in cui la maggior parte delle donne era analfabeta, Ildegarda di Bingen ha lasciato importanti opere che toccano tematiche teologiche, filosofiche, naturalistiche e mediche; ha composto melodie (è il primo compositore musicale la cui biografia è nota), opere teatrali e poesie; e inventato nuove lingue. Quando pochissime donne godevano del rispetto dell’uomo, Ildegarda era consultata ed elargiva consigli a vescovi, papi e re.
Figura affascinante proprio per l’ecletticità del suo spirito e la modernità del suo pensiero, nel 2012 Papa Benedetto XVI ha esteso alla Chiesa universale il culto liturgico in suo onore, atto che corrisponderebbe alla "canonizzazione equipollente", ovvero il culto di un servo di Dio non ancora canonizzato viene esteso precettivamente a tutta la Chiesa con l’inserimento della sua festa nel Calendario della Chiesa universale.
Scopri perché anche oggi Ildegarda è cosi attuale
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