L’importanza di giocare all’aperto
I bambini hanno bisogno di giocare all’aperto, a contatto con la natura. Ne hanno bisogno per la salute fisica e psichica e per lo sviluppo cognitivo
I bambini di oggi trascorrono più tempo davanti alla schermi (Tv, tablet, smartphone…) che all’aperto, a contatto con la natura. Purtroppo il gioco all’aperto è diventato sempre più raro. Ma questo non fa bene ai nostri figli (e neanche a noi genitori).
Giocare all’aperto è importante perché favorisce il movimento
Correre, saltare, andare in bicicletta o in monopattino… sono tutte attività che prevedono una buona dose di movimento e questo aiuta i nostri figli a uscire fuori da quella spirale di sedentarietà che è una delle principali cause di obesità e sovrappeso in età pediatrica; condizione che comporta molti rischi per la salute presente e futura dei nostri figli.
La sedentarietà, inoltre, comporta altre conseguenze meno note, ma altrettanto dannose; è stato infatti dimostrato che contribuisce all’aumento della depressione e di altri disturbi psichiatrici, anche questi in aumento nei bambini. Il gioco all’aperto è dunque importante sia per il benessere fisico, sia per quello psichico.
Giocare all’aperto è importante perché favorisce lo sviluppo cognitivo
I nostri figli hanno poche opportunità di giocare all’aperto e, anche quando lo fanno, sono in genere guidati dagli adulti.
“Non sporcarti”, “non toccare”, “non correre”…. Quante volte lo abbiamo ripetuto? Eppure… sporcando, toccando, correndo, giocando liberamente all’aperto, i bambini vivono esperienze importanti che li aiutano a crescere. I nostri figli, spesso, conoscono gli animali e la natura soltanto dai cartoni animati o dai documentari, ma non è la stessa cosa.
All’aperto possono sperimentare attivamente, utilizzando tutti e cinque i sensi, e questo è importantissimo per un adeguato sviluppo cognitivo.
Il gioco libero e non condizionato dagli adulti o dagli schemi è uno dei principali bisogni dei bambini; se poi il gioco libero avviene all’aperto è ancora più prezioso. All’aperto ci sono più possibilità di osservare, socializzare e ampliare i propri orizzonti.
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Il disturbo da deficit di natura
Nel 2005, il pedagogista americano Richard Louv ha coniato il termine “nature deficit disorder” che è stato poi tradotto in italiano come “disturbo da deficit di natura”.
Con questa definizione ci si riferisce a tutta una serie di disagi di natura fisica e psicologica che colpiscono i bambini di oggi e che possono essere attribuiti allo stile di vita contemporaneo, sempre più distante dalla natura. In particolare, i bambini lontani dalla natura sembrano essere più inclini all’iperattività, al comportamento irrequieto e alla disattenzione.
La natura è sempre stata una parte importante della vita dei bambini; perché la maggior parte dei racconti per l’infanzia si svolge nel bosco? Perché i protagonisti sono spesso animali? Perché, da che mondo e mondo, la natura è sempre stata una fonte di grande ispirazione per i bambini e un’enorme risorsa per l’apprendimento.
Cosa possiamo fare noi genitori per favorire il gioco all'aperto
La prima cosa che possiamo fare, nelle poche occasioni di gioco all’aperto, è evitare frasi quali: non sporcarti, non correre, non toccare…
Un’altra cosa che possiamo fare è approfittare di ogni occasione per stare all’aperto; se, per esempio, la scuola non è troppo lontana da casa, andiamoci a piedi; se disponiamo di un balcone piantiamo qualche piantina insieme ai nostri bambini e insegniamo loro come prendersene cura; se ne abbiamo la possibilità, prendiamo un animale da accudire.
Approfittiamo dell’estate per camminare a piedi nudi, per sporcarci di sabbia e di terra, per andare a passeggiare nei boschi, per giocare con l’acqua… Approfittiamo dell’estate per lasciare i nostri i figli la libertà di sperimentare, di gestire il proprio tempo, di trovare autonomamente le soluzioni scaccia-noia; possibilmente nella natura.
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