La differenza tra bambini indaco e bambini cristallo
I bambini indaco prendono il loro nome dal colore blu dell'aura che li circonda. Sono i bambini con caratteristiche diverse dal comune, una certa insofferenza alle regole e una vocazione spirituale. I bambini cristallo invece hanno un’aura opalescente, sono introspettivi e diffondono amore.
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The Indigo Children, origini e storia
L'espressione "indigo children" è stata introdotta negli anni Settanta
dalla parapsicologa Nancy Ann Tappe, ma deve la sua popolarità grazie alla pubblicazione del libro The Indigo Children di Lee Carroll e Jan Tober, entrambi esponenti della corrente new age statunitense.
Questa teoria parapsicologica dunque non ha alcuna base medica, scientifica o pedagogica, ma ha una connotazione prettamente spirituale.
I bambini indaco prendono il loro nome dal colore blu dell'aura che li circonda. Sono i bambini del futuro con caratteristiche diverse dal comune, speciali, hanno a che fare con la spiritualità. Sostanzialmente un bambino indaco è tale se esibisce un nuovo e insolito insieme di attributi psicologici e adotta un modello di comportamento generalmente non documentato in precedenza.
Bambini indaco
Come si fa a riconoscere un bambino indaco? Per dare una risposta, ripercorriamo in modo schematico le principali caratteristiche dei bambini indaco.
In che anno sono nati i bambini indaco? A partire dagli anni Sessanta e Settanta, ma con un significativo incremento numerico a partire dagli anni Ottanta.
Perché i bambini indaco vengono chiamati così? Perché, attraverso una lettura del campo energetico che emettono, appaiono appunto circondati di una luminosità color indaco.
Esistono alcuni tipici tratti somatici dei bambini indaco? Il loro aspetto fisico non ha nulla di diverso da quello degli altri; l’unica differenza sta nello sguardo intenso e penetrante degli occhi dei bambini indaco.
Quali sono le capacità intellettuali dei bambini indaco? Sono dotati di menti evolute, molto coscienti di sé, con un grande senso di regalità. Secondo queste teorie, i bambini indaco si distinguono per le loro particolari capacità psichiche, sono creativi, hanno grandi capacità intellettive e tecnologiche e un elevato senso della morale. Possiedono una marcata predisposizione alla spiritualità, alla sensitività e hanno attitudini paranormali come telepatia, chiaroveggenza.
Qual è il loro carattere? Sono bambini molto sensibili, empatici, riescono a percepire e a vivere le emozioni degli altri in maniera totalizzante. Spesso si dimostrano iperattivi e ribelli nei confronti della disciplina e delle regole imposte.
Come comportarsi con un bambino indaco? Questo modello include fattori unici comuni che suggeriscono a coloro che interagiscono con questi bambini (in particolare i genitori), la necessità di cambiare il modo in cui li trattano e li educano, al fine di raggiungere un equilibrio. Ignorare tali nuovi modelli comportamentali significa potenzialmente creare disequilibrio e frustrazione nelle loro menti.
Bambini cristallo
La scrittrice e chiaroveggente Doreen Virtue, già fondatrice della Angel therapy, fa ha annunciato l'avvento di una nuova generazione di bambini successiva a quella indaco, detta appunto dei bambini cristallo, e ne ha scritto un libro, The Crystal Children.
Come distinguerli e come capire se sei un bambino cristallo? I bambini cristallo sono nati dopo il 2000 e sono chiamati così perché la loro aura è opalescente. A livello fisico, hanno occhi molto grandi e penetranti, quasi ipnotici.
Quali sono invece le caratteristiche dei bambini cristallo a livello caratteriale? Sono inclini al perdono, molto sensibili, tranquilli, comprensivi, accomodanti, spesso dotati di capacità extrasensoriali come i bambini indaco. La loro introspezione talvolta può tradursi anche in un ritardo nel linguaggio.
Possiamo definire i bambini di cristallo come piccoli saggi che riportano in auge la coscienza dell’amore universale. Il loro compito trascende le religioni, essi non sono necessariamente cristiani, musulmani o protestanti, non professano nessun dogma ma diffondono il credo del cuore.
Differenze tra bambini indaco e cristallo
Entrambe queste tipologie di persone, dunque, hanno una sensibilità e una profondità superiori alla media. La prima differenza sta nel fatto che appartengano a due generazioni diverse: i bambini indaco dagli anni Sessanta in poi, i bambini cristallo dagli anni Duemila.
A livello caratteriale, i bambini indaco si dimostrano più irrequieti e mal sopportano le regole; i bambini cristallo invece hanno un atteggiamento più tranquillo e riflessivo.
Si parla anche di bambini arcobaleno, quelli che secondo Doreen Virtue “sono l’incarnazione della nostra divinità e l’esempio del nostro potenziale“. Generalmente godono di ottima salute ma si trovano in forte difficoltà di fronte a episodi di negatività o meschinità umana, proprio in virtù del loro animo sensibile.
Cercando in internet ci si può imbattere anche in test per capire se si è bambini indaco, cristallo o arcobaleno (o se i propri figli lo sono). Va ricordato comunque come queste definizioni non abbiano una valenza scientifica: qualora si sospetti un disturbo reale, come l’autismo o l’ADHD (Disturbo da deficit di attenzione/iperattività), è indispensabile rivolgersi a un medico.
Bambini indaco e cristallo: una presenza positiva per il futuro del Pianeta
Le testimonianze sui bambini indaco li descrivono come individui dalle doti superiori alla media. Tra i bambini indaco famosi ci sarebbero Phoebe Cai, a quindici anni già ricercatrice presso la University of Pennsylvania Medical School; Akim Camara, già capace di suonare il violino a due anni; Farrel Wu, plurivincitore delle olimpiadi della matematica a soli 12 anni.
Stando a queste teorie parapsicologiche, i bambini indaco, cristallo e arcobaleno sarebbero tutti speciali, ciascuno a suo modo. Per permettere loro di esprimere la propria unicità, è però necessario accogliere con favore anche i lati più “ruvidi” del loro carattere (l’insofferenza alle regole per i bambini indaco, l’eccessiva riservatezza per i bambini cristallo).
Tutto questo, senza provare a incasellarli forzatamente all’interno di etichette in cui loro stessi non si riconoscerebbero.