Brioche vegane: l'esperimento dei Viaggiatori Ecologici
Nelle nostre mani c'è un enorme potere, quello di orientare le scelte dell'industria. I Viaggiatori Ecologici, Edoardo e Valentina, ce lo ricordano con un esperimento a base di brioche vegane.
Credit foto
©kay4yk / 123rf.com
Un esperimento sociale a base di brioche vegane
“Buongiorno, potrei avere un caffè e una brioche vegana?”. Su questo refrain si gioca un esperimento sociale che, usando la forza dell’ironia, ci invita a riflettere su quanto potere abbiano le nostre piccole scelte quotidiane.
Le menti dietro le quinte sono quelle di Edoardo e Valentina, meglio noti come i Viaggiatori Ecologici. Torinesi, 25 anni lui e 24 lei, da due anni vivono a bordo di un camper del 1989 e viaggiano per l’Italia (restrizioni anti-Covid permettendo) per far conoscere alla platea più ampia possibile il loro stile di vita all’insegna della consapevolezza e del zero waste.
Entrati nel roster di theShow, celebre gruppo di YouTuber seguito da 3,6 milioni di persone, ora si dedicano agli esperimenti sociali. Tutti, manco a dirlo, a sfondo ambientale.
Il gioco è molto semplice. Ogni giorno, i complici di Edoardo e Valentina si presentano in incognito in due bar milanesi facendo sempre la stessa richiesta: una brioche vegana.
Il primo giorno, semplicemente, la brioche vegana non c’è. Ben presto, però, le cose cambiano. Tra una gaffe e un travestimento bizzarro, il test prosegue e i baristi iniziano a capire che forse non vale la pena di scontentare i clienti, rischiando di perdere terreno rispetto alla concorrenza.
Dopotutto, per mettere in assortimento le brioche vegane non serve poi tanto: basta accordarsi con un fornitore, e il gioco è fatto. Esperimento riuscito!
Quando la richiesta orienta il mercato
Quello delle brioche vegane è un esempio tra mille, ed è anche volutamente basilare. Ma è un chiaro segnale di una legge di mercato vecchia come il mondo: la domanda orienta l’offerta.
I baristi avranno acquistato le brioche vegane per coscienza animalista, perché ci tengono a vedere gli avventori con il sorriso sulle labbra oppure per mera convenienza economica? Non importa. Ciò che conta è il risultato.
Se i clienti iniziano a pretendere alimenti biologici al posto dei cibi industriali iper-processati, packaging riciclabile al posto della plastica, auto elettriche al posto del diesel, prima o poi le aziende saranno costrette ad adeguarsi, perché in gioco c’è la loro stessa sopravvivenza sul mercato.
Lo stesso vale sul piano della politica, tant’è che le battaglie per i diritti civili si sono sempre svolte così. In questo caso la merce di scambio è il consenso e non più l’acquisto, ma il meccanismo è sempre lo stesso.
Quando abbiamo l’impressione di essere burattini nelle mani dei “poteri forti” della politica o dell’economia, ricordiamoci delle brioche vegane. Che, nella loro semplicità, ci dimostrano che abbiamo tra le mani un grande potere e possiamo spenderlo per costruire un futuro più giusto e rispettoso del Pianeta.