Cosa stanno facendo le case automobilistiche per ridurre le emissioni nette di carbonio
Si è aperta la sfida a chi ridurrà le emissioni di carbonio nette per primo. Bmw, Volvo, Ford, Volkswagen dichiarano che i loro veicoli saranno a impatto zero entro e non oltre il 2050.
Credit foto
©Suwin Puengsamrong / 123rf.com
Secondo GreenBiz, le più grandi case automobilistiche del mondo stanno incrementando i loro impegni in tema di emissioni di carbonio e lo stanno facendo nonostante la congiuntura negativa lasciata in eredità dalla pandemia da coronavirus.
Di recente, per esempio, la Bmw sembra aver fatto un grande passo nel fissare l'obiettivo di ridurre di almeno un terzo le emissioni di carbonio delle sue auto entro il 2030.
La casa automobilistica tedesca prevede di raggiungere questi obiettivi attraverso una combinazione di sviluppo e vendita di nuovi veicoli elettrici (compresi Suv e berline) con l'utilizzo di materiali più sostenibili, come più sostenibile sarà la catena dei fornitori. Infine, ha dichiarato che incrementerà l’uso di energie rinnovabili nelle sue strutture.
L’esempio di Ford e Volvo
Le dichiarazioni di Bmw seguono quelle di un altro gruppo famoso: il mese scorso Ford ha annunciato che la società sarebbe diventata carbon neutral entro il 2050. Mary Wroten, direttore della sostenibilità di Ford, ha dichiarato a GreenBiz che Ford ha scelto il 2050 per allinearsi agli impegni di Parigi e perché "qualsiasi cosa dopo il 2050 è un rischio inaccettabile per il cambiamento climatico".
Chissà se queste parole saranno seguite dai fatti. Intanto queste dichiarazioni hanno come risvolto positivo quello di aver avviato una concorrenza alla sostenibilità: in tutta risposta a Ford, la Volvo Cars - di proprietà della cinese Geely Holding e da non confondere con il Gruppo Volvo – ha detto che si impegnerà a diventare neutrale in termini di emissioni di carbonio entro il 2040. Inoltre, entro il 2025, Volvo Cars prevede di ridurre del 40% l'impronta di CO2 di ciascuna vettura prodotta.
E la Volkswagen?
Cosa dice la Volkswagen, che ha puntato molto sui veicoli elettrici dopo il famoso scandalo legato proprio alle emissioni? Ebbene, l’altra casa tedesca di punta ha affermato che entro il 2050 anche i suoi veicoli saranno a impatto zero.
A sostegno di queste dichiarazioni, secondo GreenBiz, ci sono tre macrotendenze di mercato. La prima riguarda le autorità di regolamentazione in Europa e Cina che stanno rafforzando le norme sulle emissioni e spingendo così le case automobilistiche che vendono in quei mercati a lanciare veicoli a zero e basse emissioni.
Gli Stati Uniti sono in ritardo rispetto a questo movimento, anche se stati come la California hanno agito in modo molto più rapido per imporre obiettivi di riduzione delle emissioni per i veicoli, come la nuova regola Advanced Clean Truck che prevede il rinnovo del comparto dei trasporti su gomma rendendolo più sostenibile.
Più spazio ai marchi emergenti
Più in generale, questa corsa all’impegno più green, è dettato in parte anche alla concorrenza delle case automobilistiche più piccole, che hanno saputo approfittare del ritardo impiegato dai brand più famosi ad adottare tecnologie per veicoli a emissioni zero.
Ciò ha creato un trampolino di lancio per le case automobilistiche emergenti come Tesla, Rivian e Nikola Motors: ad esempio Rivian ha vinto un appalto di Amazon per 100 mila consegne con mezzi elettrici.
Insomma, la paura di perdere una buona quota di mercato può diventare un fattore chiave per rifondare l'industria automobilistica all’insegna della sostenibilità. Segnali positivi arrivano dall'Europa dove, conclude GreenBiz, c'è una forte spinta a finanziare infrastrutture di trasporto pulite e pacchetti di stimolo economico verso i veicoli elettrici e, in futuro, anche all’idrogeno.