I consigli per l'orto di novembre
Il mese di novembre richiede ormai al contadino di fare un bilancio dell'annata e di apprendere dall'esperienze fatte e dai successi e insuccessi quali scelte e propositi applicare al suo orto e giardino. In novembre ancora abbiamo soddisfazioni nel frutteto e per i trapianti degli alberi; mentre per il resto pian piano ci prepariamo a ripararci dal freddo invernale. Vediamo qualche consiglio per l'orto a novembre
di Mira Tonioni
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Per chi decide di continuare a seguire l'orto anche in autunno inoltrato, sa che, nonostante le gelate, è possibile togliersi ancora delle soddisfazioni al momento della raccolta.
Se la neve non ha ancora fatto comparsa possiamo trovare ancora moltissimi ortaggi a foglia verde come le bietole, le cicorie, le rape, molte varietà di insalata, il radicchio, il cavolo nero, gli spinaci, il prezzemolo e qualche timido sedano, molte piante spontanee edibili di novembre se le abbiamo piantante o se le abbiamo lasciate crescere nel nostro orto.
Mille forme di cavoli: verza, cavolfiore, cavolo cappuccio, cavoletti di Bruxelles, cavolo romanesco, cavolo rapa, cavolo cinese e soprattutto il cavolo nero, che continua a produrre in inverno quando gli altri sono fermi, la fanno da padroni in questa stagione ed abbondano tra gli ortaggi dei nostri orti invernali. A ciò si aggiungono i porri, i cardi, le carote, i carciofi e i finocchi.
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In un mese di inizio inverno come quello di novembre è prassi utilizzare il semenzaio all'interno di una serra (riscaldata o meno) per proteggere le semine dai venti freddi, dall'umido gelato e dagli sbalzi di temperatura. Qui possiamo seminare cetrioli, lattughe, le prime cipolle precoci e le carote.
Per quanto riguarda le semine direttamente in campo aperto, il mese di novembre non può offrire molto per via del clima sopra descritto.
Se la stagione fosse particolarmente favorevole, con un clima simile a quello che in genere possiamo avere nell'Italia del sud, c'è ancora tempo per seminare legumi come piselli e fave, verdure a foglia verde come spinaci e cicorie, e qualche ortaggio ipogeo come ravanelli, rape, topinambur e cipolle.
Per quanto concerne invece i trapianti a dimora, è il momento di mettere giù i germogli dei carciofi, ben rincalzati per proteggerli dal freddo, e i bulbi d'aglio.
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Se il lavoro nell'orto è diminuito, il frutteto invece, nel mese di novembre, continua a richiedere un bel po' di lavoro: anzitutto la raccolta delle ultime castagne, delle mele e delle pere, di tanti frutti contenenti vitamina C che ci aiuta a contrastare le malattie stagionali portate dal freddo; parliamo di kiwi, limoni, mandaranci, mandarini, arance.
A questi si aggiungono alcuni frutti dimenticati e considerati “minori”, come il corbezzolo, il mirto, la feijoa, eccetera.
Ad ogni modo, il frutto per eccellenza del mese di novembre è senza ombra di dubbio il cachi, una vera e propria miniera di carotenoidi tra i quali beta-criptozantina, zeaxantina e il beta-carotene, precursore della vitamina A, molto utile per la salvaguardia e la rigenerazione della pelle, proprio in vista delle screpolature dovute alle basse temperature dei venti invernali.
Il frutto del kaki necessita di un periodo d'ammezzimento per essere commestibile, e qualche frutto può essere lasciato a maturare sull'albero, per gratificare gli uccelli che ci aiutano a impollinare gli alberi e a mantenere l'orto libero dai parassiti. In questo modo, gli alberi nudi e spogli con appesi i frutti rossi, diventano una bella decorazione per i giardini domestici.
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Alcune delle verdure tipiche di novembre e, più in generale dell'inverno (come finocchi e porri), richiedono un intervento da parte dell'agricoltore, ovvero una rincalzatura da eseguire aggiungendo un buon terriccio da addossare intorno al gambo ortaggio, intorno al punto di contatto col suolo, creando dei dossi di terreno.
Anche altri genere di piante necessitano di una protezione nella zona intorno al colletto, ovvero il tratto di gambo a contatto sia col terreno che con l'aria; parliamo in particolare delle piante aromatiche perenni, come il rosmarino, la lavanda, la salvia, eccetera. Anche in questo caso si può procedere rincalzando con del terriccio. Ciò si rende indispensabile per via dell'escursione termica data dal contatto della pianta con due diverse temperature: quella del sottosuolo e quella dell'aria.
Volendo proteggere ulteriormente gli ortaggi dall'escursione termica è possibile intervenire col metodo della pacciamatura che consiste nel distribuire materiale organico come foglie secche o paglia sopra al terreno in modo da ricoprire le piante come farebbe una coperta.
Le foglie secche, visto che l'autunno è il momento di massima produzione, serviranno così da protezione e quindi la loro raccolta sarà un ottimo riuso di materiale vegetale di pacciamatura per la protezione delle colture.
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A Novembre è necessario ripararsi al freddo che ormai è sempre più presente. Una volta pacciamato e sistemato le aiole e gli alberi ricordiamoci di riparare alcune delle colture che ancora crescono in pieno campo come cavoli o altri ortaggi invernali. Alcuni accorgimenti sono il munirsi di mini-serre o auto-costruire tunnel con coperture di TNT (tessuto non tessuto) per stemperare di qualche grado le temperature rigide esterne che continueranno per tutto l'inverno e in questo modo riusciremo a raccogliere le piante e gli ortaggi anche in inverno.
Nel mese di novembre è anche importante prendersi un momento di riflessione facendo un bilancio dell'annata di coltivazione; leggere il diario di appunti dei lavori fatti, analizzare i successi e gli eventuali insuccessi e trovare strategie per risanare gli errori e consolidare invece le scelte e i metodi che hanno dato i risultati più produttivi e gli avvenimenti più positivi.
In vista della progettazione per il nuovo anno si potrà così imparare dalla propria esperienza diretta e dagli eventuali errori commessi per metterli al servizio di un nuovo anno fruttifero e rigoglioso.