Ricette vegane del mese di novembre
Gli amici vegani se la possono cavare benissimo anche nel mese di novembre, considerato solitamente non proprio ideale per chi si ciba di soli vegetali. Vedremo che con ciò che abbiamo potuto conservare e stoccare durante l'anno e con quello che ci regalano l'orto e la campagna, potremo creare un'armonia di gusto e benessere
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Se il gelo preinvernale non è troppo severo, novembre è un ottimo mese per le verdure a foglia verde come cicoria, rape, cavolo nero, insalata, bietola e spinaci.
Persistono tutti i vari membri della famiglia dei cavoli: dal cavolfiore ai differenti tipi di cavolo cappuccio, dal piccolo cavoletto di Bruxelles al più sodo cavolo rapa. In particolare il cavolo nero è quello che resiste di più alle prime avvisaglie di freddo intenso rimanendo produttivo più a lungo.
Oltre a queste verdure possiamo godere ancora di qualche carciofo, delle carote e, più di rado, di prezzemolo e finocchio.
Melograni, uva, kiwi e kaki padroneggiano tra la frutta di stagione, assieme a mele e pere. I porri sono la miglior alternativa alle cipolle e all'aglio se cerchiamo verdure stagionali.
Dovremmo approfittare di questa stagione delle Brassicacee per entrare nel freddo dell'inverno ben schermati contro i malanni stagionali; la frutta calorosa ci sarà la necessaria energia e le erbe a foglia verde ripuliranno il tratto gastrointestinale dalle varie scorie che, sedimentandosi col tempo, tendono a divenire tossiche.
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Le rape non sono buone solo con la pasta, orecchiette in primis, ma rendono bene anche col riso, armonizzandosi piacevolmente con altre verdure di stagione come le carote e i porri.
Ecco l'evoluzione di una ricetta tipica del sud, ad onorare un vegetale prezioso per la salute del corpo qual è la rapa.
Ingredienti:
> due tazze di riso basmati
> 400 gr di cime di rape
> 2 porri
> 100 gr di carote
> olio di oliva
> sale
> pepe bianco
> prezzemolo
Preparazione: mentre il riso cuoce a parte, laveremo e sminuzzeremo le cime di rape. Dopo aver tagliato a rondelle due porri e tagliato a listelle sottili le carote, metteremo questi ultimi a cuocere con un filo di olio di oliva e un bicchiere di acqua (meglio se acqua di cottura di altre verdure, specie se proviene da cottura a vapore). dopo 5-7 minuti aggiungeremo le rape e saleremo il tutto. Quando le verdure cominciano a mostrarsi ben cotte, aggiungeremo il prezzemolo e il pepe.
Il piatto può essere servito in due diversi modi: saltando un po' il riso insieme alle verdure e servendo il tutto assieme, o più all'orientale, portando a tavola il riso bianco in una ciotola e le verdure in un altra lasciando che i commensali dosino a piacere le due portate. Un goccio di filo d'olio d'oliva finale da pastosità e rotondità al tutto.
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Un vegano con un minimo di esperienza sa che può trasformate un frigo quasi vuoto con poche verdure in un ottimo pasto se ha con sé un paio di farine come asso nella manica.
Un involtino saporito lo si può improvvisare con farina di ceci e farina bianca e riempirlo con i ripieni più vari. In questo mese, ne approfitteremo per farcirlo di cavoli. Provate e non ve ne pentirete.
Ingredienti:
> 100 gr di farina di ceci
> 100 gr di farina bianca
> timo
> 1 cipolla
> olio di oliva
> 100 gr di cavoletti di Bruxelles
Preparazione: miscelare le farine aggiungendovi sale, timo e acqua finché non raggiunga la dovuta consistenza: deve essere fluida ma non sgocciolare troppo. Metteremo sul fuoco una padella antiaderente con un filo d'olio e quando raggiungerà la temperatura giusta vi verseremo un mestolo di preparato, muovendo la padella affinché di distribuisca uniformemente.
2 o 3 minuti per lato e il nostro involtino sarà pronto per ricevere la farcitura. Per questa taglieremo finemente i cavoletti di Buxelles dopo averli ben puliti e cotti in olio con una cipolla o, meglio ancora, al vapore con aggiunta di un trito di cipolla cruda, coriandolo e aceto balsamico. Il tutto andrà all'interno degli involtini che verranno arrotolati e serviti.
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Chi non ha mai preso il via con l'abitudine di bere smoothie di verdure fresche potrà storcere il naso all'idea ma vi assicuriamo che oltre ad essere un'abitudine più che sana, può essere anche un'occasione gustosa di "bere" in modo differente.
Gli smoothie sono un modo per assumere vitamine e minerali senza cottura, in modo rapido, efficiente, gustoso.
Ingredienti:
> una bella manciata di spinaci
> una bella manciata di bietola
> due tazze di latte di mandorla
> 2 mele
> 1/2 limone
Non c'è molto da spiegare quando si tratta di preparare uno smoothie: bisogna semplicemente frullare il tutto assieme e aggiungere il liquido di turno finché la consistenza non sia quella che ci aggrada di più.
In questo specifico caso abbiamo citato il latte di mandorle ma anche il latte di soia, o quello di riso, o di avena, o di cocco, o di orzo possono servire allo scopo.
Stesso dicasi per le proporzioni delle verdure e per la frutta da aggiungere: c'è chi preferisce la pera alla mela, o addirittura il nashi, e c'è chi preferisce l'arancia al limone. Infine qualcuno ama aggiungere del miele.
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Le grandi insalate non dovrebbero mai mancare sulla tavola di un vegano: cibo crudo, specie quando si tratta di verdure a foglia verde, deve essere uno dei veicoli principali di nutrimento e deve raggiungere almeno il doppio dell'ammontare di carboidrati (pasta, riso, pane, ecc...) assunti quotidianamente.
Il cavolo nero crudo è una verdura molto sottovalutata, vediamo come prepararla:
Ingredienti:
> in cespo di insalata
> un mazzetto di cavolo nero
> 1 mela
> uva
> melograno
> limone
> noci
> semi di girasole
> tofu
Dopo aver lavato e tritato l'insalata, puliremo anche le foglie di cavolo nero, meglio se piccole e giovani: rimuoveremo la venatura centrale, spesso troppo dura da mangiare se cruda e sminuzzeremo il resto della foglia.
A questo insieme di verdure crude di stagione aggiungeremo dell'uva verde da tavola, i chicchi di un melograno, il succo di un limone, una manciata di noci e una di semi di girasole, chiudendo il tutto con qualche cubetto di tofu, meglio se affumicato.
È un'insalata capace di saziare sia la fame che la sete, e si accompagna benissimo con un paio di bruschette, specie se di pane pugliese ricco di crusca.
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