Il disastro ecologico nel Mar di Cina
Il Cina dopo una collisione si sono riversati 136 mila tonnellate di petrolio condensato: cosa succederà al mare? si parla di disastro ecologico ...
Nel Mar della Cina orientale a 160 miglia da Shanghai il 6 gennaio 2018 è avvenuta una grande collisione tra due navi che ha riversato in mare 150 mila tonnellate di petrolio condensato e sostanze inquinanti nelle acque cinesi.
Questa collisione ha scatenato un incendio che ha continuato a fare fiamme e a produrre gas e sostanze tossiche disperse così sia nel mare che nell'aria.
La superficie di mare ricoperta di condensato, di greggio, di gas e altri oli di produzione è arrivata in pochi giorni a 100 km quadrati e dopo solo una settimana a oltre 300 km quadrati.
La situazione è veramente allarmante e si comincia a parlare di disastro ecologico e ambientale proprio per le oltre 100 mila tonnellate di condensato che sono presenti in mare e che continuano a bruciare.
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Cosa è accaduto
La collisione è avvenuta tra una petroliera che proveniva dall'Iran e il mercantile CF Crystal che veniva da Hong Kong. Lo scontro ha provocato immediatamente un incendio sulla nave iraniana che ha continuato a bruciare per oltre una settimana.
Successivamente la nave iraniana è inabissata mentre la nave cinese ha riportato gravi danni. Le autorità cinesi hanno inviato immediatamente i soccorsi per cercare i sopravvissuti e per evitare il disastro ambientale.
Oltre alla Cina anche la Corea del Sud, il Giappone e l'Usa hanno inviato personale per le operazioni di soccorso.
Condensato in mare: disastro ambientale
La macchia di idrocarburi e le varie sostanze tossiche presenti sulla superficie delle acque marine e nel aria circostante sono uno dei peggiori disastri ambientali avvenuti negli ultimi anni.
Gli esperti dicono di non sapere quali conseguenze si avranno sulla fauna marina e di non conoscere nemmeno l'impatto sull'aria e sulle acqua, in profondità.
Queste sostanze essendo idrocarburi e oli sono molto difficili da ripulire e da separare dall'acqua se non con l'ausilio di altre sostanze liquide o gassose ancora più chimiche e potenzialmente pericolose.
Il condensato che si è riversato in mare è simile al petrolio grezzo, ma una particolarità che modifica la sua struttura a seconda della temperatura.
Il condensato viene estratto dai pozzi allo stato gassoso e successivamente diventa liquido con una differente temperatura e pressione. Il condensato viene poi utilizzato nella lavorazione degli idrocarburi nelle raffinerie ed è altamente infiammabile.
A contatto con l'acqua si comporta come un olio e tende a galleggiare per questo è così difficile ripulire il mare da questa sostanza.
Cosa succederà al mare?
A questa domanda è difficile rispondere perché è la prima volta che il condensato si riversa il mare in quantità così elevate e nemmeno gli esperti sanno come arginare la situazione.
Sicuramente gli studi indicano gli effetti tossici degli idrocarburi sui coralli e su fauna e flora marine.
Le autorità di soccorso stanno cercando di ripulire il mare ma i normali procedimenti di pulizia adatti per le chiazze di petrolio non sono idonei e nemmeno sicuri nel caso di queste sostanze altamente infiammabili.
L'idea degli esperti è di disperdere la chiazza di condensato in modo da aiutare l'evaporazione e ridurre così le quantità presenti in mare.
I danni all'ecosistema marino saranno visibili nei prossimo periodo: questo incidente mette in guardia rispetto al rischio che il pianeta corre quando il trasporto di sostanze così pericolose avviene via mare.
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