Eliminare la plastica: si può fare di più
Eliminare la plastica dalla nostra vita quotidiana non è difficile come sembra. Il primo passo è quello di conoscerla, per poi sperimentare le numerose soluzioni alternative che abbiamo a disposizione: dai prodotti in bioplastica a quelli riutilizzabili.
Sembra proprio che la grande battaglia per eliminare la plastica abbia avuto inizio. Ognuno di noi, in qualche modo, è chiamato a partecipare.
Specialmente in questi giorni in cui l'argomento impegna i media, l’opinione pubblica e le istituzioni, pare sia proprio il momento di ingranare una marcia in più per capire come risolvere il problema e imparare una grande lezione per il futuro.
Storia della plastica
Anzitutto, come ci insegna Sun Tzu nella sua Arte della Guerra, la prima cosa da fare è conoscere più a fondo possibile il nemico: la plastica. Ma è poi davvero un nemico?
Sarà curioso scoprire che i primi materiali plastici naturali venivano già usati in Mesoamerica un millennio e mezzo prima della nascita di Cristo. Si trattava di gomme, lattice e lacche di origine vegetale.
Fu poi il turno dell’industria chimica che nell'Ottocento inventò la celluloide, il PVC, il polistirene e il polietilene.
Con il consumismo del ventesimo secolo, queste innovazioni si affermarono su larga scala. In una sorta di caccia all'oro del ventesimo secolo, il mercato fu invaso da nuovi materiali: cellophane, neoprene, nylon, teflon, polipropilene e kevlar.
Visto che ai tempi ci si concentrava più sul profitto immediato che sull'impatto ecologico a lungo termine, non ci si rese conto del fatto che il male non era la plastica in sé e per sé, ma le quantità prodotte. Qualsiasi altro materiale prodotto in simili quantità sarebbe stato nefasto.
Il quadro della situazione sulla plastica
Proviamo adesso a comprendere il quadro della situazione attuale. Negli ultimi anni, molti gruppi attenti alla salute del Pianeta hanno conquistato spazi sulla libera informazione. È soprattutto grazie a loro se ormai ci rendiamo conto dei danni che i rifiuti di plastica comportano per l'ambiente.
Discariche grandi come città in Africa e Sudamerica, vere e proprie isole di plastica che galleggiano sugli oceani, microplastiche onnipresenti nei mari, sulle spiagge, nel cibo di origine animale e vegetale.
Molti governi hanno aperto gli occhi, iniziando a studiare politiche di riciclo e di riduzione del consumo, mentre alcune grandi multinazionali hanno unito le forze per trovare soluzioni alternative che consentano di eliminare la plastica.
Recentemente il Parlamento europeo ha votato il divieto di consumo di plastica monouso. Se la nuova normativa sarà approvata in via definitiva, dal 2021 diremo addio a piatti e posate monouso, cannucce e bicchieri di plastica, cotton fioc e altri prodotti.
Leggi anche Mini-guida alla raccolta differenziata >>
Come eliminare la plastica
Il cambiamento però non deve avvenire solo dall’alto, cioè da governi e multinazionali. Anche gli individui devono arroularsi in questa battaglia per eliminare la plastica e salvaguardare il Pianeta, tramite una serie di comportamenti semplici e alla portata di tutti:
> preferire, se disponibili, oggetti di altri materiali naturali: spazzolini da denti di bambù, grucce di legno o di metallo, forchette da pic-nic di legno, eccetera;
> scegliere le bioplastiche ottenute dal mais, dal grano o dai tuberi;
> usare il buon senso e fare a meno di oggetti non indispensabili come le cannucce, al centro di una campagna globale;
> portare sempre con sé buste di stoffa e borracce;
> preferire, quando possibile, gli imballaggi di carta;
> evitare i prodotti, come gel e creme per la pelle, che contengono microbead o microsfere, cioè sfere di materiali plastici di diametro inferiore al millimetro.
Avete qualche altra idea? Fatevi avanti! Diverse multinazionali sono pronte a supportare finanziariamente qualsiasi idea brillante che permetta di eliminare la plastica dai loro prodotti.
Leggi anche
> Un braccialetto per salvare l’oceano
> Ocean Cleanup
Credit foto: Claudio Rampinini