22 maggio, Giornata mondiale della biodiversità
Con la Giornata mondiale della biodiversità, ogni 22 maggio l’Onu ci ricorda quanto la natura sia centrale per le nostre vite. L'edizione del 2022 assume particolare importanza, perché è l'anno dell'attesissima Cop15 di Kunming.
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Perché l’Onu ha scelto la data del 22 maggio
Era il 22 maggio 1992 quando a Nairobi, in Kenya, veniva adottata la Convenzione sulla diversità biologica, poi aperta alla firma dei singoli Stati durante il Summit di Rio de Jaineiro del mese di giugno dello stesso anno.
Non si tratta di un elenco di specie a rischio di estinzione o di ecosistemi da proteggere, bensì di un accordo internazionale che stabilisce alcuni princìpi molto chiari.
Innanzitutto mette nero su bianco cha la diversità biologica (o biodiversità) è “la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, inclusi, tra l’altro, gli ecosistemi terrestri, marini e gli altri ecosistemi acquatici e i complessi ecologici dei quali fanno parte; essa comprende la diversità all’interno di ogni specie, tra le specie e degli ecosistemi”.
La Convenzione si pone tre grandi obiettivi:
- conservare la biodiversità;
- fare un uso sostenibile degli elementi costitutivi della biodiversità;
- ripartire in modo giusto ed equo i benefici derivanti dall’uso delle risorse genetiche.
Per creare sempre più consapevolezza e coesione intorno a questa missione che ci coinvolge tutti, le Nazioni Unite nel 2000 hanno scelto proprio il 22 maggio per celebrare ogni anno la Giornata mondiale della biodiversità (International day for biological diversity).
Il tema della Giornata mondiale della biodiversità 2021
Il 22 maggio del 2020 la comunità internazionale era sotto shock per lo scoppio di una pandemia originatasi proprio dal “salto di specie” del virus dall’animale all’uomo. Un evento, chiamato zoonosi, che diventa più probabile quando l’uomo stesso infrange il naturale equilibrio degli ecosistemi. Lanciando al tempo stesso un monito e un segnale di speranza, dunque, l’Onu ha dedicato la Giornata mondiale della biodiversità al tema Le soluzioni sono nella natura.
Come logica prosecuzione di questo cammino, Siamo parte della soluzione è il filo conduttore della Giornata mondiale della biodiversità 2021. “Dalle soluzioni basate sulla natura al clima, alla salute, alla sicurezza idrica e alimentare, fino ai mezzi di sostentamento sostenibili, la biodiversità ci offre le fondamenta sulle quali possiamo ricostruire un futuro migliore”.
Perché la tutela della biodiversità è una sfida urgente
“Quando la biodiversità ha un problema, l’umanità ha un problema”, sottolinea l’Onu. La pandemia da coronavirus ce ne ha dato una dimostrazione tanto eloquente quanto traumatica.
Ma non possiamo dimenticarci che la biodiversità ci fornisce anche il cibo che mangiamo: oltre l’80% della nostra dieta è a base vegetale e il pesce fornisce il 20% delle proteine animali a circa 3 miliardi di persone. Come se non bastasse, le piante costituiscono i rimedi medicinali su cui fa l’affidamento l’80% degli abitanti delle aree rurali del nostro Pianeta.
E ancora, foreste e oceani assorbono oltre la metà della CO2 emessa nell’atmosfera, mitigando i cambiamenti climatici. Se guardiamo all’economia globale nel suo insieme, scopriamo che circa il 40% del suo valore è legato a doppio filo alle risorse della natura.
Insomma, il Pianeta è il nostro patrimonio più prezioso, eppure sembra quasi che non ce ne rendiamo conto. Secondo i dati dell’Onu, l’intervento umano ha già alterato in modo significativo i tre quarti degli ecosistemi terrestri e circa i due terzi degli ecosistemi marini.
Gli scienziati hanno dimostrato che siamo nel pieno della sesta estinzione di massa. Tra il 2001 e il 2014 si sono estinte 173 specie, cioè 25 volte rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare in condizioni normali. Solo nel corso dell’ultimo secolo sono scomparse circa 400 specie di vertebrati. Gerardo Ceballos González, docente universitario autore di un autorevole studio scientifico sul tema, non ha dubbi: “È tutta colpa nostra”.
Il tema della Giornata della biodiversità 2022
Il 2022 è l’anno in cui si concluderanno i negoziati della Cop15, la quindicesima Conferenza delle parti sulla biodiversità in programma nella città cinese di Kunming. L’appuntamento originariamente era previsto per il 2020 ma, in considerazione dell’emergenza sanitaria, è stato rinviato e diviso in due: i primi incontri preparatori virtuali sono stati svolti nell’ottobre 2021 e saranno completati dai negoziati in presenza, slittati da maggio a ottobre 2022.
“Costruire un futuro condiviso per tutte le forme di vita sulla Terra” è lo slogan che accomuna questo importante summit internazionale e l’edizione 2022 della Giornata internazionale della biodiversità che si celebra, come sempre, il 22 maggio.
“Visto che la comunità globale è chiamata a riesaminare il nostro rapporto con il mondo naturale, una cosa è certa: nonostante tutti i nostri progressi tecnologici, dipendiamo completamente da ecosistemi sani e dinamici per ricavare acqua, cibo, medicine, vestiti, carburante, riparo e energia, solo per citarne alcuni”, si legge nel sito delle Nazioni Unite.
L’auspicio è quello di siglare un patto globale, l’equivalente dell’Accordo di Parigi, ma stavolta per la biodiversità. Tra gli obiettivi su cui dibatteranno i delegati ci sono, per esempio:
- proteggere almeno il 30 per cento delle aree terrestri e marittime del pianeta;
- ridurre del 50 per cento il tasso di introduzione di specie aliene invasive, oltre a controllarle ed eradicarle laddove hanno un impatto negativo;
- dimezzare la dispersione di nutrienti nell’ambiente;
- ridurre di almeno due terzi l’uso di pesticidi;
- azzerare l’inquinamento dovuto ai rifiuti di plastica;
- attraverso le soluzioni basate sulla natura, contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici per almeno 10 gigatonnellate di CO2 equivalente ogni anno;
- evitare che gli sforzi di mitigazione e adattamento abbiano un impatto negativo sulla biodiversità;
- sforbiciare di almeno 500 miliardi di dollari l’anno gli incentivi che finiscono per danneggiare la biodiversità;
- stanziare 200 miliardi di dollari in più per la tutela della biodiversità.