Una Greta thailandese: Lilly contro la plastica
Ha dodici anni, vive in Thailandia e crede in un futuro migliore per questo Pianeta. Si chiama Lilly ed è una giovanissima attivista che si ispira a Greta Thunberg.
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Lilly, una dodicenne “in guerra” per l’ambiente
Il suo nome è Ralyn Satidtanasarn, ma per tutti è Lilly. Ha solo dodici anni, vive in Thailandia e si destreggia con scioltezza tra canoa e sup; non per svagarsi con le sue amiche, come ci si aspetterebbe da una ragazzina della sua età, ma per raccogliere la plastica che galleggia sull'acqua.
In queste ultime settimane la sua storia ha fatto il giro del mondo arrivando anche in Italia, dove l’hanno raccontata (tra gli altri) Askanews e il Venerdì di Repubblica.
Tutto comincia quando Lilly ha appena otto anni, va in vacanza con la famiglia e rimane allibita nel notare che la spiaggia è letteralmente coperta di plastica. Prova a ripulirla con l’aiuto dei genitori, ma tutti i suoi sforzi vengono vanificati nell’arco di poche ore. Così, inizia a meditare su una soluzione più efficace.
Greta Thunberg? Un’ispirazione
È così che Lilly si arma di pazienza e inizia a raccogliere sacchetti, lattine e immondizia di ogni tipo, a costo di saltare qualche giornata di scuola. Non è raro incontrarla mentre pagaia nel reticolo di canali di Bangkok, la sua città, riempiendo piano piano il sacco che porta con sé.
Pulire però non serve quasi a nulla, se alla base non c’è una cittadinanza che si comporta in modo più corretto, usando il meno possibile i prodotti monouso e smaltendo correttamente i rifiuti. Di questo la ragazzina va a parlare nelle scuole, nella speranza che le nuove generazioni si rivelino più responsabili di quelle dei loro genitori e dei loro nonni.
Lilly non si sente affatto sminuita quando viene paragonata a Greta Thunberg, l’attivista svedese che ha dato vita al movimento dei Fridays for future. Al contrario, spende parole di ammirazione nei suoi confronti: “Greta è davvero importante per me, per quello che lei simboleggia. Lei è una ragazza che ha fatto la differenza, è stata capace di coinvolgere la gente a fare qualcosa insieme”.
Plastica monouso, le prime conquiste di Lilly
E come Greta Thunberg si è trovata faccia a faccia coi potenti della Terra, così Lilly ha bussato alla porta delle più importanti società della grande distribuzione, per convincerle a fare a meno dei sacchetti di plastica.
Non sempre le è andata bene, sottolinea l’articolo pubblicato dal Venerdì. D’altra parte, in un paese come la Thailandia non è facile scontrarsi contro il settore petrolchimico, che da solo rappresenta il 5% del pil e dà lavoro a migliaia di persone.
Ma la determinazione paga. Dopo tante porte in faccia sono arrivate anche le prime soddisfazioni, quando alcune catene di supermercati (Central, 7-Eleven e altre) si sono impegnate a ridurre l’impiego di sacchetti di plastica usa e getta.