Man 2020: il corto di Steve Cutts
L’animatore londinese Steve Cutts ha lanciato Man2020, rivisitazione del cortometraggio Man, per raccontare il rapporto tra esseri umani e animali ai tempi del coronavirus.
Man 2020 è il titolo dell’ultimo corto di Steve Cutts. Una forma di protesta nei confronti della società moderna che riprende e riadatta in chiave moderna e attuale Man, precedente opera di animazione datata 2012.
Il corto dura poco più di un minuto: sessantacinque secondi in Cutts racconta come la Terra sta rinascendo da quando l’uomo è confinato in casa a causa del coronavirus e come gli animali selvatici siano liberi di muoversi liberamente. Almeno fino all'epilogo conclusivo.
Chi è Steve Cutts
Steve Cutts è un illustratore e animatore britannico che realizza immagini satiriche e film d'animazione provocatori. Nelle sue opere, infatti, sottolinea la follia del mondo moderno e i comportamenti distorti della società, evidenziando tutto ciò che si cela dietro certe dinamiche odierne.
Dopo aver lavorato per alcuni anni per compagnie internazionali come Coca-Cola e Google, nel 2012 sceglie la carriera da freelancer e da lì la svolta.
Dando libero sfogo alla propria creatività e alla propria vena critica, infatti, Cutts in questi ultimi anni ha realizzato cortometraggi (come The Fall, Happiness e Man) che lanciano un disperato grido d’allarme: il Pianeta è malato a causa dell'uomo, che sta distruggendo le risorse e schiavizzando i propri simili.
"La società in cui viviamo si basa sul produrre qualsiasi cosa sfruttando le persone e l'ambiente - scrive lo stesso Cutts -. Gli individui scendono continuamente a compromessi sui valori, perdendo il senso etico".
Nei corti d'animazione, quindi, l’autore vuole provocare una reazione forte nello spettatore, descrivendo la realtà nella sua interezza, senza omissioni e con una certa amarezza.
Il nuovo corto Man2020
Cutts descrive il nuovo corto come un aggiornamento del mio film originale, Man. Uscito nel 2012, quest'ultimo ha superato 41 milioni di visualizzazioni su Youtube ed è incentrato sul delirio di onnipotenza e sull’avidità del genere umano, incapace di saziarsi.
La nuova versione, invece, racconta il medesimo rapporto fra l’uomo e la natura, ma lo fa alla luce delle misure di confinamento odierne. Mentre l’uomo deve restare barricato in casa, infatti, gli animali possono muoversi liberamente e godere di una tregua momentanea.
Il cortometraggio dura sessantacinque secondi, è privo di dialoghi e con un climax ascendente arriva ad un epilogo tragico. Con dark humor e con un linguaggio semplice e immediato, infatti, Cutts condanna i comportamenti umani e pone lo spettatore di fronte alle proprie responsabilità nei confronti del Pianeta e della fauna.
A tal proposito, infatti, l’autore stesso ha dichiarato: “Molti dei miei lavori, Man e Man2020 inclusi, evidenziano l’involuzione della nostra società, la distruzione dell’ecosistema a opera dell’uomo e le colpe legate alla bolla consumistica in cui viviamo. La follia generale dell’umanità è una fonte potenzialmente infinita di ispirazione”.