La campagna di Marevivo contro l'abbandono dei mozziconi
“Piccoli gesti, grandi crimini”: è il titolo della campagna promossa da Marevivo per invitarci a smaltire correttamente i mozziconi di sigaretta, invece di abbandonarli sulle spiagge.
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©Marevivo
La provocazione di Marevivo
Una scena del crimine come quelle che abbiamo visto in innumerevoli serie tv, transennata per tenere alla larga i curiosi mentre un agente della Scientifica scatta una foto. Riverso sul pavimento però non c’è il corpo della vittima, bensì tartarughe, pesci e altri animali marini uccisi da un’enorme sigaretta.
È l’idea creativa alla base della nuova campagna dell’associazione ambientalista Marevivo, in collaborazione con British American Tobacco (Bat) Italia. Il titolo è emblematico – “Piccoli gesti, grandi crimini” – e l’obiettivo è urgente, soprattutto con l’arrivo dell’estate: sensibilizzare gli italiani sul littering, cioè la deleteria abitudine di gettare a terra i mozziconi di sigaretta.
Un po’ di numeri sul littering
Cominciamo da qualche numero. Sui 7,8 miliardi di abitanti del Pianeta, i fumatori sono circa 1,3 miliardi, per l’80% nei Paesi in via di sviluppo. Al di là delle drammatiche conseguenze sanitarie, con 8 milioni di morti l’anno di cui 1,2 per il fumo passivo, anche i risvolti ambientali sono degni di nota. A livello globale, vengono dispersi nell’ambiente 4.500 miliardi di mozziconi all’anno; la ong The Ocean Conservancy fa sapere che nel 2015 ne sono stati raccolti 5 milioni in un solo giorno.
E in Italia? Gli 11,5 milioni di fumatori nostri connazionali gettano a terra circa 14 miliardi di mozziconi l’anno. Non c’è dunque troppo da stupirsi se questi rappresentano il 40% dei rifiuti rinvenuti nel Mediterraneo, una percentuale ben superiore rispetto a quella di bottiglie di plastica (9,5%) e sacchetti (8,5%).
Perché i mozziconi sono una minaccia ambientale
Peccato, però, che soltanto il rivestimento esterno in carta si dissolva relativamente presto in acqua. Il filtro, composto da acetato di cellulosa, impiega in media dieci anni a degradarsi in microplastiche, cioè in minuscole particelle di plastica che ormai sono entrate nella catena alimentare degli organismi marini – e, quindi, nella nostra.
Dieci anni in cui restano nell’acqua e quindi vengono accidentalmente inghiottiti da pesci, tartarughe e uccelli, avvelenandoli e soffocandoli. E dire che basterebbe così poco per evitare tutto questo: basterebbe smaltirli correttamente nei posaceneri dei bar, nei bidoni della spazzatura o portando con sé un’apposita bustina tascabile.
Come si svolge la campagna di Marevivo
Da qui prende spunto la campagna di Marevivo che è partita lo scorso anno con una puntata-pilota a Sorrento e tra giugno e agosto 2021 coinvolgerà Fermo, Catania e Bari. Sono previste diverse attività coordinate tra loro:
- I volontari dell’associazione distribuiranno oltre 15mila posacenere tascabili e riutilizzabili in plastica riciclata.
- Ogni cittadino potrà sottoscrivere il Manifesto e farsene portavoce sui social media.
- Anche le amministrazioni locali potranno replicare la campagna sul proprio territorio, mediante una serie di strumenti di comunicazione offerti da Marevivo e Bat Italia.
- La startup JustOneEarth monitorerà i dati sull’impatto della campagna in termini di riduzione dei rifiuti, mettendoli poi a disposizione delle istituzioni.
- Utilitalia, Associazione delle imprese idriche, energetiche e ambientali, contribuirà ad alcuni studi sui quantitativi raccolti e sui costi per il loro smaltimento.