Melograno: la coltivazione della pianta
Il melograno è una pianta che può essere coltivata in tutta la nostra penisola, molto rustica dal bell'aspetto ornamentale e dagli squisiti frutti. Scopriamone le esigenze colturali, come fare un impianto di melograni e come raccoglie ed utilizzare i suoi frutti
Il melograno appartiene alla famiglia delle Punicaceae (il suo nome botanico è Punica granatumsi) e sviluppa come un arbusto-cespuglioso dalle medie dimensioni.
Questa pianta viene coltivata in tutta Italia essendosi acclimatata perfettamente nell’area mediterranea; è conosciuta inoltre per la sua bellezza sia nel momento della fioritura che in quello in cui è ricco di fogliame o di frutti. Non a caso lo troviamo nei giardini sia come pianta ornamentale che come pianta da frutto grazie alle abbondanti produzioni.
I suoi frutti, balaustre, sono composti esternamente da una buccia marrone rossiccio di consistenza leggermente legnosa che racchiude tanti piccoli chicchi rosso scarlatto pieni di succo.
Le dimensioni del frutto sono di circa 10 centimetri di diametro e l’interno della balaustra è diviso in camere dove sono raccolti questi chicchi, la sola parte edibile.
Il gusto è acidulo anche se differisce a seconda delle varietà tanto che le piante di melograno vengono classificate proprio in base al grado di pH del frutto.
Tra le varietà tipiche italiane ricordiamo: la selinunte, la profeta partanna, la ragana, la tondo verde, la dolce di Sicilia e la dente di cavallo.
Esigenze colturali del melograno: posizione, terreno ed irrigazione
Le zone più a Sud sono le migliori per la crescita del melograno tanto che in Italia è una pianta tipica delle terre Centro-Meridionali. Essendo amante del sole, per la sua coltivazione dovrà essere esclusa ogni zona d’ombra. Inoltre il melograno deve essere protetto da forti piogge, venti o grandine perché queste possono danneggiare sia la pianta che i suoi frutti.
Le temperature ideali non devono scendere sotto i -20 gradi, anche se già a -10 gradi la pianta può soffrire il freddo soprattutto se è ancora il fase giovanile.
Pur non avendo particolare esigenze, per coltivare il melograno è vengono scelti terreni profondi e sciolti. Alcuni agricoltori sostengono inoltre che il melograno cresca meglio nei terreni leggermente acidi ma, essendo una pianta rustica, sopporta bene anche terreni leggermente alcalini.
Le irrigazioni per il melograno devono essere parsimoniose perché teme i ristagni idrici che possono portare a marcescenza e malattie all’apparato radicale; anche lunghi periodi di siccità sono un problema per la pianta quindi l’acqua dovrà essere irrorata almeno 1 volta a settimana nei periodi di massima calura estiva, mentre in autunno ed inverno le irrigazioni potranno essere sospese.
Le innaffiature estive sono essenziali per dare succosità ai frutti che verranno poi maturi in autunno. Inoltre nei primi 2 anni dal nuovo impianto di melograni sarà bene dare un po’ più di acqua alle giovani piantine per aiutarle anche nello sviluppo, nella fioritura e nella produzione stessa dei “pomi”.
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Coltivazione del melograno: quando e come piantarlo
Per fare un impianto di melograni è consigliato scegliere alberelli di 1 o 2 anni, venduti presso le agrarie e i vivai specializzati.
Solitamente vengono venduti in vaso oppure senza vaso a radice nuda; in entrambi i casi, se siamo nel Nord Italia è necessario preparare le buche nell'autunno precedentemente per poi mettere a dimora le piantine in primavera subito dopo le gelate, mentre per il Centro-Sud potranno già essere piantate tra la fine dell’autunno e la fine dell’inverno.
Solitamente la distanza tra gli alberi è di 3,5 metri tra le piante e 6 metri tra i filari.
Esistono varietà da impianto fruttifero che crescono sino a 5 metri e altre varietà nane che crescono sino ad un metro e possono essere così coltivate anche in vaso su un balcone o un terrazzo.
La produzione dei frutti inizia al terzo anno e soltanto dal quinto anno potremmo avere la massima quantità di frutti che può arrivare a 300 quintali per ettaro.
Raccolta e uso della melagrana
La raccolta dei frutti avviene in autunno e varia leggermente a seconda della tipologia di melograno; può avvenire anticipatamente rispetto al periodo di massima maturazione, perché il frutto continua a maturare anche una volta staccato dalla pianta e ciò permette un tempo più lungo di conservazione senza correre il rischio che si rovini.
La melagrana è un frutto succoso che viene solitamente mangiato fresco al naturale o trasformato in succhi ottenuti da estratti o centrifugati. Può essere anche traformato in sciroppo o marmellata in versione dolce ma è anche un ottimo ingrediente in piatti ricercati che vogliono stupire per il suo particolare gusto, come il risotto al melograno.
Sicuramente è uno dei frutti più antichi sulle tavole del mediterraneo tanto che esistono numerosi dipinti e i racconti che vedono questo frutto come dono degli Dei e come simbolo in molti miti. Basta pensare all'antica Grecia od ad altre popolazioni che parlano del melograno come "la pianta della fertilità”.
La sua origine è spostata nelle terre orientali della Indonesia, Malesia, Pakistan e India. Successivamente è stata coltivata in Europa tanto da avere un legame così forte con il mediterraneo che viene riconosciuta come pianta tipica e i suoi frutti sono negli ingredienti delle ricette tradizionali. In Spagna persino nello stemma della città di Granata è presente il simbolo del frutto del melograno.