Tracciare le emissioni grazie a Climate Trace, la proposta di Al Gore
Gli impegni sul clima adottati dai paesi della Cop25 di Parigi hanno bisogno di essere misurati. Solo attraverso dati affidabili saremo in grado di capire cosa stiamo facendo per raggiungere gli obiettivi sul clima. Per questo nasce Climate Trace, con l'aiuto di Al Gore.
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Durante i mesi che hanno preceduto i colloqui dell’accordo sul clima di Parigi nel 2015, la Cina comunicò un dato inquietante: il paese asiatico aveva bruciato più carbone di quanto avesse pubblicamente riconosciuto negli anni precedenti.
Molti diplomatici videro in questo riconoscimento volontario un segno di buona fede. Tuttavia, l'aggiornamento del governo cinese ha dimostrato come la sfida più grande nel contrasto al cambiamento climatico sia la mancanza di dati fedeli.
Tracciare ogni singola fabbrica
Per questo motivo, una coalizione composta da nove organizzazioni del clima e della tecnologia (nello specifico CarbonPlan, Carbon Tracker, Earthrise Alliance, Hudson Carbon, OceanMind, Rocky Mountain Institute, WattTime, Blue Sky Analytics e Hypervine) ha intrapreso un nuovo progetto che promette di poter utilizzare un mix di dati satellitari e intelligenza artificiale per monitorare le emissioni di gas serra da tutto il mondo.
La coalizione si chiama Climate Trace e la sua piattaforma trasparente consentirà a ciascun utente di tracciare le emissioni a livelli micro, addirittura fino al livello di singole fabbriche, navi e centrali elettriche.
Questione di fiducia
Il problema che Climate Trace mira a risolvere è intrinseco alla stessa sfida climatica. I dati sulle emissioni, infatti, sono spesso raccolti dai governi e dalle autorità locali e raccolti a livello nazionale. Per tale motivo, la validità dei dati può variare in modo significativo da paese a paese e da regione a regione.
Questo sistema a macchia di leopardo non fa che alimentare sfiducia e disaccordo su quali dati siano utili e su quali governi siano affidabili in termini di impegno nel ridurre le emissioni nei prossimi anni.
Nel complesso, la piattaforma - alla cui realizzazione ha partecipato anche Al Gore - consentirà di contabilizzare in modo collettivo l'andamento delle emissioni in tutto il mondo.
In altre parole, se un determinato paese afferma di aver ridotto, ad esempio, le emissioni delle centrali elettriche, altri paesi saranno in grado di accedere a Climate Trace e verificare l'affermazione.
Un'impresa unica nel suo genere
Creare un sistema che fornisca un unico set di dati affidabile e in tempo reale non è un'impresa da poco. I singoli paesi hanno ciascuno i propri satelliti, così come strumenti nazionali di monitoraggio e raccolta dati sulle emissioni di gas serra.
Spesso vi sono interessi in competizione e, pertanto, i paesi non sono necessariamente propensi a collaborare. Ma Climate Trace permetterebbe ai governi di tutto il mondo di verificare gli impegni sul clima delle controparti e di stanare le pratiche illecite.
Sebbene questa piattaforma sia al momento ancora ferma allo stadio di prototipo, le organizzazioni che ci stanno dietro affermano di aver già ottenuto l'accesso ai dati da dozzine di fonti, inclusi satelliti, e stanno raccogliendo le informazioni in un modo che, come scrive il Time, nessuna organizzazione è ancora stata in grado di fare.