I benefici dello yoga per i malati di Parkinson
Lungi dall'essere una disciplina settaria e riservata a pochi eletti, lo yoga regala enormi benefici anche alle persone non più in salute. Vediamo come può aiutare in caso di morbo di Parkinson
Nonostante il preziosissimo lavoro della ricerca e il costante lavoro degli scienziati di tutto il mondo, molte malattie ancora restano enigmatiche e la loro cura non è stata trovata.
Esistono delle terapie che rallentano il decorso del male e in genere sono affiancate da uno stile di vita il più sereno e soddisfacente possibile per la persona. Ad esempio, sono stati effettuati degli studi inerenti il morbo di Parkinson che concordano nell’affermare che disturbi collaterali quali ansia o depressione acuiscono e peggiorano i sintomi.
Per una malattia di questo tipo, dunque, diventano assai consigliabili tutte quelle discipline che, oltre a proporre un dolce coinvolgimento fisico, aiutino il paziente a illuminare il proprio stato interiore: la danza ad esempio e, per rimanere nel nostro ambito di competenza, ovviamente lo yoga.
Approfondiamo!
Yoga e Parkinson: perché sì
In apertura abbiamo preso in considerazione i malati di Parkinson perché sono particolarmente esposti a disturbi di tipo depressivo. Spiega infatti il dottor Dr. Tanya Simuni, professore di neurologia presso la Northwestern Memorial: “La depressione è comune nella malattia di Parkinson, non è una debolezza individuale”. Se ha dunque un impatto così ampio e potente diviene determinante prendersene cura nell’ottica di un approccio olistico finalizzato al benessere globale della persona.
Lo yoga è ormai diffusamente riconosciuto quale utile salvagente in caso di depressione chiaramente insieme alle terapie convenzionali.
Riferendoci ai malati di Parkinson, sono stati condotti degli interessanti studi in merito che consiglierebbero la pratica anche per loro: è stata pubblicata una ricerca sul Journal of Parkinsonism and Restless Leg Syndrome riguardante i benefici dello yoga in termini soprattutto di miglioramento dell’equilibrio, della flessibilità, della mobilità delle estremità inferiori. Inoltre, la pratica ha agito proficuamente sulla qualità del sonno e sull'apertura alle interazioni sociali, fondamentali in questo delicato contesto.
A livello più generale, la maggior parte delle ricerche è concorde nell’affermare che lo yoga migliora I parametri motori e la postura, aumenta la forza e la capacità di movimento diminuendo nei praticanti la paura di cadere.
A questi benefici fisici si vanno ad aggiungere quelli più sottili connessi alla disciplina, ovvero una più profonda serenità interiore e una disponibilità maggiore ad accettare l’esistenza, seppur tanto difficile per i malati di Parkinson.
L’attenzione al respiro e brevi, ma regolari, sedute di meditazione non faranno che amplificare i benefici appena esposti andando a sbloccare in modo sempre più incisivo le resistenze e le rigidità emotive del paziente nell’attraversare questa prova della vita.
I benefici dello yoga per il cervello: scopri quali sono
Imparare a gestire le emozioni con lo yoga
La paura, lo sconforto, la rabbia, il senso di impotenza sono tutte emozioni che i malati di Parkinson vivono quotidianamente e affrontarle, lo sappiamo bene, non è sempre facile.
Ovviamente non vogliamo affermare che lo yoga possa sciogliere miracolosamente blocchi e tensioni o che sia una “cura”: semplicemente, questa disciplina può aiutare i malati a migliorare la qualità della loro vita sia in termini fisici che mentali.
Lo yoga incoraggia il lavoro interiore, l’ammorbidimento delle emozioni dirompenti, la consapevolezza del corpo: tutti elementi che nella gestione di questa malattia possono rivelarsi davvero preziosi.
Come lo yoga aiuta ad affrontare la malattia
Per approfondire:
> Cervello, disturbi e tutti i rimedi
> Lo yoga nella vita, pratica quotidiana di una vita illuminata