Carbone Vegetale: quando usarlo?
Il carbone vegetale è un rimedio per molti ma non per tutti: è utile per intossicazioni alimentari, meteorismo, fenomeni putrefattivi, influenze gastrointestinali ma va assunto con criterio. Scopriamo di più.
Cos’è esattamente il carbone vegetale? Si tratta di una polvere ottenuta dalla combustione senza fiamma di legnami come la betulla o il salice ma anche da gusci di noce di cocco, e trattata poi per aumentarne la porosità e di conseguenza la sua funzionalità assorbente.
Nasce come antitossico, in casi di avvelenamento alimentare, perché meccanicamente adsorbe ed ingloba l’elemento tossico: la massa che ne risulta non viene assorbita in fase digestiva e passa all’intestino per l’eliminazione, senza rilasciare alcuna delle sostanze intercettate. Vediamo nel dettaglio quando deve essere utilizzato, posologia e controindicazioni del carbone vegetale.
Carbone Vegetale: indicazioni
Come accennato il Carbone Vegetale è un antitossico in primis ed è indicato appunto in caso di intossicazione o vero e proprio avvelenamento alimentare:
> Funghi non commestibili.
> Alimenti scaduti.
> Alimenti andati a male per cattiva conservazione: creme pasticcere, pesce, uova.
> Farmaci sovradosati o assunti accidentalmente e pericolosi.
> Alcaloidi, arsenico.
Il carbone vegetale esercita potere adsorbente, cioè assorbe e trattiene le sostanze, non le rilascia, le ingloba e le porta ad evacuazione, diverso dal semplice e solo potere assorbente, che si limiterebbe appunto ad assorbire le tossicità ma non a trattenerle e a non farle digerire dal nostro organismo.
Per promuovere questo interessante effetto antidoto è indispensabile assumere il Carbone Vegetale a più riprese durante la giornata, per una dose giornaliera di circa 1,5/2 grammi.
Purtroppo il Carbone Vegetale non è in grado di assorbire i metalli come ferro, o sali di cianuro, solventi o acidi, quindi in queste condizioni non svolge alcuna azione “salva-salute”.
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Il Carbone Vegetale è utile anche in casi di patologie a carico del sistema gastrointestinale, disturbi fermentativi e putrefattivi:
- Iperacidità gastrica
- Alito cattivo
- Aerofagia e meteorismo
- Diarrea
- Flatulenza
Il carbone vegetale, grazie alle sue proprietà adsorbenti ingloba i gas fermentativi, virus e batteri, da stomaco e intestino. Svolge quindi anche un’azione disinfettante e depura l’organismo con le feci. Questo rimedio non è carminativo, ma funziona con il transito intestinale, ragion per cui la conseguenza dell’assunzione di carbone vegetale è quella di produrre feci nere.
Carbone Vegetale: Controindicazioni
Abbiamo visto che il Carbone Vegetale assorbe molte delle sostanze che ingeriamo. E’ quindi controindicato a chi sta seguendo una terapia farmacologica, poiché è a rischio l’efficacia della stessa. Anche come antidoto non deve essere associato a quei farmaci che inducono il vomito o per le lavande gastriche, i cosiddetti emetici.
Il Carbone Vegetale è controindicato in caso di transito intestinale rallentato, stitichezza conclamata, o addirittura ostruzioni intestinali. Non deve essere assolutamente assunto se in presenza di appendicite.
Per ovviare a problematiche legate al rallentamento delle funzionalità intestinali possiamo trovare in commercio l’associazione carbone vegetale ed erbe carminative, come cumino, carvi e finocchio, che contrastano la formazione di gas e meteorismo senza fenomeni di stipsi.
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