Carvi: proprietà, uso e controindicazioni
A cura di Maria Rita Insolera, Naturopata
Il carvi è una pianta officinale conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà disinfettanti e antispastiche, che può essere usato anche dalle donne con flusso mestruale scarso. Scopriamolo meglio.
Proprietà del carvi
Ricco di proteine e minerali, il carvi ha numerose proprietà terapeutiche tra cui quelle digestive, diuretiche e regolatrici dell’intestino. I semi sono anche espettoranti e antisettici e possono essere consumati semplicemente masticandoli dopo il pasto o sotto forma di decotto o tisana. Il carvi, inoltre, stimola l’appetito e aiuta le donne in allattamento nella produzione del latte.
Molte aziende farmaceutiche lo usano all’interno dei medicinali antidiarroici grazie alla capacità disinfettante che ha nei confronti delle pareti intestinali. Grazie alle proprietà antispastiche, è adatto anche per essere usato contro le coliche dei lattanti.
Il suo apporto proteico rende il carvi perfetto per essere usato anche dalle donne con flusso mestruale scarso. La parte di pianta contenente i principi attivi, è il frutto, che ha un sapore pungente. È una pianta ricca di diversi oli essenziali; i principali sono il limonene e il carvone, contenuti in percentuali variabili dal 3 al 7%, secondo la provenienza.
Il tempo balsamico di raccolta, quando maggiore è la concentrazione dei principi attivi, è il momento in cui i frutti non sono ancora del tutto maturi.
Modalità d’uso
Le parti usate del Carvi sono i semi (frutti o mertacarpi) che si usano come aromatizzanti, aperitivi, digestivi, antispasmodici, antisettici.
Nell'industria cosmetica si utilizza generalmente l'essenza di Carvi per la sua fragranza.
In campo erboristico, può essere utilizzato sotto forma di tisana, oppure come ingrediente di preparati pronti all'uso in polvere, compresse o gocce.
In cucina viene usato come condimento e spezia. Le radici della pianta sono commestibili e possono essere consumate bollite come le carote.
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Controindicazioni del carvi
Il carvi dev'essere assolutamente vietato in caso di gravi epatopatie (olio essenziale) oppure di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
L'olio essenziale di carvi può causare cefalee e vertigini. In alcuni pazienti può insorgere allergia, in genere con sintomi buccali quali infiammazioni alla lingua e alle gengive con prurito e bruciori.
Non utilizzare in gravidanza.
Descrizione della pianta
Il Carvi, nome scientifico Carum carvi, è una pianta della famiglia delle Apiacee.
Simile alla pianta della carota selvatica, il Carvi è una pianta biennale con fusto eretto che può raggiungere l’altezza di 60 cm.
Le foglie sono simili a lunghe piume, i fiori sono bianchi o rosa e riuniti in infiorescenze ad ombrella, mentre i frutti sono piccoli, rigati e oblunghi e vengono chiamati, in maniera impropria, semi.
La pianta fiorisce tra maggio e settembre, i frutti invece raggiungono la maturazione tra luglio e agosto.
Le radici del carvi, inoltre possono essere mangiate previa cottura in acqua bollente.
Habitat del carvi
Originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale è diffusa anche nel nord Africa. Cresce tra 800 e 2200 metri con clima caldo, soleggiato, su terreni ben drenati.
Il carvi cresce spontaneo in luoghi umidi ed erbosi, tipici delle zone subalpine e dell'Appennino settentrionale. È possibile trovarlo sia sulle colline che a grandi altitudini (fino a 2300 metri) ma necessità di ua buona esposizione al sole.
Cenni storici
Il Carvi era conosciuto anche nell'antichità, infatti, il medico greco Dioscoride ne decantava già allora le proprietà digestive.
La “harira”, caratteristica zuppa di verdure e legumi del Marocco, viene preparata tradizionalmente durante il Ramadam e nelle feste nuziali, e il suo aroma viene esaltato dal carvi, in arabo karwîyâ.
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