Capelli, disturbi e tutti i rimedi

Facciamo il punto sui capelli, la cui salute è importante sia per fattori estetici, sia perché è una spia del benessere generale dell'organismo. Vediamo le principali patologie che li interessano e i trattamenti per capelli più comuni, con i loro pro e contro.

capelli

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Capelli, una descrizione anatomica 

I capelli sono un annesso della pelle, componenti pilifere che crescono sulla cute del cranio umano. Sotto forma di lanugine si formano già nel quarto mese di vita fetale.

 

Il capello normalmente sviluppato si compone di tre parti:

  • una esterna al follicolo, visibile, detta stelo o fusto;
  • una interna al follicolo stesso, tra l'ostio del follicolo e l'attacco inferiore del muscolo erettore del pelo, detta radice
  • una ancora più profonda, alloggiata nella porzione inferiore della parte profonda del follicolo, detta bulbo.

 

Fasi di vita del capello 

I capelli inoltre hanno tre fasi di vita:

  • fase anagen in cui crescono di 1-1,5 cm a seconda che si tratti di uomo o donna, e la crescita può durare in un intervallo di tempo che va tra i 2 e i 7 anni;
  • fase catagen, in cui la crescita si interrompe per circa due settimane, viene definita anche fase di riposo. 
  • fase telogen, che consiste nell’espulsione del capello dal follicolo per permettere la crescita di un nuovo capello.

 

Capelli, quando sono in salute 

I capelli sani vengono spesso ritenuti come un fattore estetico, ma sono molto di più: sono anche un segnale di benessere fisico. Una dieta equilibrata e ricca di vitamine minerali, unita a una buona idratazione, contribuisce a prevenire la secchezza e le irritazioni del cuoio capelluto, favorendo la crescita e la resistenza dei capelli.

 

I principali disturbi 

I capelli possono essere interessati da disturbi di vario tipo. Tra i più comuni possiamo citare:

  • Alopecia androgenetica: la comune calvizie ereditaria che colpisce uomini e donne e porta a una caduta progressiva che comincia dalla parte superiore del cuoio capelluto.
  • Alopecia areata: una malattia autoimmune per la quale il sistema immunitario attacca erroneamente i follicoli piliferi, causando la caduta dei capelli a chiazze.
  • Dermatite seborroica: un'infiammazione che colpisce la pelle, provocando arrossamenti e desquamazione, spesso accompagnati da prurito e fastidio.
  • Forfora: una condizione comune in cui il cuoio capelluto produce piccole scaglie bianche o giallastre. 
  • Psoriasi del cuoio capelluto: un’altra condizione autoimmune per la quale il sistema immunitario innesca una crescita anomala delle cellule cutanee, causando placche e desquamazione.
  • Alopecia cicatriziale: un processo di distruzione dei folicoli piliferi che vengono sostituiti da tessuto cicatriziale, cosa che provoca la perdita irreversibile dei capelli.
  • Tigna del cuoio capelluto: un'infezione fungina che colpisce il cuoio capelluto e i follicoli piliferi, causando prurito, desquamazione e la formazione di croste.
  • Alopecia da trattamenti medici: una caduta temporanea dei capelli dovuta alla chemioterapia o ad altre cure.

 

La caduta dei capelli  

La caduta dei capelli, di per sé, è assolutamente normale: perdere dai 50 ai 100 capelli al giorno è un fenomeno fisiologico di cui spesso non ci si rende nemmeno conto. Il ciclo di crescita e caduta dei capelli, noto come ciclo telogenico, è influenzato da molteplici fattori, tra cui genetica, ormoni e stile di vita. 

 

Spesso in autunno (e talvolta anche in primavera) si ha l’impressione di perdere più capelli del solito: anche in questo caso, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Durante l’estate, infatti, il cuoio capelluto subisce uno stress maggiore a causa dell'esposizione ai raggi solari e alle elevate temperature, il che può portare a una crescita accelerata dei capelli.

 

Con l'arrivo dell'autunno, i follicoli piliferi entrano in una fase di riposo e ciò può innescare la caduta dei capelli accumulati durante i mesi precedenti. Di norma, è una situazione temporanea che non lascia alcun tipo di conseguenza. 

 

Se si percepisce qualche cambiamento più significativo, può essere il caso di rivolgersi a un dermatologo specializzato in tricologia.

 

L'alopecia 

Se abbiamo visto che una moderata caduta quotidiana dei capelli è perfettamente normale, l'alopecia è la perdita dei peli in qualsiasi parte del corpo. Ne esistono varie forme:

  • l’alopecia androgenetica, comunemente chiamata calvizie, è dovuta prevalentemente a motivi ormonali: si tratta di un diradamento progressivo che colpisce più precocemente gli uomini e, soprattutto dopo la menopausa, anche le donne;
  • l’alopecia areata è una malattia autoimmune che fa cadere i capelli a chiazze: tendenzialmente è una condizione reversibile;
  • il telogen effluvium è una perdita di capelli in quantità superiore al normale durante periodi particolari come il post parto, fasi di stress intenso, anemia, malattie debilitanti;
  • l’alopecia infine può essere un effetto collaterale temporaneo di trattamenti medici, tra cui la chemioterapia e la radioterapia.

 

Come tenere i capelli in salute

Sulla salute dei capelli circolano ancora parecchi falsi miti e non sempre è facile orientarsi. Proviamo a fare chiarezza su alcune delle teorie più diffuse.

 

C’è chi sostiene che lavarsi i capelli troppo spesso li rovini e faciliti la caduta, ma è falso: molto semplicemente, i capelli vanno lavati quando sono sporchi. È importante però farlo nel modo corretto, con piccole quantità di uno shampoo adatto e asciugandoli con il phon a bassa temperatura.

 

C’è chi sostiene che indossare il casco, il cappello o fare la coda acceleri la caduta dei capelli. In realtà, casco e cappello non hanno alcuna responsabilità: anche le acconciature siano innocue, a patto che vengano lasciate “morbide” evitando di creare una trazione eccessiva.

 

Tagliare i capelli li rafforza: falso. Tagliare i capelli li rende più ordinati e permette di togliere le doppie punte, ma è ininfluente sull’attività dei follicoli piliferi.

 

I trattamenti che rovinano i capelli

Chi è alla ricerca di strategie per migliorare l’aspetto dei propri capelli ha solo l’imbarazzo della scelta, perché qualsiasi salone da parrucchiere offre svariati trattamenti. Ma, al di là dell’effetto estetico immediato, quali giovano alla salute dei capelli e quali, invece, li rovinano? Ne abbiamo parlato con Fabrizio Francescon, chimico cosmetico con un master in Tricologia, formatore per tecnici tricologi e collaboratore di diversi medici.  

 

Cominciamo, per esempio, con la laminazione dei capelli. “Si parla di laminazione quando si applicano i prodotti che ristrutturano i capelli dall’esterno, con un effetto meno duraturo. In questo caso si usano polimeri più grossi, che conferiscono luminosità e lucentezza, e acidi grassi simili a quelli presenti nella parte esterna del capello, tra cui l’olio di nigella sativa e di serenoa repens”, spiega. 

 

Sempre per rendere i capelli più lucidi si può fare ricorso anche all’hair gloss. “Si tratta di miscele di siliconi che si fermano nella porzione esterna del capello e garantiscono ottimi risultati dal punto di vista estetico”, continua Francescon. “La stragrande maggioranza dei prodotti in commercio contiene siliconi, perché il loro tocco cosmetico è più piacevole rispetto a quello degli oli naturali. C’è però anche da dire che questi prodotti schermano le cariche polari dei capelli e li rendono dunque più vulnerabili alla trazione”.

 

E la piastra per capelli? “Non fa troppo danno se viene passata nella giusta maniera, cioè quando i capelli hanno un piccolo grado di umidità: devono essere leggermente freschi al tocco”, sottolinea l’esperto. “È comunque buona abitudine applicare i protettori termici, cioè specifici prodotti con molecole di sintesi che resistono alle alte temperature (a differenza degli oli nobili che raggiungono facilmente il “punto di fumo”). Con queste precauzioni, la piastra si può passare anche tutti i giorni”.

 

Colorazioni e cheratina, rovinano il capello? 

“La tinta per capelli classica, con l’ammoniaca, è quella più sicura perché è studiata da più tempo. Per le colorazioni senza ammoniaca sono stati segnalati meno criticità, solo perché i case report vengono eseguiti da meno tempo”, spiega Fabrizio Francescon. 

 

La tintura rovina i capelli? Se viene fatta una volta, per poi tingere soltanto la parte ricresciuta, no. I problemi cominciano quando la si riapplica sulla porzione già colorata. La mèche rovina fino al 25% dei legami disolfuro del capello: se il parrucchiere riapplica per la terza o quarta volta il prodotto decolorante nella stessa zona, il capello subisce ovviamente dei danni irreversibili. Se il professionista è competente, e trova il giusto compromesso tra il risultato di schiaritura desiderato e la prevedibile perdita di struttura cheratinica, il trattamento chimico non arrecherà un danno elevato e il capello resterà più sano”.

 

Proprio temendo danni, molte persone preferiscono optare per l’hennè, ritenendolo più rassicurante perché è di origine vegetale. Sarà davvero così? “Non è detto che i prodotti naturali facciano meno male di quelli chimici. Ci vogliono le giuste precauzioni in entrambi i casi”, risponde Francescon. “Il problema dell’hennè nasce quando si decide di toglierlo o cambiare colore, in quanto non risponde in modo lineare alla decolorazione e molte volte costringe il parrucchiere a ripetere i trattamenti di decolorazione”.

 

Abbiamo chiesto all’esperto anche di chiarire meglio in cosa consistono i vari trattamenti alla cheratina. “Da un lato c’è la ricostruzione che viene fatta con idrolizzati di cheratina, molecole più piccole che riescono a entrare nel capello. Esistono anche tinture arricchite con cheratina idrolizzata, additivi da aggiungere al decolorante, ma personalmente ho dei forti dubbi che le molecole proteiche mantengano la loro struttura originale, in questi ambienti fortemente alcalini”, spiega. 

 

“Ma come fanno queste molecole a penetrare nel capello? Attraverso il cell membrane complex (CMC), complesso di cellule di membrana, “autostrade” che funzionano per polarità. Se però la polarità è stata alterata, perché per esempio si pettinano i capelli creando forti trazioni (ad esempio da bagnati), le molecole non riescono più a entrare.”

 

“Altri tipi di trattamenti alla cheratina, lavorati a caldo (passati con la piastra), svolgono due funzioni: allisciante e riparatrice”, continua Francescon. “Oggi ci sono formule approvate che danno risultati accettabili, purché non contengano sostanze non ammesse o cessori di sostanze non ammesse”.

 

Integratori per la salute dei capelli

Gli integratori per la salute dei capelli possono contenere varie sostanze, tra cui:

  • cheratina, una proteina che viene prodotta naturalmente dall’organismo ed è tra i costituenti principali di capelli, peli e unghie;
  • biotina o vitamina H, una vitamina idrosolubile che aiuta a mantenere la struttura dei capelli e ne favorisce la crescita; 
  • minerali quali ferro, zinco, rame e magnesio;
  • aminoacidi quali la cisteina e la lisina;
  • vitamina C, indispensabile per la formazione del collagene, di cui hanno bisogno i capelli così come i vari tessuti del corpo;
  • vitamina E, potente antiossidante insieme alla vitamina C;
  • vitamina A, perché contribuisce alla formazione del sebo;
  • vitamina D, perché una carenza può favorire la perdita dei capelli;
  • vitamine del gruppo B, importanti per varie funzioni cellulari.

 

In condizioni normali, tutti questi elementi vengono assunti attraverso una sana alimentazione. Prima di assumere integratori, dunque, è bene rivolgersi al proprio medico e accertarsi dell’esistenza di un’effettiva carenza.

 

Quando rivolgersi al dermatologo tricologo

Il tricologo è un medico dermatologo con specializzazione in tricologia, cioè nella salute dei capelli e del cuoio capelluto. Ci si può rivolgere a lui se si nota:

  • una caduta di capelli molto superiore al normale per un periodo prolungato;
  • un diradamento progressivo;
  • prurito, irritazione o disagio al cuoio capelluto;
  • arrossamenti, squame o croste nel cuoio capelluto;
  • capelli divenuti più fragili e sottili.

 

Di fronte a un fenomeno come l’alopecia androgenetica, comune alla maggior parte della popolazione adulta, si può scegliere di farsi seguire da un tricologo anche in fase preventiva, per valutare fin da subito un approccio di intervento. La scelta sul come e quando affrontare il problema sta molto alla sensibilità individuale e al disagio psicologico che si vive a causa di tale condizione.