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 I kolam: tra meditazione, fisica e metafisica

Scopriamo i kolam, un'unica linea, che curva e ricurva sistematicamente attorno a dei punti, in accordo con ritmi e schemi naturali che trovano riscontri tanto nei sistemi di trasmissione della conoscenza spirituale quanto nella fisica quantistica e nella matematica dei frattali. Alla fine questa linea comporrà un disegno simmetrico, un sigillo, un catalizzatore di energie positive o un repulsore di energie negative.

colori in polvere

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©prashantzi - 123rf

Viaggiando per l'India, specie per il sud dell'India dal Maharashtra inferiore fino al punto dove convergono Tamil Nadu e Kerala, capita di trovarsi ad osservare delle geometrie al contempo complesse e di rara bellezza, fatte per lo più di farina di riso o polvere di gesso, poste nella gran parte dei casi di fronte alla porta d'ingresso delle case.

Sono i kolam, geometrie benaugurali che danno il benvenuto alle energie positive proteggendo al contempo da quelle negative. Agli inizi, i primi occidentali valutarono questa tradizione femminile semplicemente come un'esigenza estetica e decorativa, l'espressione di un'arte minore, e solo col tempo questa arte-scienza ha cominciato ad attirare l'attenzione di matematici e altri tipi di ricercatori.

Ogni mattina le donne del sud dell'India disegnano i kolam di fronte a casa per attirare prosperità e buone energie, senza curarsi del fatto che il disegno verrà calpestato, slavato, cancellato; ma se ciò non accadesse non ci sarebbe la possibilità di rinnovarlo ogni giorno.

 

La tradizione dei kolam: da madre a figlia

La tradizione dei kolam è materia prettamente femminile e per una famiglia, un clan o un villaggio: è un grande onore avere delle buone disegnatrici di kolam.

Questo perché tale disciplina non trasmette la conoscenza e il potere tramite il distacco e l'auto-osservazione tipiche degli yoga maschili, ma attraverso il rapporto con energie telluriche e vicine alla materia, tipiche del tantra, della magia e degli yoga femminili, considerati spesso non ortodossi.

Non tramite testi sacri e studi quindi, ma tramite un'espressione artistica matrilineare, la conoscenza delle energie sottili e del proprio ruolo nel cosmo, si trasmette da madre a figlia con un rituale che si ripete ogni mattina da secoli.

 

I kolam dal punto di vista spirituale

Disegnare un kolam corrisponde all'eseguire un rito simbolico, un tributo sacrificale in cui si offre un cibo sacro, il riso, simbolo di prosperità ed energia vitale, in forma di tributo a ciò che coesiste con noi e condivide il medesimo spazio ed il medesimo tempo: tramite la farina di riso alcune creature, che anch'esse rappresentano simbolicamente delle energie a lavoro per l'armonia del cosmo, verranno nutrite: uccellini, piccoli insetti, roditori.

Porre un cibo sacro sulla porta è anche un modo per dare un perfetto benvenuto alle energie ospiti, in accordo all'antica idea greca di "Xenia", ospitalità sacra dell'ospite che potrebbe essere o rappresentare un dio; o al concetto panislamico di "Melmastia", ovvero l'accoglienza rispettosa verso qualunque persona o energia senza pensare a secondi fini.

Il numero dei punti e delle curve di un kolam rappresenta simbolicamente una divinità, un segno zodiacale, un pianeta, un astro o un animale e ognuno di questi simboli è in grado di attrarre o respingere determinate energie. Tramite complessi algoritmi le strutture dei kolam sono la base per trasmettere da madre a figlie il numero e le caratteristiche di tali energie, specie degli aspetti della Madre, le Devi o Matrika.

kolam

Immagine | Wikimedia

 

I kolam dal punto di vista artistico

Gli indiani amano i colori, su questo non c'è dubbio. Molti kolam sono pezzi d'arte unici che, come i cugini "mandala" verranno disfatti alla fine della loro breve esistenza.

Ogni mattina, dopo un'invocazione, donne di tutte le età si mettono a disegnare un kolam ponendosi in uno stato di coscienza adatto, una concentrazione vuota, neutra, pacificata e silente.

Pur essendo fatti con polvere di riso o di roccia bianca, molte famiglie amano decorare ulteriormente i kolam riempiendo gli spazi con pigmenti naturali e artificiali, in modo da rendere bello, oltre che protetto, l'ambiente della casa.

Esistono numerosi festival dei kolam, dove l'aspetto artistico di questa pratica viene esaltato e festeggiato, e sempre di più in vari paesi del mondo vengono invitate delle esperte di kolam a tenere corsi e worshop di questa arte unica.

 

I kolam dal punto di vista scientifico

I kolam sono usciti dalla loro culla indiana dove per secoli sono stati ignorati, per venire alla ribalta nel mondo occidentale negli anni 70 grazie al noto saggio di Fritiof Capra Il Tao della fisica.

Capra prendeva l'esempio dei kolam per dimostrare come fosse possibile tramite dei metodi non razionali, non galileiani, non newtoniani, e spesso legati alla religione o alle filosofie spirituali, raggiungere delle conoscenze dettagliate di alcuni aspetti della realtà complessi anche per l'attuale scienza moderna.

Nel tempo la scienza ha riconosciuto nei kolam degli algoritmi utili per risolvere intricate questioni fisiche e matematiche, li ha utilizzati inoltre per semplificare la rappresentazione di varie sostanze chimiche e per la computazione di alcune codificazioni genetiche ed etnografiche. La matematica alla base dei kolam è stata utilizzata per migliorare molti software.

 

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