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L'alimentazione nella stipsi

La stitichezza è una ritenzione delle feci nel tubo fecale con un ritardo nell’evacuazione delle stesse. Chi segue un’ alimentazione sana e bilanciata normalmente non incorre nella stipsi. La quantità, la consistenza delle feci ed il loro ritmo di espulsione sono dati da liquidi e cibi ad alto residuo come la frutta, la verdura ed i cereali integrali.

L'alimentazione nella stipsi

La stitichezza è una ritenzione delle feci nel tubo fecale con un ritardo nell’evacuazione delle stesse. In genere è riconducibile ad un’alterata motilità del colon, ad una alterazione del riflesso gastro-colico che ha la funzione di aumentare la peristalsi. Chi segue un’ alimentazione sana e bilanciata normalmente non incorre nella stipsi. La quantità, la consistenza delle feci ed il loro ritmo di espulsione sono dati da liquidi e cibi ad alto residuo come la frutta, la verdura ed i cereali integrali.

La stitichezza è un sintomo da non trascurare essendo un’alterazione del funzionamento dell’intestino, tale per cui l’espulsione delle feci non avviene giornalmente, oppure avviene con sforzo eccessivo per essere portata a termine. Molti sottovalutano questo problema che di solito si riscontra nelle persone affette da colite spastica, in chi soffre di emorroidi, ragadi anali, appendicite, cancro dell’intestino crasso, calcoli alla cistifellea, diverticolosi del colon etc.

 

La stitichezza è spesso la causa prima di molte altre malattie e quindi non va né trascurata né trattata con l’abuso di lassativi, ma piuttosto bisogna cercare di cambiare determinate abitudini. L’eliminazione di feci eccessivamente disidratate, scarse di volume e con ritmo rallentato, una volta ogni 2-3 giorni è sempre un sintomo di stitichezza: non giova risolvere il problema solo con l’uso di lassativi, quanto modificare il proprio stile di vita.

 

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La vera cura della STITICHEZZA è una BUONA ALIMENTAZIONE e una REGOLARE ATTIVITA’ FISICA.

Per quanto concerne l’alimentazione è fondamentale consumare:

  • frutta fresca cruda lontano dai pasti come mele, uva, prugne, fragole, fichi, arance;
  • frutta essiccata come fichi, prugne, albicocche, uva passa;
  • antipasti di verdure e ortaggi crudi misti sia a pranzo che a cena (carote, cavolo, cicoria, lattuga, cipolla, porro, tarassaco); cereali integrali (avena, orzo, segale);
  • frutta oleosa come mandorle, nocciole, pistacchi;
  • lievito di birra;
  • polline;
  • germe di grano.

 

E’ importante inoltre, ridurre i prodotti animali, (in particolare formaggi grassi, salumi e carni rosse), condire le pietanze con olio d’oliva extravergine biologico spremuto a freddo e bere un’adeguata quantità di acqua (almeno 2 litri al giorno). Infine, possono essere utili integratori alimentari a base di magnesio, prebiotici e fermenti lattici.

 

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Dott.ssa Elena Longo Nutrizionista