La cottura a vapore
La cottura a vapore, un metodo antico di origine orientale, usato anche in Africa, l'Italia lo scopre ora: il gusto è più intenso e la salute ci guadagna!
Cottura a vapore è sinonimo di dieta che rispetta la salute, cucina leggera e nutriente e al tempo stesso gustosa.
Per metterla in atto occorre solo dell'acqua, dei contenitori forati e il cibo da cucinare, ovviamente.
I cibi conservano le loro proprietà, ma anche il sapore, quando sono cotti in questo modo, ovvero a una temperatura che va dai 65°C ai 100°C. Ma quanto sappiamo davvero sulla cucina a vapore? Scopriamolo leggendo.
La tradizione della cucina al vapore viene dall’oriente
La cottura al vapore ha origini antichissime e ha avuto un notevole sviluppo principalmente nella cucina orientale, cinese e tibetana in particolare, generalmente attente al rispetto degli ingredienti utilizzati. Ma anche africana.
Pensiamo alle verdure, pesci, carni, crostacei, ravioli al vapore e momo tipici della cucina etnica. Sono i cestelli di bambù sovrapposti l’uno all’altro, che contengono i vari alimenti, e vengono posizionati all’interno di una pentola con acqua o lliquido bollente. Oppure pentole appositamente realizzate in coccio, come la cuscussiera.
Questo tipo di cucina ha sempre permesso di risparmiare sia sul tempo che sull'energia.
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L'Italia e i vantaggi del vapore
Anche in Italia sono sempre di più le persone incuriosite dalla cottura al vapore, tanto che in grandi città, come Milano ad esempio, sono nati ristoranti dove si attua principalmente questo tipo di preparazione per le varie pietanze.
Ogni tipo di cibo ha il suo metodo di cottura preferito: cotture lunghe e a fuoco basso e diffuso, ebollizione, vapore o altro. Quella al vapore è un tipo di cottura che mantiene intatte le proprietà dell’alimento: colore, gusto e aroma; nonché i principi nutritivi contenuti, vitamine, proteine e minerali. Questi sono solo alcuni dei vantaggi di questo modo antico di cucinare che sta tornando in auge.
Un altro elemento positivo è l’assenza di grassi, cosa che la rende un tipo di cucina interessante dal punto di vista dietetico e nutrizionale.
La cottura al vapore è adatta sia per le verdure che per i cereali, così come anche per la carne e il pesce. Per ogni prodotto è importante seguire delle regole precise. Generalmente l’alimento viene posto in un recipiente chiuso in modo più o meno ermetico, realizzato in metallo o in bambù, all’interno del quale entra in contatto con il vapore prodotto da un liquido in ebollizione, neutro o aromatizzato con erbe o spezie.
Gli utensili per la cottura a vapore
Diversi sono gli strumenti che possono cuocere a vapore: il forno a vapore, la vaporiera, la cuscussiera o la semplice pentola con l’apposita retina in metallo o i cestelli di bambù.
La cuscussiera, tipica del nord d'Africa, è ottima per cuocere grandi quantità di verdure, pesci e crostacei, mentre con le retine pieghevoli si preparano porzioni più ridotte.
Accorgimenti per la cottura a vapore
- Gli alimenti devono essere disposti nella pentola solo quando si è già formata una buona quantità di vapore; evitare di sollevare il coperchio durante la cottura e fare attenzione ai tempi di cottura dei singoli alimenti e alle cotture contemporanee di alimenti incompatibili per l'odore
- A cottura ultimata, dopo aver spento il fornello e scoperchiato la pentola, per evitare di scottarsi è consigliabile aspettare che il vapore fuoriesca del tutto prima di estrarre i cibi
- Nella cottura a vapore la semplice acqua da versare nella pentola può essere sostituita da brodo di verdure, minestra oppure acqua di ebollizione dei legumi, che hanno bisogno di lunghi tempi di cottura. Così parallelamente vengono svolte diverse cotture, con risparmio di tempo e consumi
- Le carni e i pesci possono essere disposti su un letto di insalata, verze, alghe o erbe aromatiche, così da far loro acquisire sapore e contemporaneamente risultino protetti dal calore troppo intenso; come si accennava, anche l’acqua di cottura può essere aromatizzata con l’aggiunta di erbe come salvia, timo e rosmarino, per esempio
- Durante la cottura a vapore, l'acqua presente nella pentola non deve mai arrivare a toccare le pietanze. Per questo motivo la quantità di acqua non dovrebbe mai superare la metà del volume della pentola, ma nemmeno essere troppo scarsa, onde evitare di bruciarla
- Una volta terminata la cottura a vapore con sola acqua, quest’ultima potrà essere riutilizzata per il lavaggio delle stoviglie o lasciata raffreddare e impiegata per l'annaffiatura delle piante o per la normale cottura di altri alimenti.
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