Zenzero e diabete
Viene dall'Oriente, ma ormai è di uso comune anche alle nostre latitudini. Scopriamo i benefici dello zenzero contro un problema di salute molto diffuso: il diabete.
C'è una spezia, originaria del sud-est asiatico, che ormai da tempo è diventata di uso comune anche in Europa: è lo zenzero (Zingiber officinale).
Nelle nostre cucine può entrare già polverizzato oppure fresco, sotto forma di rizoma – una sorta di radice tuberiforme che possiamo grattugiare o tagliare in fette più o meno sottili, da utilizzare per insaporire i cibi o per preparare infusi.
Il suo impiego non si è diffuso solo per ragioni di gusto: allo zenzero, infatti, vengono attribuite diverse proprietà salutari.
Può darsi, ad esempio, che ne abbiate sentito parlare come di un efficace rimedio contro la nausea; inoltre viene a volte utilizzato contro i disturbi intestinali e le sindromi da raffreddamento.
Più recentemente questo rimedio naturale è stato studiato anche come antinfiammatorio e antidolorifico; c'è addirittura chi gli attribuisce proprietà antitumorali.
In diversi casi i suoi effetti non sono stati ancora del tutto dimostrati, ma in quello del diabete i dati a disposizione sembrano piuttosto promettenti.
Gli effetti dello zenzero sul diabete
Per chi convive con il diabete, i benefici dello zenzero riguardano:
> la glicemia (cioè i livelli di zucchero nel sangue) a digiuno;
> i livelli di emoglobina glicata, un parametro comunemente utilizzato per valutare quanto la glicemia sia rimasta sotto controllo nei 2-3 mesi precedenti l'analisi.
Ma non solo: lo zenzero aiuta a ridurre anche il colesterolo totale, quello “cattivo” e i trigliceridi, tutti valori che possono aumentare a causa del diabete. Infine, lo zenzero può contribuire ad aumentare il colesterolo “buono”, che in caso di diabete può scendere al di sotto dei valori desiderabili.
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Zenzero contro il diabete: perché è efficace?
Al momento è difficile spiegare con certezza perché lo zenzero eserciti questi effetti positivi contro il diabete.
Studi preliminari suggeriscono che a entrare in gioco sia la sua azione sul metabolismo dei carboidrati, sulla sensibilità all'insulina e sui lipidi.
In particolare, il gingerolo e lo shogaolo presenti nell'estratto di zenzero sembrano inibire l'attività dell'α-amilasi e dell'α-glucosidasi, enzimi che controllano il metabolismo dei carboidrati.
Inoltre, l'estratto di zenzero e il gingerolo possono aumentare la capacità di assumere glucosio delle cellule muscolari e adipose, un effetto che potrebbe contrastare problemi nella secrezione di insulina o nella sensibilità a questo ormone.
Sono stati osservati, inoltre:
> un aumento dei livelli di insulina nel sangue, associato a una riduzione della glicemia;
> un effetto protettivo dello zenzero sulle cellule produttrici di insulina, associato a un ripristino dei livelli attesi di questo ormone.
Attenzione, però: molti di questi studi non sono stati condotti su pazienti diabetici ma in laboratorio, quindi i loro risultati devono essere considerati preliminari.
Gli studi condotti sui pazienti spesso hanno previsto l'assunzione di zenzero in polvere a vari dosaggi; in alcuni casi è invece stata analizzata l'assunzione di infusi preparati con il rizoma.
Per il momento, però, non esiste una terapia a base di capsule o infusi allo zenzero che possa sostituire le classiche cure contro il diabete. Queste ultime non devono essere in alcun caso modificate senza l'approvazione del proprio medico.
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