Cannella e diabete
Il legame tra assunzione di cannella e diabete è ancora controverso, ma non mancano gli studi che fanno ben sperare che questo rimedio naturale possa aiutare chi convive con questa diffusa patologia.
Che il diabete di tipo 2 si debba combattere a tavola prima che in farmacia è ormai risaputo, ma è possibile che per gestirlo possa bastare un pizzico di spezie?
È quello che si sente a volte dire del legame fra cannella e diabete, un legame che permetterebbe di tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue assumendo estratti di questa spezia proveniente dall'Asia.
In effetti non mancano prove della capacità della cannella di migliorare non solo la glicemia ma anche i livelli di colesterolo e di trigliceridi, l'indice di massa corporea e la quantità di tessuto adiposo (incluso il grasso addominale tanto pericoloso per la salute) di chi convive con il diabete di tipo 2, soprattutto se quando si inizia ad assumerla l'indice di massa corporea è pari ad almeno 27.
Tuttavia, non mancano nemmeno dati contrastanti secondo cui questo rimedio naturale non sarebbe davvero efficace. Qual è la verità?
Cannella e diabete: quanta assumerne?
La prima precisazione da fare riguarda le modalità di assunzione della cannella: gli effetti significativi di cui stiamo parlando sono stati associati all'uso di integratori e non a quello della cannella in cucina.
I dosaggi variano da 120 mg a 6 g al giorno, e la varietà di cannella sperimentata non è sempre la stessa; a volte si tratta di Cinnamomun zeylanicum (la cannella proveniente dallo Sri Lanka a volte definita cannella “vera”), altre di C. aromaticum (detta anche “cinese”, una tra le specie più comuni) altre volte non viene specificato – e la composizione dell'integratore può cambiare di conseguenza.
Anche la forma di somministrazione può fare la differenza: estratti liquidi, corteccia polverizzata ed estratti derivati dalla polvere contengono principi attivi diversi e possono essere caratterizzati da diverse biodisponibilità.
Per il momento è difficile dire quanta e di quale tipo se ne dovrebbe assumere per ottenere gli effetti desiderati in termini di riduzione della glicemia – e probabilmente questa variabilità ha influenzato anche la variabilità dei risultati ottenuti negli studi che hanno analizzato l'associazione tra assunzione di cannella e diabete.
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Cannella e diabete: cosa ne pensano gli esperti
Le più recenti analisi dei dati scientifici a disposizione sono giunte alla conclusione che l'assunzione di integratori a base di cannella, abbinata a quella di farmaci ipoglicemizzanti e ad altri approcci per la riduzione della glicemia basati sullo stile di vita, consente un modesto abbassamento della concentrazione degli zuccheri nel sangue a digiuno e dei livelli di emoglobina glicata (un indicatore della glicemia nei 2-3 mesi precedenti la sua misurazione).
Tuttavia, l'integrazione di cannella non permette di raggiungere sempre gli obiettivi stabiliti dagli esperti (secondo l'American Diabetes Association, una glicemia a digiuno inferiore a 130 mg/dl o livelli di emoglobina glicata inferiori a 7).
Per questo finché non saranno disponibili dati più convincenti i trattamenti attualmente consigliati per la gestione del diabete (basati su alimentazione, stile di vita e assunzione di farmaci) non possono essere sostituiti con l'assunzione di cannella.
In generale, prima di modificare la propria terapia è bene consultarsi con il proprio medico. Allo stesso tempo, non bisogna pensare che trattandosi di un prodotto naturale la cannella non sia associata a possibili effetti collaterali.
Proprio i caso di diabete, per esempio, la sua assunzione è stata associata all'edema, un significativo accumulo di liquidi nell'organismo.
C'è anche chi ipotizza che l'effetto della cannella possa sommarsi a quello dei farmaci assunti, e non sono da escludere controindicazioni in presenza di altri problemi di salute oltre al diabete.
Per tutti questi motivi prima di assumere integratori di cannella contro il diabete è bene consultarsi con il proprio medico.
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