Dolcificanti a confronto: quali preferire?
Tutti in un certo qual modo abbiamo bisogno di zuccheri: eppure ce ne sono di diversi tipi, più o meno raffinati, e che danno al nostro organismo sostanze e proprietà differenti.
Cominciamo a fare una distinzione di base: ci sono zuccheri naturali e dolcificanti chimici.
Molti dei dolcificanti che si trovano negli alimenti confezionati sono di sintesi, altri come il fruttosio e il lattosio sono sostanze comuni e naturali, e si trovano naturalmente in alcuni alimenti.
Due “classi” di sostanze con proprietà dolcificante quindi: dolcificanti naturali e dolcificanti artificiali.
I dolcificanti artificiali
I dolcificanti artificiali non esistono in natura ma vengono prodotti in laboratorio. Certo, hanno il vantaggio di avere pochissime calorie in confronto allo zucchero comune (da barbabietola o canna), e ne basta una piccola quantità per dolcificare di molto gli alimenti.
Eppure, possono dare effetti indesiderati come mal di testa, nausea, vomito, dolori addominali, ed anche effetti indesiderati più gravi, tant’è che ci sono dosi massime oltre le quali è sempre bene non assumerne... ma tra bevande, dolci industriali, caramelle e chewing-gum è facile raggiungere le “soglie di attenzione”!
Il ciclamato, tanto per fare un esempio, (usato negli sciroppi per diabetici, ma non solo) è sospettato di essere cancerogeno tanto che negli USA è vietato.
Altro dolcificante di dubbia bontà è l’aspartame, utilizzatissimo nelle bevande e nei cibi “light”, nelle caramelle, nei chewing-gum. Anche questo, come del resto l’acesulfame (il “cugino” resistente al calore), è da tempo sospettato di essere cancerogeno! Eppure l’industria alimentare ne fa uso abnorme.
L’unico dolcificante di cui finora sembra sia stata garantita la sicurezza (fino a prova contraria!) è il sucralosio, molto usato in prodotti a lunga conservazione.
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I dolcificanti naturali
Certo conterranno più calorie, eppure i dolcificanti naturali sono di gran lunga una scelta più naturale e salutare: si trovano in natura in frutta e verdura, oppure vengono ottenuti a partire da barbabietola o canna da zucchero (con più o meno processi di raffinazione): è il caso del saccarosio, il comune zucchero usato in cucina, che ovviamente preferiamo meno raffinato possibile.
Il fruttosio invece si trova nella maggior parte dei frutti zuccherini, nel miele ed in diversi vegetali. E’ molto calorico e la sua assunzione come dolcificante a dosi massicce a lungo termine può determinare obesità.
C’è poi la famiglia sorbitolo, mannitolo, xilitolo: tutti molto rinfrescanti ed utilizzati in caramelle e chewing-gum; certo, sono naturali, ma assumerne in grandi quantità può causare flatulenza, mal di pancia e dissenteria.
Insomma, a conti fatti è indubbio che i dolcificanti naturali siano da preferirsi a quelli artificiali, ma il consiglio è: “usare con moderazione”!
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Immagine | Steven Snodgrass, Flickr