Ferro, effetti della carenza e dell’eccesso
La carenza di ferro è un fenomeno piuttosto comune e colpisce prevalentemente le donne e i bambini. L’eccesso di ferro è meno frequente ed è anche meno conosciuto. Vediamo quali sono gli effetti della carenza e dell’eccesso di ferro
La sideropenia o anemia da carenza da ferro colpisce molte persone in tutto il mondo, con un incidenza maggiore nei Paesi in vi di sviluppo.
Si presenta prevalentemente in alcune categorie di persone: bambini sotto i due anni, donne in età fertile, donne in gravidanza, adolescenti soprattutto di sesso femminile.
L’eccesso di ferro invece è meno conosciuto e meno diffuso. Vediamo quali sono gli effetti della carenza e dell’eccesso di ferro.
La carenza di ferro
La carenza di ferro è molto comune nei bambini di età inferiore a due anni perché il ferro introdotto con l’alimentazione spesso non è sufficiente a soddisfare la richiesta dovute alla crescita rapida che si verifica nei primi 24 mesi di vita.
Per simili motivi, la carenza di ferro è comune anche tra gli adolescenti, con una maggiore prevalenza nel sesso femminile a causa della perdita dovuta al ciclo mestruale. La presenza delle mestruazioni è uno dei principali motivi per cui la carenza di ferro è più comune nelle donne che negli uomini.
Le donne in gravidanza e quelle che allattano sono altre categorie particolarmente esposte alla carenza di ferro, nel primo caso perché c’è una perdita di ferro nella madre a beneficio del feto e nel secondo caso semplicemente perché il fabbisogno di ferro aumenta e spesso la dieta non è sufficiente a soddisfarlo.
Sai come assimilare il ferro?
Ma quali sono gli effetti della carenza di ferro?
Il ferro è molto importante per il trasporto dell’ossigeno dal sangue verso tutti gli organi. Per esempio, quando è una donna in gravidanza a soffrire di anemia da carenza da ferro e i valori di emoglobina scendono sotto una certa soglia, si può verificare una scarsa ossigenazione del feto con tutti gli effetti e le conseguenze che possono derivarne.
Molti dei sintomi della carenza di ferro sono aspecifici. Tra gli effetti più comuni della carenza di ferro ci sono la stanchezza e la difficoltà a concentrarsi. Altri effetti comini sono pallore e labbra molto chiare; talvolta si può manifestare perdita di capelli. Alcune persone che hanno il ferro basso manifestano una caratteristica voglia di mangiare cose strane, per esempio ghiaccio (pagofagia) oppure terra o vernici (picacismo).
Quando il ferro è carente, il sistema immunitario può diventare più debole e dunque più soggetto alle infezioni.
Una lieve carenza di ferro generalmente non è preoccupante, specie quando si tratta di una situazione temporanea. Se la carenza è cronica o in tutti i casi in cui il medico lo ritenga opportuno si può ricorrere alla supplementazione di ferro tramite gli integratori. In ogni caso è possibile intervenire sulla dieta per aumentare l’assorbimento di ferro.
L’eccesso di ferro
Non solo la carenza ma anche l’eccesso di ferro può avere effetti negativi sull’organismo. L’eccesso di ferro è una condizione che raramente si presenta prima dei quarant’anni e colpisce prevalentemente il sesso maschile. Tre effetti piuttosto comuni dell’eccesso di ferro sono stanchezza, irritabilità e umore depresso. Nella donna in età fertile il ciclo mestruale può risultare alterato, qualche volta addirittura assente.
Nel tempo l’eccesso di ferro, che va ad accumularsi nell’organismo, può avere conseguenze anche molto serie; nell’uomo si può verificare ipogonadismo, in entrambi i sessi l’eccesso di ferro può predisporre alla comparsa di diabete mellito.
Il sovraccarico cronico di ferro, infatti, può comportare una condizione molto seria chiamata emocromatosi che provoca danni agli organi e in particolare a cuore, fegato e pancreas.
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