Olio di soia, quale scegliere
L'olio di soia non raffinato è sicuramente preferibile rispetto a quello processato industrialmente: ecco i pro e i contro e come scegliere un condimento da millenni tanto diffuso e ancora oggi molto dibattuto.
Olio di soia, scopriamo quale scegliere
L'olio di soia è utilizzato sia nell'industria alimentare, per la produzione di margarina e condimenti industriali a basso costo, che nella cosmesi, per nutrire a fondo la pelle e combattere le smagliature.
Spesso, quando si parla di olio di soia, si intende quello più comune, ovvero raffinato, venduto tra gli scaffali dei supermercati. Tuttavia non è il solo ed unico ad essere presente sul mercato: si stanno via via diffondendo anche oli di soia meno raffinati, biologici, lavorati a freddo e non chimicamente, magari dal gusto più deciso ma meno processati industrialmente.
Scopriamo quali sono e quale tipo olio di soia fa al caso proprio.
L’olio di soia raffinato
Diffuso e noto da millenni in oriente, in particolar modo in Cina, l’olio di fagioli o semi di soia viene considerato un articolo di serie B, venduto e prodotto a livello industriale anche da altri paesi, come gli Stati Uniti e il Brasile, per esempio.
Di base va detto che, a meno che non sia precisato il contrario, l’olio raffinato viene trattato secondo procedimenti chimici di rettifica e miglioramento del sapore e delle caratteristiche organolettiche.
Se da un lato il gusto migliora, non è così per il contenuto: durante il processo di raffinazione vengono infatti allontanati nutrienti preziosi, come la lecitina di soia ed altri componenti proteici.
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Scegliere un olio di soia naturale
Di fatto, in genere l’olio di soia è ricco di sostanze preziose, come acidi grassi polinsaturi (Omega 3 e Omega 6), steroli vegetali, minerali, modeste quantità di vitamina E, vitamina K e altre di cui a volte viene arricchito. Attenzione però alla produzione: gran parte della soia europea o statunitense proviene da colture OGM, per cui, anche se di fatto si tratta di un olio di fattura italiana, è importante leggere bene l’etichetta per acquistare un prodotto il più possibile sano e biologico.
L’olio di semi o fagioli di soia non raffinato è differente. Di colore giallo-rossastro è più ricco di nutrienti, solitamente spremuto a freddo attraverso processi meccanici costosi, è anche più difficilmente reperibile.
Si tratta di un olio in vendita presso negozi biologici o di prodotti naturali, erboristerie o centri specializzati. L’olio di soia naturale e non rettificato chimicamente può risultare di gusto un po’ deciso e forte al palato, per cui a molte persone non è gradito. A differenza del basso costo dell'olio di soia raffinato, quello non raffinato è più caro.
Come usare l’olio di soia
L’olio di soia si consiglia di usarlo soprattutto a crudo, come condimento per pietanze, insalate, primi piatti; volendo quello raffinato si può impiegare come ingrediente grasso in prodotti da forno e dolci, anche se è meglio evitare, avendo un punto di fumo molto basso (130°C).
Se ne sconsiglia l’uso per friggere, in quanto a temperature elevate produce una sostanza tossica. Irrancidisce ed è piuttosto deperibile, quindi, come l'olio di oliva, andrebbe conservato in ambienti freschi a riparo dalla luce e in bottiglie di vetro scuro.
L’olio di soia non è esente da controindicazioni; contenendo i grassi Omega 6, è stato dimostrato che un loro eccesso o sbilanciamento rispetto agli Omega 3 può creare infiammazioni croniche e silenti all’organismo.
Curiosità: L’olio di soia bio, puro al 100% è in vendita anche per uso cosmetico come ottimo nutriente per la pelle. Una bottiglietta da 100 ml costa circa 6,50 euro. A sorpresa, l’olio di soia viene venduto anche in spray, come potenziatore delle difese naturali delle piante!
Per comprendere meglio: MolecularLab “Composti tossici negli oli vegetali”; "Guida completa alla cucina macrobiotica" di Aveline Kushi, Alex Jack; "Il Libro Della Soia" di Tokuji Watanabe, Asako Kishi.
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