Escina: un aiuto contro la cellulite
Dalle foglie di ippocastano ecco un estratto, l'escina, che può essere di grande aiuto contro la cellulite e le altre manifestazioni legate al ristagno di liquidi e all'insufficienza venosa.
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Se trattiamo di escina, parliamo di cellulite principalmente, ma non solo: affrontiamo situazioni legate alla stasi linfatica e alla ritenzione di liquidi in generale.
Le creme che servono per contrastare la pesantezza delle gambe, problemi di microcircolazione e di cellulite spesso riportano tra i vari componenti attivi l’escina, ma di cosa si tratta esattamente?
L’escina, il dono prezioso dall’ippocastano
L’escina è il principio funzionale estratto dai semi, dalla corteccia e in una porzione inferiore dalle foglie dell’ippocastano.
Questo mix di saponine estratte dal fitocomplesso è ricco di componenti che svolgono varie funzioni per contrastare la cellulite e le altre problematiche legate ai tessuti adiposi. In particolare agiscono con:
> azione anti infiammatoria svolta grazie alla presenza di un glicoside cumarinico, l’elucoside;
> azione antiossidante svolta grazie alla presenza di quercitina, kampferolo e procianidine;
> azione lipolitica che riduce la presenza adipocitaria, con lo scioglimento dei grassi;
> azione vasotonica, sostiene la contrattilità venosa.
Possiamo trovare l’escina in preparati per uso topico, come le creme anticellulite e nelle creme per le gambe pesanti o problematiche.
L’escina è infatti indicata in caso di edemi, varici, ematomi, ristagni perché promuove la resistenza dei capillari alla permeabilità, dona sostegno alle vene, aiuta a drenare.
L’escina si trova anche in preparati fitoterapici per uso interno, standardizzati che garantiscono un corretto dosaggio giornaliero del principio.
Attenzione: l’escina non può essere assunta da tutti: coloro che sono affetti da nefropatie, o da insufficienze renali non dovrebbero fare uso di ippocastano e appunto di escina.
Cellulite ed escina
L’escina, insieme ad altri attivi, è utile per contrastare la cellulite agendo su più livelli:
> attiva un effetto antiinfiammatorio dei tessuti e li decongestiona;
>attiva l’eliminazione dei liquidi che ristagnano nei tessuti;
> attiva la resistenza di vasi e capillari e migliora la circolazione.
Ciò che noi chiamiamo semplicemente “cellulite”, risponde alla definizione scientifica di pannicolopatia fibro-edematosa, una alterazione del pannicolo, tessuto adiposo sottocutaneo.
Quale - o quali - sono queste alterazioni? Si manifestano con un aumento di volume delle cellule adipose, una stasi di liquidi intracellulari e un rallentamento del flusso circolatorio.
Questo “meccanismo perverso” può scatenare processi degenerativi fino a raggiungere condizioni irreversibili come nella fase sclerotica in cui i tessuti si ritrovano induriti da grandi noduli e risultano dolenti al tatto.
E’ consigliabile, quindi, attivarsi per tempo, con i giusti prodotti e con una buona attività fisica e un’alimentazione bilanciata.
Quanti tipi di cellulite esistono?
Esistono varie forme di cellulite, cerchiamo di capire meglio che tipo di alterazione dobbiamo correggere.
> Cellulite compatta: si presenta come una presenza dura, poco manipolabile e ben aderente ai tessuti.
E’ possibile riscontrarla in soggetti con muscolatura tonica, su glutei e cosce: purtroppo la cellulite può comparire anche in chi pratica sport!
> Cellulite flaccida: è caratterizzata da tessuto adiposo molle, tipico di chi ha perso peso o è soggetto a effetto yo-yo a causa di diete poco bilanciate, spesso localizzato nell’interno cosce, sulle braccia, privo di qualsiasi tonicità.
> Cellulite edematosa: caratterizzata da ristagno di liquidi ai glutei, braccia, gambe, con aspetto spugnoso dei tessuti.