3 rimedi fitoterapici per l'ernia iatale
Ernia iatale, reflusso gastroesofageo, gastrite. Spesso queste condizioni si presentano insieme. Poiché a volte si tratta di manifestazioni psicosomatiche, perché non ricorrere ai rimedi della fitoterapia per trattarle, evitando così anche spiacevoli effetti collaterali causati da prodotti di sintesi?
L’ernia iatale è una malattia? In sé non dovrebbe essere considerata tale, poiché si tratta di un’alterazione anatomica, data dallo scivolamento di una parte dello stomaco al di sopra del diaframma attraverso lo iato esofageo.
Non manifesta sintomi particolari, ma è per la maggior parte dei casi associata a fenomeni di reflusso gastro-esofageo, che possono essere più o meno acidi e ledere le corde vocali o a dolori epigastrici di varia entità, eruttazioni.
Questa estroflessione verso l’alto dello stomaco è una perdita di tono del viscere, una perdita di “forma”; da un punto di vista psicosomatico una ricerca del “grande alchimista” di uscire dai propri confini, forse perché qualcosa tende a sfuggire al processo di digestione, assorbimento e selezione.
Oppure si può interpretare come un blocco che il diaframma spinge verso l’alto per proteggersi, come a voler creare una barriera dalla via di transito dall’esterno alla parte più viscerale dell’organismo.
Alcuni rimedi fitoterapici possono essere di grande aiuto, insieme all'alimentazione equilibrata in cui si andranno ad evitare alcuni cibi, nel sedare i sintomi più urgenti associati al reflusso e lavorare ad un livello più profondo sulla causa.
1) Liquirizia (Glycyrrhiza glabra)
La radice di liquirizia vanta proprietà antiinfiammatorie, spasmolitiche, cicatrizzanti e protettive della mucosa gastrica, ma anche della gola e dell’esofago.
Coadiuva la digestione, seda il reflusso acido grazie alla presenza di flavonoidi e alla glicirrizina ed è efficace anche in caso di ulcera. La liquirizia svolge la sua azione antinfiammatoria e antispasmodica a largo spettro: disinfiamma il cavo orale, l’esofago, lo stomaco. Calma spasmi e dolori epigastrici, contratture muscolari addominali.
Assicura un’adeguata protezione al fegato, grazie ai suoi antiossidanti che favoriscono l’aumento del glicogeno epatico. Purtroppo questo rimedio non è per tutti: devono farne un uso limitato coloro che soffrono di ipertensione, poiché la liquirizia tende ad alzare la pressione del sangue!
Per un utilizzo fitoterapico è indicata la tintura madre di radici: 30-60 gocce due volte al giorno prima dei pasti, sciolte in un bicchiere d’acqua.
Ecco come coltivare la liquirizia in casa
2) Althaea Officinalis
L’Altea è una pianta ricca di mucillagini dalle proprietà emollienti ed antiinfiammatorie. Infatti sia a livello esofageo sia a livello della mucosa gastrica esercita un’azione protettiva formando un leggero film che aderisce alle pareti gastriche e le protegge dall’attacco degli acidi. Oltre ad esercitare una funzione gastroprotettrice, l’Altea svolge un’azione analgesica, antisettica, cicatrizzante, riepitelizzante.
La Tintura Madre di Althea è preparata a freddo dalla radice, in modo tale che le mucillaggini estratte non subiscano alterazioni. La posologia standard è di 30 gocce 3 volte al giorno sciolte in un bicchiere d’acqua.
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3) Scutellaria Lateriflora
La Scutellaria è una pianta dalla caratteristica inflorescenza violacea che vanta proprietà antinfiammatorie, antispasmodiche, astringenti, febbrifughe, e toniche. La sua azione spasmolitica e astringente si esplica a livello gastrico per sedare spasmi e dolori che possono essere provocati dall’ernia iatale.
Questo rimedio agisce sul sistema nervoso centrale, calma gli stati ansiosi, l’insonnia, le tensioni. A livello neurovegetativo, regola la pressione sanguigna e la circolazione in generale. La Scutellaria agisce così sulle problematica di ernia iatale e reflusso gastro-esofageo in chiave psicosomatica.
La Tintura Madre di Scutellaria si ottiene dalla macerazione della pianta intera. Dalle 20 alle 30 gocce 3 volte al giorno in un bicchiere d’acqua.
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