Ma quanti Ginseng ci sono?
Si fa presto a dire Ginseng! Ma lo sapete che ne esistono di vari tipi e provenienze? E i loro principi attivi possono essere diversi. Scopriamo i vari tipi di ginseng
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Quello che tutti conosciamo in merito al Ginseng in generale è la sua azione corroborante, tonificante da assumere per aiutarci nei momenti di fatica e stress.
Il Ginseng svolge un’attività adattogena, riequilibra quindi le funzionalità organiche in eccesso o in difetto, favorendo il benessere psicofisico.
Viene utilizzata la radice, la cui forma richiama le sembianze umane da cui il nome cinese jen shen (radice dell’uomo). Le sue proprietà sono dovute ai glicosidi, ginsenosidi ed eleuterosidi, la cui quantità varia da specie a specie. Esiste infatti il Ginseng Coreano, il Ginseng Cinese, il Ginseng Americano e il Ginseng Siberiano.
L’avvertenza è quella di consultare il proprio medico in caso di cura con anticoagulanti perché può interferire con l’assorbimento del farmaco.
Vediamo nel dettaglio, attraverso le singole schede, le varie tipologie e facciamo sempre attenzione al nome botanico che ci racconta qualcosa importante sulle proprietà del Ginseng.
Ginseng, un pieno di energia contro la spossatezza
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Panax è la parte chiave del nome botanico, indica la componente di ginsenosidi, i glicosidi che ne caratterizzano le proprietà, di polisaccaridi come i panaxani e un contenuto vitaminico importante.
Il Ginseng Coreano è considerato il più attivo, può arrivare a contenere 38 tipi diversi di ginsenosidi. Era considerata una droga panacea, poiché apportava e apporta benefici a più livelli: secondo la tradizione asiatica è indicato per forme di diabete del tipo 2, infiammazione della mucosa gastrica, ipotensione, insonnia, astenia, stress.
Mancano studi che supportino queste teorie, ma ormai il ginseng è molto diffuso anche nella nostra tradizione erboristica ed introdotto in molti rimedi ricostituenti.
Sono invece riconosciute proprietà adattogene: agisce sull’asse ipotalamo-ipofisi incrementando il rilascio di ACTH, che sollecita il cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress che migliora la risposta psicofisica alle sollecitazioni stressogene.
Alcuni studi di laboratorio su cavie sembrano dimostrare proprietà ipoglicemizzanti, grazie agli panaxani che diminuiscono la sintesi di glucosio nel fegato, e ne sollecitano la glicolisi.
Il Ginseng Coreano è stato testato su anziani e dopo alcune settimane di somministrazione è stato rilevato un miglioramento sulle reazioni psicomotorie sia a sollecitazioni visive sia acustiche. Anche gli atleti possono farne uso poiché migliora le prestazioni sportive senza rientrare tra le sostanze dopanti.
Modo d'uso:
> In estratto secco 400/500 mg al giorno
> In tintura: 30 gocce 1 o 2 volte al giorno
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Il Ginseng Cinese si comporta come il Ginseng Coreano: contiene ginsenosidi in misura superiore rispetto al Ginseng Americano, svolge attività adattogena, consentendo all’organismo di adattarsi a condizioni di stress e di poterle affrontare con fluidità, sia da un punto di vista fisico, sia mentale ed emotivo, grazie alla sollecitazione del rilascio di cortisolo, che a sua volta stimola le corrette risposte del sistema immunitario.
Come nel Ginseng Coreano, l’associazione di ginsenosidi e panaxani lavora sull’effetto ipoglicemizzante, favorendo da un lato la sintesi insulinica ad opera del pancreas, dall’altro la diminuzione della sintesi di glucosio nel fegato e la sua distribuzione e consumo a livello muscolare.
È considerato un potente tonico, migliora i riflessi, la memoria, la resistenza fisica: è indicato in caso di performance impegnative come esami universitari, gare sportive, periodi lavorativi particolarmente intensi.
Modo d'uso:
> In estratto secco 400/500 mg al giorno
> In tintura: 30 gocce 1 o 2 volte al giorno
Ginseng rosso: tonico e afrodisiaco
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Il Ginseng Americano cresce nel nord-est dell’America e in Canada; come i cugini asiatici contiene ginsenosidi, principi attivi efficaci per sostenere l’organismo in periodi difficili di affaticamento, stress, apatia.
Da studi scientifici seguiti da pubblicazioni sul Journal of the National Cancer Institute a cura della dr.ssa Debra Barton è risultato che il Panax Quinquefolium è efficace per sostenere i malati oncologici, contrastando i sintomi della cosiddetta “fatica relativa al cancro”, data sia dalla malattia sia dalle pesanti cure a base di chemioterapici e radioterapia.
Nei malati di cancro infatti si assiste ad un aumento delle citochine del sistema immunitario e ad una diminuzione del rilascio di cortisolo; i ginsenosidi contenuti nel Ginseng Americano riescono a ridurre le citochine e a regolare i valori di cortisolo, l’ormone dello stress che aiuta l’organismo a sostenere carichi di lavoro intenso.
Considerati gli effetti conseguiti si stanno studiando eventuali possibilità di introdurre il ginseng americano come terapia nella Sindrome da Affaticamento Cronico.
Modo d'uso:
> In estratto secco 400/500 mg al giorno
> In tintura: 30 gocce 1 o 2 volte al giorno
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Il Ginseng Siberiano non rientra nella famiglia dei Panax, infatti il suo nome botanico è Eleutherococcus Senticosus e cresce nel Nord-est dell’Asia.
Le radici di Eleuterococco sono ricche di eleuterosidi tra i quali steroli, cumarine, saponine e lignani, di polisaccaridi e di acido clorogenico, caffeico.
Da studi condotti da ricercatori russi il Ginseng Siberiano si comporta come adattogeno e migliora la resistenza fisica contro agenti esogeni. Sostiene il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale: in particolare ne sono riconosciute proprietà antidepressive e antiaffaticamento anche a livello mentale.
Pare infatti possa influenzare i livelli di noradrenalina e dopamina nel cervello, ed è quindi indicato per periodi di intenso lavoro intellettivo, in preparazione di esami e prove scolastiche.
L’azione del Ginseng Siberiano sul sistema immunitario è quella di favorire la risposta degli anticorpi con l’aumento delle cellule Natural Killer, dei linfociti e sollecitare anche la produzione di interferone che contrasta la proliferazione dei virus.
È indicato come rimedio da associare in caso di influenza virale, raffreddore e malattie infettive.
Modo d'uso:
> In tintura: 30-40 gocce in poca acqua al mattino
> In estratto secco: 400-800 mg al giorno
Conosciamo il ginseng indiano e il suo uso nell'ayurveda