Risvegliare e riequilibrare i chakra attraverso la meditazione
La meditazione sui chakra ci aiuta a risvegliare l’energia del nostro corpo: non parliamo di tecniche trascendentali ma di semplici esercizi di visualizzazione, di respirazione e di musica
La kundalini è l'energia che agisce a livello del corpo sottile, tradizionalmente rappresentata da un serpente addormentato, avvolto intorno alla base della spina dorsale. Il suo nome deriva dalla parola kundala, che significa appunto arrotolato, spiraliforme. Ogni chakra o centro energetico ha la sua funzione specifica e la kundalini è l’energia che lo nutre così come nutre tutto il nostro corpo.
La meditazione riguarda proprio il risveglio dell’energia. Ci sono vari tipi di meditazione che agiscono sui chakra: alcune discipline orientali come lo Yoga si basano sull'equilibrio degli elementi che costituiscono l’essere umano e partono proprio dalla meditazione. Ma non serve imparare tecniche complicate per liberare la nostra immaginazione e la nostra creatività.
Chakra e meditazione: come iniziare
Si può meditare a partire da esercizi di visualizzazione con i colori: usate il respiro e a ogni ispirazione riempitevi di un colore dello spettro e immaginatelo sempre più intenso (rosso, aracione, giallo, verde, blu, indaco e bianco). Mantenete il colore almeno per 2-4 minuti. Se il colore si avverte come piacevole, potete mantenerlo per un periodo di tempo maggiore.
Prima di cominciare la meditazione sui chakra, non dimenticate di sistemare il vostro angolo della meditazione in modo che sia confortevole e tranquillo, poi accendete una candela e bruciate un bastoncino di incenso per fare un po’ di pulizia nell’ambiente.
Oppure potete utilizzare la musica. Ogni tipo di musica ha un effetto diverso a seconda della scelta delle note usate, del ritmo e degli strumenti.
Nella tradizione della musica indiana troviamo delle composizioni musicali generalmente improvvisate dal maestro a partire da alcuni motivi prefissati detti raga: ogni raga ha un effetto diverso sul nostro sistema sottile.
Durante la meditazione, bisogna immaginare il suono come una forza che si espande, che conquista gli spazi esteriori in onde sempre più vaste di amplificazione. Quando la musica termina, godiamoci per un momento il silenzio vivo che si riafferma dentro di noi.
Anche la nostra voce può svolgere un ruolo fondamentale: si possono usare le vibrazioni prodotte dalle vocali o dai mantra, che oltretutto servono per pulire e interiorizzare la nostra attenzione, sia durante la meditazione per aiutarci a raggiungere uno stato meditativo più profondo.
A ciascun chakra la sua meditazione
Esiste una diversa area di attenzione che accompagna la meditazione per ogni chakra.
Il Muladhara chakra è il primo chakra del nostro sistema sottile e si trova alla base della colonna vertebrale, al di sotto dell’osso sacro. Un buon modo per aiutare questo chakra a liberarsi dalle tensioni è quello di sedere a terra, in modo che esso poggi direttamente a contatto con la Madre Terra (posizione del loto o a gambe incrociate). Potete associare alla meditazione un mantra per il primo chakra.
Per risvegliare Svadhisthana chakra, collegato ai reni, alle emozioni e all'elemento acqua, è ottimo il suono delle onde del mare o un bagno.
Potete associare alla meditazione un mantra per il secondo chakra.
Manipura chakra è responsabile del funzionamento del fegato, che riveste un ruolo molto importante per mantenere l’attenzione e la calma in ogni situazione senza sviluppare eccessivo calore ed eccessiva attività mentale e andare incontro a sprechi di energia. Rimanere in silenzio è l’esercizio di meditazione più adatto per questo chakra.
Tutti i chakra sono collegati al Sole e in particolare il chakra del cuore, Anahata. La luce e il calore irradiano dal cuore. L’elemento di Anahata è l’aria, infatti anche i polmoni sono legati a questo chakra: ansie o paure possono causare blocchi in questa zona. Per cambiare questa condizione si possono fare lunghi e profondi respiri e lunghi bagni di sole. Potete associare alla meditazione un mantra per il quarto chakra.
Vishudda chakra è legato all’espressione e alla gola. Bisogna avvertire come la parola sia uno strumento magico, che proietta nell’universo i suoni, le frequenze di ogni vita.
Centrarsi sul potere della sincerità verso se stessi e verso gli altri, recitare un mantra o cantare improvvisando sulle vocali sviluppano questo centro energetico. Ajna chakra è legato alla nostra percezione della realtà e al giudizio: coltivare il perdono liberandosi dai pensieri ossessivi lo risveglia e dona una visione più chiara.
Per l’apertura del settimo chakra Sahasrara occorre approfondire invece la connessione con l’energia universale e la propria spiritualità.
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