L’uso dell’aromaterapia in gravidanza
Sempre più persone fanno ricorso all’aromaterapia e la richiesta è aumentata anche da parte delle donne in dolce attesa. Si possono usare gli oli essenziali in gravidanza?
L’aromaterapia è l’impiego di essenze aromatiche e oli essenziali per raggiungere il benessere oppure per intervenire su stati patologici. È dunque una pratica olistica che agisce a livello fisico, mentale e spirituale.
Il trattamento del corpo mediante oli essenziali esiste almeno dal 2000 a. C., come attestano numerose fonti storiche. In alcune culture gli oli essenziali sono ampiamente utilizzati a scopo di benessere generale e cure; tuttavia, in Italia, l’impiego dell’aromaterapia a livello terapeutico a oggi non è regolamentato.
Negli ultimi anni sono stati svolti numerosi studi, a livello internazionale, per valutare il profilo di efficacia e sicurezza dell’aromaterapia. C’è, infatti, un interesse sempre crescente per l’integrazione dell’approccio naturale nella pratica clinica soprattutto per quelle situazioni in cui, come accade nella gravidanza, si cerca di trattare sintomi comuni con prodotti che siano il più possibile sicuri per il feto e la gestante.
Oli essenziali in gravidanza, sì o no?
Durante il periodo gestazionale molte donne ricorrono all’uso di medicine complementari. I rimedi più spesso utilizzati sono gli integratori di vitamine e minerali e l’aromaterapia, appunto.
Le applicazioni più comuni degli oli essenziali in gravidanza e in ginecologia sono il massaggio, il bagno e l’inalazione.
Gli oli essenziali sono sostanze molto concentrate e agiscono in maniera molto diversa tra loro, non vanno dunque utilizzati con leggerezza e non bisogna abbondare.
Esistono oli essenziali controindicati in gravidanza; alcuni di essi, tra cui artemisia, assenzio e salvia officinalis sono addirittura abortivi, per cui da evitare assolutamente.
Ce ne sono altri, invece, che assunti nelle dosi e nelle modalità adeguate possono aiutare ad alleviare alcuni dei disturbi più comuni in gravidanza e nel periodo pre e post parto: ansia, dolore, nausea e vomito, per esempio.
Gli oli essenziali più usati durante la gravidanza, nella tradizione popolare, sono l’olio essenziale di limone e l’olio essenziale di lavanda. È molto importante scegliere sempre prodotti aromaterapici di ottima qualità, facendo attenzione alle contraffazioni, così come è fondamentale evitare il “fai da te”.
Quando si tratta di terapie naturali non bisogna mai dimenticare che naturale non è sinonimo di privo di rischi e di effetti collaterali; prima di assumere oli essenziali in gravidanza è dunque consigliabile chiedere il parere del proprio medico curante o dell’ostetrica di riferimento.
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Aromaterapia in gravidanza, cosa dice la scienza medica?
Partiamo da un presupposto: è molto complesso valutare l’efficacia dell’aromaterapia con i metodi classici degli studi clinici soprattutto perché si tratta di prodotti caratterizzati da odori e profumi, spesso assunti per inalazione, che rendono molto complesso l’impiego con il metodo in cieco o la randomizzazione con placebo.
Gli studi condotti sul trattamento di sintomi quali ansia, nausea, vomito e dolore in gravidanza o durante il parto hanno spesso diversi limiti e i risultati non sempre sono soddisfacenti.
Uno dei sintomi che più spesso si tenta di trattare con l’aromaterapia è la nausea, accompagnata al vomito, che affligge un numero elevatissimo di gestanti. In uno studio intitolato The effect of lemon inhalation aromatherapy on nausea and vomiting of pregnancy: a double-blinded, randomized, controlled clinical trial è stato osservato un miglioramento dei sintomi di nausea e vomito statisticamente significativo nelle donne che avevano inalato olio essenziale di limone rispetto al gruppo di controllo.
Secondo i risultati di alcuni studi condotti negli ultimi dieci anni, l’olio essenziale di lavanda sarebbe in grado di alleviare gli stati ansiosi e le tensioni tipiche della gravidanza e anche il dolore dovuto all’episiotomia.
La review Efficacia degli oli essenziali in studi clinici in ambito ostetrico e ginecologico. Revisione della letteratura contiene un interessante riassunto degli studi svolti negli ultimi anni (fino al 2016) sull'argomento.
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