3 consigli pratici per trasformare l'ansia
Camminare, meditare, ascoltare la musica e/o suonare: ecco 3 vie preferenziali per trasformare l'ansia. Ma perché queste azioni fanno bene al nostro cervello e placano i pensieri? Scopriamolo insieme
Cosa significa trasformare l'ansia e come si avvia questo processo? Prima di tutto partendo dal primo stadio in assoluto: riconoscere e accogliere i sintomi dell'ansia.
Riconoscere quando la preoccupazione è diventata costante, osservare quando si inizia ad avere difficoltà ad addormentarsi, notare quando l'apparato deputato alla digestione altera i tempi dei suoi processi fisiologici.
Cercare un sostegno psicologico, adottare una terapia comportamentale o frequentare gruppi di auto-mutuo aiuto e condividere la propria esperienza con altre persone affette da un problema analogo.
Occorre poi rivedere molte delle proprie abitudini e avviare un processo di trasformazione.
Come trasformare l'ansia? Ecco 3 consigli
Lo stress è una componente fisiologica interconnessa con la nostra gestione del tempo e delle energie, ma raramente ci si ricorda che lo stress stesso può essere una risorsa, se ben gestito.
Quando questo stress però aumenta oltremodo e non viene gestito nella modalità corretta ecco che può svilupparsi uno stato di ansia generalizzata che è un vero e proprio disturbo.
A livello sintomatico si manifesta sottoforma di tachicardia, difficoltà respiratore, ronzii, cefalee, vertigini, ridotta capacità di concentrazione.
Ecco 3 consigli e vere e proprie strategie per attivare un processo che rafforza l'intenzione verso il cambiamento e l'avvio di una vera e propria trasformazione dell'ansia.
1. Camminare, camminare, camminare
Richiede del tempo da avere a disposizione senza ma e senza se, vero. Richiede un'intenzione forte e regolare. Richiede la voglia di farlo anche se non si trova qualcuno che tenga il nostro passo, vero. Ma a fronte di tutti questi fattori i benefici che ha chi cammina sono straordinari.
Specie se si ha modo di farlo in aree non troppo distanti da alberi, prati, campi, colline, sentieri, camminare permette di staccare la mente, concentrarsi sul passo, sul respiro, sull'ambiente circostante.
Ci allontana per un po' dalla preoccupazione, ci connette con il suolo e fa lavorare meglio entrambi gli emisferi cerebrali.
Breathwalking: in cammino respirando
2. Meditare regolarmente per trasformare l'ansia
Se è sporadica non ci dà la dimensione della pratica costruttiva; se è caotica, disturbata e saltuaria nemmeno.
La meditazione trasforma la nostra mente in modo da avere la forma di un giardino tutto da coltivare: non si vogliono le "erbacce" che sono i pensieri boicottanti, le demotivazioni, le preoccupazioni.
Possiamo spiegare bene questo concetto servendoci delle onde: quando subentra rabbia, quando ci irritiamo o qualcosa arriva a turbarci emettiamo onde beta; quando il conflitto cresce il cervello va sulle onde gamma.
Allenare la mente a uno stato libero dalla tensione consente di generare onde alfa.
Diventare consapevoli del proprio processo respiratorio è uno stadio potentissimo per trasformare l'ansia. Da alcuni studi empirici sulla personalità si è evinto che, raffrontati ai non meditatori, coloro che praticavano la meditazione si sono rivelati significativamente meno ansiosi (Ferguson-Gowan 1976; Goleman-Schwartz 1976; Nidich e coll. 1973), hanno registrato minori disordini psicosomatici a fornte di un numero maggiore di stati d’animo positivi, e sono risultati meno nevrotici sulla scala di Eysenck (Schwartz 1973).
3. Il suono come cura per l'ansia
Il suono ha degli effetti importanti sul cervello, cui arrivano le vibrazioni per via meccanica attraverso l'orecchio e infine sottoforma di impulso elettrico.
L'onda sonora arriva al timpano poi a martello, incudine e staffa, passa per la finestra ovale e raggiunge la chiocciola dove l'organo del Corti la trasforma in impulso elettrico.
Tanto quanto la passeggiata o la sessione di meditazione, la musica svolge un ruolo terapeutico e agisce positivamente sulle nostre funzioni cognitive, emozionali e sociali.
Per capire in che modo il suono fa bene al cervello e aiuta nellla gestione dell'ansia dobbiamo addentrarci nel concetto di neuro-plasticità. Nelle neuroscienze questa parola indica la capacità del sistema nervoso di modificare la sua struttura in risposta a una varietà di fattori intrinseci o estrinseci. Il suono, o meglio, la vibrazione che il cervello traduce in suono aumenta la neuro-plasticità di cui siamo capaci.
Questo vuol dire anche essere in grado di rispondere diversamente a un turn-over emozionale, a un travolgimento di sensazioni. Cantare, come avvicinarsi a uno strumento o ascoltare con la giusta cura ha degli effetti meravigliosi sulla nostra connessione corpo-mente e aiuta a trasformare l'ansia in energia vitale disponibile.
Anche cantare ha i suoi benefici: scopri quali sono