Valeriana, proprietà e controindicazioni
La valeriana è una pianta sedativa utile contro ansia, insonnia e tachicardia. Scopriamo le proprietà, l’uso, i benefici e le controindicazioni della valeriana.
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La valeriana (Valeriana officinalis) è una pianta della famiglia delle Valerianacee ampiamente utilizzata per il trattamento dell’ansia, degli stati di agitazione e dei disturbi del sonno.
- Proprietà della valeriana
- A cosa serve la valeriana
- Benefici della valeriana
- Modalità d'uso
- Quanto tempo ci vuole perché la valeriana faccia effetto?
- Controindicazioni della valeriana
- Effetti collaterali della valeriana
- Descrizione della pianta
- Habitat della valeriana
- Cenni storici
Proprietà della valeriana
La radice di valeriana, dall’inconfondibile odore sgradevole, contiene oli essenziali che a loro volta includono composti moterpenici (soprattutto derivari del borneolo) e sesquiterpenici (acido valerenico, valerenale, valeranone e beta-cariofillene). La droga della valeriana contiene inoltre composti iridoidi detti valepotriati, alcuni lignani e modeste quantità di alcaloidi.
La valeriana ha proprietà ansiolitiche e sedative date dall’insieme dei suoi costituenti e, in particolare, agli acidi valerenici. Questi composti sono in grado di agire sul controllo GABAergico principalmente attraverso l’inibizione della degradazione e della ricaptazione presinaptica del GABA e la promozione della sua sintesi, grazie all’attivazione di un enzima chiamato glutammato decarbossilasi.
A cosa serve la valeriana
I principi attivi presenti nella valeriana, come abbiamo visto, agiscono sulla regolazione del neurotrasmettitore GABA.
Poiché il GABA è un neurotrasmettitore di tipo inibitorio, le sostanze che aumentano l’attività delle sinapsi GABAergiche deprimono l’attività del sistema nervoso centrale, con effetto rilassante e ansiolitico. Non a caso, molti farmaci ad azione calmante, miorilassante, anticonvulsivante e ipnotica agiscono stimolando i recettori del GABA (in termini tecnici si dice che sono suoi agonisti recettoriali).
Benefici della valeriana
Le proprietà sedative, rilassanti e ipnoinducenti fanno della valeriana un rimedio utile in caso di all’ansia, agitazione e insonnia.
Inoltre, poiché i valepotriati presenti nella radice di valeriana hanno azione spasmolitica in grado di rilassare la muscolatura liscia, la valeriana può utile anche per contrastare i sintomi della sindrome del colon irritabile.
Modalità d'uso
La radice di valeriana può essere assunta sotto forma di droga essiccata da utilizzare per decotti oppure sotto forma di compresse o tintura madre.
Infuso
La tisana alla valeriana si prepara con un cucchiaio di valeriana radice in una tazza d’acqua. Dopo aver sistemato la radice di valeriana in acqua fredda, si lascia macerare per 8-10 ore. In alternativa, si versa acqua bollente sulla radice, si spegne il fuoco e si lascia in infusione per 15 minuti con un coperchio.
Tintura madre di valeriana
Si assumono 20-50 di gocce diluite in poca acqua, da una a tre volte al giorno in caso di ansia, oppure 30 minuti prima di andare a dormire per combattere l'insonnia.
Estratto di valeriana
Si assume in compresse, capsule o come valeriana in gocce senza superare i 500-600 mg al giorno. In genere si somministra due volte al giorno.
Quanto tempo ci vuole perché la valeriana faccia effetto?
I benefici della valeriana possono essere appprezzati dopo alcune settimane di utilizzo. In genere, gli effetti della valeriana sul sonno si manifestano dopo quattro-sei settimane di somministrazione.
Controindicazioni della valeriana
La somministrazione di valeriana è controindicata nei bambini di età inferiore ai 12 anni. Anche l'uso della valeriana in gravidanza e durante l'allattamento è da evitare.
La valeriana non dovrebbe essere usata in concomitanza con barbiturici, altri sonniferi, tranquillanti e alcolici perché potrebbe verificarsi un potenziamento degli effetti, provocando tremore alle mani, vertigini e sonnolenza.
Effetti collaterali della valeriana
La valeriana è considerata una droga sicura ma può provocare effetti collaterali a dosaggi elevati. I sintomi causati da sovraddosaggio della valeriana includono affaticamento e tremori.
Puoi approfondire anche le proprietà e le controindicazioni della tintura madre di valeriana
Descrizione della pianta
La pianta della valeriana è un'erbacea e perenne, dotata di un rizoma dal quale si sviluppa un fusto eretto e solcato in superficie da scanalature, che può raggiungere anche un metro di altezza.
Le foglie sono opposte e prive di stipole, con picciolo presente solo in quelle inferiori (le superiori sono sessili); tutte si presentano composte e imparipennate, costituite da 11-19 foglioline lanceolate a lamina intera o dentata e di un bel colore verde intenso.
I fiori, leggermente profumati, si trovano riuniti a formare un particolare tipo di infiorescenza detta corimbo; sono ermafroditi, con calice ridotto e corolla a 5 petali, tubolare e dal colore rosa chiaro.
Il frutto è un achenio striato provvisto di setole piumose derivanti dalla modificazione che i piccoli denti del calice subiscono con la maturazione. La loro presenza ne aiuta la dispersione per mezzo del vento.
La droga è costituita dal rizoma che, in seguito all’essiccazione, emana un odore caratteristico e sgradevole dovuto alla formazione di acidi grassi a catena corta.
Habitat della valeriana
Originaria delle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia, è diffusa anche nel Nord America e nelle regioni tropicali sudamericane. Predilige gli ambienti freschi e umidi, cresce nei prati ombrosi fino a un’altitudine di 1400 metri.
Cenni storici
Il nome botanico deriva dal latino valere, che significa “essere sano”, “avere forza”. Il nome popolare, erba dei gatti, proviene dal fatto che la pianta fresca esercita un'attrazione di tipo "stupefacente" sui gatti, i quali che la distruggono strofinandosi sopra, ed è forse questo il motivo per il quale, pur essendo decorativa, la si trova raramente nei giardini.
La valeriana si conosce fin dai tempi più antichi e nel Medioevo era considerata una panacea. Si racconta che Fabio Colonna, famoso scienziato del 1500, abbia curato l'epilessia grazie a questa pianta.
La valeriana non è usata in cucina. Spesso la si confonde con la valerianella (Valerianella locusta) appartenente alla stessa famiglia, conosciuta come "songino" che fornisce una deliziosa insalata.
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