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Google include le emissioni di CO2 nei risultati di ricerca dei voli aerei

Google, motore di ricerca più utilizzato al mondo, ha annunciato una serie di azioni sostenibili che adotterà a breve. Tra cui quella di indicare l'impatto in termini di emissioni dei voli sul motore di ricerca tematico Google Flights.

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©dennizn -123rf

I viaggiatori che utilizzano Google per cercare i propri voli potranno ora fare le loro scelte in base non solo al prezzo e agli orari di partenza, ma anche all'impronta ecologica di ciascun volo.

Infatti, Google Voli (il servizio di ricerca di Google dedicato ai voli, appunto) indicherà le emissioni di CO2 di ciascun viaggio: lo ha annunciato il gigante tecnologico come parte di una serie di iniziative sostenibili.
 

Scegliere i voli a seconda del loro impatto

D’ora in poi, i voli potranno essere ordinati secondo le emissioni, dal più al meno impattante e viceversa.

Sul motore di ricerca tematico, Google fa notare che le stime delle emissioni di CO2 si basano su dati forniti da terze parti, che tengono conto di fattori quali:

  • Distanza della destinazione;
  • modello e configurazione dell'aereomobile.


"Queste misurazioni della CO2 non sono solo specifiche del volo, sono anche specifiche del posto", ha affermato il direttore marketing di Google Commerce Stephanie Horton, in conferenza stampa.

I sedili in business class o in prima classe, per esempio, occupano più spazio e quindi costituiscono una quota maggiore delle emissioni totali.

La nuova funzionalità consentirà ai viaggiatori di prendere decisioni più consapevoli”, ha aggiunto Horton.
 

Ridurre le emissioni di un milione di tonnellate

Le novità in fatto di sostenibilità non finiscono qui. Chi cerca un alloggio potrà vedere quali hotel hanno preso significativi impegni per la sostenibilità, come ad esempio la riduzione degli sprechi, l'efficienza energetica e il risparmio idrico.

Già tempo fa, la piattaforma Google Maps, aveva annunciato di voler introdurre la possibilità per l’autista di scegliere non solo il percorso più veloce ma anche quello più efficiente dal punto di vista ambientale.

Sundar Pichar, amministratore delegato di Google e della società madre Alphabet, ha affermato che attraverso queste scelte si potrebbero ridurre le emissioni di un milione di tonnellate l’anno.

 

Zero emissioni entro il 2030

Infine, Pichar ha annunciato anche quali sono i macro-obiettivi di Google, ovvero di azzerare le emissioni dei propri data center entro il 2030.

Secondo il motore di ricerca più usato nel mondo, già ora i propri data center sparsi in tutto il mondo funzionano con il 67% di energia senza emissioni di carbonio, rispetto al 61% di due anni fa. Già 5 grandi data center funzionano al 90% di energia rinnovabile.

A livello individuale queste scelte potranno sembrare piccole, ma quando le persone hanno gli strumenti per realizzarle su larga scala, equivalgono a grandi miglioramenti” ha concluso Pichar.